Articolo tratto dal numero di luglio 2021 di Forbes Italia. Abbonati!
Oggi è un colosso da 1 miliardo di euro di fatturato, ma solo 40 anni fa era poco più di un’idea nella testa di un uomo che voleva redigere le dichiarazioni dei redditi in modo automatico. Era un commercialista di Lodi, Domenico Zucchetti, detto Mino. Un imprenditore che per primo nel nostro Paese ha inventato un software che potesse offrire un servizio simile, per poi pensare di venderlo ai commercialisti di tutta Italia. Così è iniziata la storia di Zucchetti, un gruppo che nel tempo ha sviluppato vari altri software per aziende e professionisti. Oggi è arrivato a contare 700mila clienti nel mondo e, dal 2008, Mino ha lasciato le redini della sua creatura ai figli Alessandro e Cristina.
Sotto la guida dei fratelli Zucchetti la voglia di crescere non si è fermata e, infatti, dal cambio della guardia il gruppo è passato da 1.700 a oltre settemila dipendenti attraverso un mix di acquisizioni e crescita organica. “Tutto deriva dalla cultura dell’innovazione che ci ha insegnato mio papà”, spiega Cristina. “Dalla sua intuizione è iniziata una sorta di ossessione per l’eccellenza, l’ascolto dei clienti e la valorizzazione delle persone sfociata poi nella cultura aziendale che ci ha accompagnati in tutti questi anni”.
L’azienda, che ha ancora il suo quartier generale a Lodi, si è data come obiettivo di continuare sulla strada dell’innovazione per migliorare la vita delle persone mediante la tecnologia. Uno scopo fortemente messo alla prova durante la pandemia, quando molte società italiane si sono scoperte indietro anni luce sul fronte della digitalizzazione e hanno bussato, tutte in una volta, alle porte delle software house come Zucchetti. “Abbiamo dovuto inventare soluzioni nuove per agevolare il ritorno al lavoro in sicurezza”, prosegue Cristina. “In particolare, abbiamo arricchito la nostra offerta di soluzioni per le risorse umane, con software che consentono di prenotare spazi aziendali quando si lavora in presenza e non in smart working. Abbiamo ideato soluzioni che regolano il ritorno al lavoro in sicurezza, ma abbiamo anche un gruppo di colleghi che si occupa di accompagnare i nostri clienti verso l’organizzazione agile”. La presidente di Zucchetti Group ha poi ricordato altre soluzioni per il settore dell’hospitality e della ristorazione, pesantemente colpito dalle chiusure per le misure anti contagio. “Per queste attività abbiamo pensato a soluzioni per alberghi e ristoranti, investendo nella realizzazione di nuovi prodotti. Uno di questi è il modulo per l’asporto, un’attività che prima molti non svolgevano, ma alla quale hanno poi fatto ricorso in massa durante la pandemia”.
La grande mole di lavoro richiede il continuo innesto di forze fresche nell’organico aziendale, a tal punto che al momento in cui si scrive Zucchetti ha circa 120 posizioni lavorative aperte. L’azienda lombarda è alla continua ricerca di programmatori, sviluppatori e sistemisti, ma anche di data architect, esperti di analisi dei dati e figure come i project manager, cruciali per seguire da vicino le esigenze del cliente. “Ritengo che la decisione di investire per implementare nuove soluzioni e assumere altre persone in pandemia sia stata alquanto coraggiosa”, prosegue Cristina, “a oggi siamo alla continua ricerca di giovani, che per noi sono risorse fondamentali capaci di portare energia ed entusiasmo, ai quali offriamo un contratto a tempo indeterminato e la promessa di investire su di loro attraverso la formazione”.
Tuttavia, trovare giovani dotati di una formazione Stem – acronimo anglosassone che sta per scienze, tecnologia, elettronica e matematica – non è affatto facile in un Paese come l’Italia. A certificarlo è anche l’edizione 2020 del rapporto Excelsior Informa di Unioncamere e Anpal, il quale ha rilevato che le figure tecniche legate ai servizi digitali sono le più difficili da reperire. In particolare, professionisti come tecnici programmatori e progettisti software non si riescono a trovare per mancanza di candidati rispettivamente per il 45% e il 48% delle imprese interpellate. “Ormai l’informatica è ovunque. Noi collaboriamo con scuole superiori e istituti tecnici per stimolare le famiglie a far intraprendere ai figli studi nell’ambito dell’informatica, perché con ogni probabilità una scelta simile consentirà loro di inserirsi facilmente nel mondo del lavoro visto il gap tra domanda e offerta attualmente sul mercato”. L’azienda, dal canto suo, offre percorsi di formazione gratuiti per i giovani, con possibilità di stage in azienda. Inoltre, assegna periodicamente borse di studio in ambito informatico dedicate ai figli dei dipendenti. Con il programma People Care, poi, organizza eventi culturali e ricreativi per il personale oltre percorsi di e-learning per l’apprendimento della lingua inglese. Altri benefit, giusto per citarne qualcuno, sono le convenzioni con alcuni brand per l’acquisto di beni e servizi e l’assistenza fiscale gratuita per il 730.
Sempre sul piano esg, l’azienda ha pensato a edifici ecosostenibili per le proprie sedi. E va in questo senso l’inaugurazione risalente al 2017 della Torre Zucchetti, realizzata partendo dalla ristrutturazione di un edificio degli anni Settanta rimesso a nuova vita. Un concetto, quello dell’economia circolare, che il gruppo di Lodi vuole incentivare, non solo direttamente con la messa a disposizione di pc rigenerati per il riutilizzo in enti e istituzioni del territorio, ma anche supportando le imprese con un’offerta di soluzioni digitali che promuovono la sostenibilità, ad esempio su temi quali la gestione degli asset, l’efficienza energetica, la sicurezza e il benessere nei luoghi di lavoro.
In vista del futuro, Zucchetti è concentrata sul lancio della nuova offerta Human Revolution, un progetto digital per facilitare la gestione delle risorse umane nella nuova normalità post pandemica. Si tratta di una piattaforma mobile complessiva che include vari strumenti, che possono andare dalla gestione delle paghe, a quella del tempo, per arrivare a pianificazione dei costi, talent management, mobilità e gestione degli spazi aziendali. Zucchetti si concentrerà inoltre sull’organizzazione interna. “Nei prossimi mesi cercheremo di valorizzare meglio le competenze che abbiamo a disposizione”, conclude Cristina, “lo faremo integrando al massimo le società acquisite, con il fine ultimo di dare sempre nuove possibilità di crescita ai nostri clienti”.
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