Articolo tratto dal numero di luglio 2021 di Forbes Italia. Abbonati!
di Mirko Crocoli
Attrice, modella, artista poliedrica e imprenditrice vicina a temi sociali come la sostenibilità e la violenza di genere. Nel 2007 Michelle Hunziker ha co-fondato la onlus Doppia Difesa per combattere discriminazioni, abusi e violenze sulle donne e, nel frattempo, sta continuando a portare avanti suoi numerosi impegni per il piccolo schermo come Striscia la notizia, Zelig, All Together Now. A Forbes Italia ha voluto raccontare la parte di sé meno conosciuta, quella di imprenditrice, nelle vesti di co-fondatrice di un’azienda, Goovi che, nel 2020 ha registrato circa 10 milioni di fatturato. Il brand propone tre prodotti per la cura della persona, integratori alimentari per il benessere della donna e prodotti per la cura della casa.
Personaggio televisivo ma anche imprenditrice: c’è un filo conduttore che la lega a questi due mondi?
La cosa che funziona bene in Goovi è proprio il fatto che racconto il mio stile di vita allo stesso pubblico che mi segue da ben 25 anni. Goovi è giovanissima anche se l’idea di realizzare qualcosa di simile mi stuzzicava da tempo. Nel corso degli anni ho cercato partner affidabili anche all’estero, ma senza successo. Incontravo persone che non mi capivano o non soddisfacevano le mie esigenze. Volevo introdurre un concetto di business nuovo, concentrato sull’online, e votato a logiche sostenibili come richiede il momento attuale. Il primo partner a credere in me è stato Artsana Group, oggi azionista di maggioranza con il 75%, e da quel momento è partito tutto: due anni di duro lavoro per curare ogni aspetto del progetto dalla creatività e dal visual alla comunicazione, dal marketing alla distribuzione.
Un progetto dedicato a make-up e integratori alimentari tutti rigorosamente naturali: da cosa è nata l’idea?
Balenava nella mia testa da almeno sette anni. È un nuovo modo di concepire questi due segmenti di mercato, un modo nuovo di lavorare che mi sta dando immense soddisfazioni, appassionandomi settimana dopo settimana. L’ho vista crescere e la vedo sbocciare quotidianamente sotto i miei occhi; dallo sviluppo alla creatività, dal marketing alla strategia, dalla comunicazione all’uscita del prodotto finale. Una favola che è divenuta realtà e, oltre a coinvolgermi, sta dando anche molti frutti pur nella consapevolezza che, a differenza di un programma televisivo, fare impresa è sicuramente più rischioso. L’adrenalina non manca e il rischio lo si combatte con i numeri, il lavoro, la passione e l’impegno costante. La produzione è 100% made in Italy e tutti i prodotti sono pensati, testati e creati nel territorio italiano.
Avete un target particolare?
Il nostro pubblico è principalmente femminile, soprattutto per quanto riguarda il make-up, ma anche maschile se penso alle nostre tisane, adatte per tutti. Vogliamo essere inclusivi; per il momento il nostro pubblico si posiziona in una fascia di età tra i 25 e i 60 anni.
Un po’ di dati: lo scorso anno avete chiuso a quota 10 milioni di fatturato con un utile di circa 3 milioni. Come ci siete riusciti?
Per una startup chiudere al secondo anno a quota 10 milioni è un successo enorme. A fare la differenza sono stati il nostro impegno, l’eccellenza nei prodotti, il rispetto per il cliente e sicuramente la comunicazione social. Ma è solo l’inizio: all’inizio ho voluto dargli un nome inglese, Goovi appunto, e nonostante lo scetticismo di molti, Artsana ha capito subito che anche questa scelta sarebbe tornata utile. Attualmente diamo lavoro a circa 20 addetti. Ci stiamo concentrando sul mercato italiano e quest’anno reinvestiremo gli utili per potenziare le nostre risorse nel marketing, nella produzione e nelle vendite. Ma vogliamo ampliare gli orizzonti aprendo al mercato europeo, a cominciare da quello tedesco. In termini di business, per l’anno in corso puntiamo a una crescita a doppia cifra.
Per quanto riguarda la distribuzione vi affidate solo al canale online o avete anche punti vendita fisici?
L’approccio è omnicanale: era 50% e 50% nel 2019. Oggi, in era Covid, è al 70% online e 30% tramite punti fisici, nello specifico farmacie e profumerie. Siamo presenti in 1.400 farmacie italiane e per quanto riguarda il make-up è nostra intenzione allacciare rapporti con realtà come La Rinascente. In Svizzera, dal 2019 siamo entrati nei grandi magazzini Manor e in oltre 200 farmacie. Il 2021 sarà l’anno di consolidamento per la categoria make-up.
Ben 15 anni di battaglie a favore delle donne contro ogni tipo di violenza. Co-fondatrice di Doppia Difesa, progetto che dal 2007 ha salvato numerose situazioni al limite del femminicidio. I mesi di lockdown hanno peggiorato la situazione?
Doppia difesa è direttamente proporzionale a Goovi perché Doppia Difesa è donna. È stata fondata nel 2007 da me e dall’avvocato Giulia Bongiorno. Non c’era ancora una legge sullo stalking e nemmeno per la tutela alle donne. Morivano due volte, in attesa del lungo giudizio. Sentivamo di dover fare qualcosa per quelle vittime, e farlo subito. Da allora abbiamo protetto, aiutato e difeso centinaia di ragazze, donne, madri, figlie, sorelle, in casi disperati e continueremo a farlo. Doppia Difesa è una realtà consolidata ma che, come onlus, ha bisogno del supporto costante di persone che credono nella parità, nella giustizia e contro la discriminazione e la violenza di genere. Un gruppo di professionisti preparatissimi tra avvocati, psicologi e consulenti, che sin dai primissimi passi si sono messi a disposizione di chi ne ha avuto bisogno.
Le capita di dare suggerimenti o consigli a suo marito Tomaso Trussardi?
In questo caso è il contrario. È lui che dà consigli a me, perché è un uomo nato e cresciuto con la vena imprenditoriale nel sangue. Su questa nuova avventura con Goovi mi ha veramente stimolata: se non ci fosse stato Tomaso probabilmente non ce l’avrei mai fatta.
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