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Smart Mobility

Nel 2024 un quarto delle auto immatricolate in Europa sarà elettrico

Fra tre anni, un quarto delle auto immatricolate sarà elettrico. Sono infatti sempre più numerose le persone che dichiarano l’intenzione di acquistare un veicolo elettrico nel futuro prossimo, anche grazie ai progressi tecnologici compiuti dalle case automobilistiche su fronti come l’autonomia delle vetture.

La seconda edizione dello studio eReadiness, condotto da PwC Strategy&, ha fotografato la situazione della smart mobility in sei paesi europei (Italia, Francia, Germania, Spagna, Norvegia e Svizzera). Il campione utilizzato per la ricerca era costituito da 4mila consumatori, più di 100 manager che gestiscono una flotta di almeno 100 veicoli e 30 concessionarie che rappresentano 29 brand.

I mercati più vasti per la smart mobility restano la Germania e la Francia, ma è l’Italia, assieme alla Svizzera, il paese per il quale la ricerca prevede il più alto tasso di crescita nei prossimi anni.

Il mercato delle auto elettriche

Nel 2020, rileva il rapporto, il Covid ha provocato, nei sei paesi esaminati, una riduzione del 26% dell’immatricolato rispetto al 2019. Nello stesso anno, però, le auto elettriche e plug-in ibride hanno registrato una tendenza opposta, con volumi di vendita in crescita. Un fenomeno che, secondo PwC Strategy&, lascia pensare che sarà proprio l’elettrico a trainare la ripresa del settore dopo la fine dell’emergenza sanitaria.

La previsione sembra essere condivisa dalle stesse case automobilistiche, che negli ultimi mesi hanno continuato a investire molto nella e-mobility. Stellantis, per esempio, ha presentato poche settimane fa un piano di elettrificazione da 30 miliardi di euro e, a maggio, ha siglato una joint venture con Foxconn per una “vettura connessa”. John Elkann ha annunciato la prima Ferrari elettrica entro il 2025. Ford produrrà solo auto elettriche in Europa dal 2030, General Motors farà altrettanto in tutto il mondo dal 2035, Honda dal 2040. Mercedes si prepara a investire 47 miliardi di dollari entro il 2030 per passare a una gamma 100% elettrica e, già nello scorso inverno, ha presentato la versione elettrica della Gla, il suo suv di maggiore successo. Volvo ha siglato una partnership con la startup Aurora per mettere in strada camion a guida autonoma. Ed è solo una parte delle iniziative annunciate negli ultimi mesi e incentivate anche dall’orientamento della Commissione europea, che sembra intenzionata a fermare le auto tradizionali entro il 2035.

Chi compra le auto elettriche

Il 55% dei privati intervistati si dice interessato ad acquistare una macchina elettrica nei prossimi due anni. Tra questi, i due terzi si dichiarano propensi a comprare un’auto usata. Un’affermazione che potrebbe preludere alla crescita di un mercato ancora in fase embrionale come quello dell’usato elettrico: fino a oggi, il 40% delle concessionarie non ha ancora venduto auto elettriche usate, oppure ne ha venduto una quantità marginale.

L’identikit di chi acquista vetture elettriche è quello di una persona di mezza età, residente in città, con un reddito superiore ai proprietari di auto a combustione”, ha dichiarato Francesco Papi, partner di PwC Strategy&. A trainare gli acquisti sono i minori costi di utilizzo, la riduzione dell’impatto ambientale e la possibilità di ricaricare la vettura a casa. Decisivo, poi, l’aumento dell’autonomia rispetto ai modelli del passato.

Le principali barriere all’acquisto restano invece il costo iniziale elevato, l’autonomia della batteria giudicata ancora insufficiente da molti e il tempo necessario alla ricarica. Rispetto allo studio dello scorso anno, cresce anche il numero di intervistati preoccupati per l’impatto ambientale della produzione di batterie.

L’acquisto

“Il canale di acquisto preferito continua a essere la concessionaria, ma cresce il canale online: 6 intervistati su 10 sarebbero disposti ad acquistare la vettura online, per via della praticità e della trasparenza sul prezzo”, aggiunge Papi. “A frenare l’acquisto online rimane però il desiderio di vedere e provare dal vivo la vettura e la necessità di ricevere assistenza nella configurazione dell’auto e nei servizi accessori”.

Proprio il momento dell’acquisto rappresenta una delle debolezze del mercato dell’elettrico. “Il livello di soddisfazione basso in fase di acquisto”, spiega Papi, “è dato in parte dalla gestione dell’installazione della wall-box di ricarica. È cruciale che le aziende imparino a gestire questa fase in modo efficace”.

Il rapporto conclude che, per le concessionarie europee, “da un lato la vendita di veicoli elettrici comporta l’esigenza di ripensare la customer journey, disegnando un approccio omnicanale per andare incontro alle esigenze dei consumatori; dall’altro, l’e-mobility avrà un impatto sulla profittabilità”, per via “dell’erosione dei margini del post-vendita”. Molte concessionarie ritengono che il personale non abbia ancora le competenze necessarie per la vendita della gamma elettrica e spera in un maggiore supporto dalle case costruttrici in fatto di formazione.

Gli acquisti aziendali di auto elettriche

In ambito aziendale, il 100% dei manager intervistati dichiara di volere introdurre veicoli elettrici nella propria flotta entro il 2023, oppure di volerne aumentare la quota. A spingere le imprese sono soprattutto i vantaggi in termini di immagine e di costo: incentivi, benefici fiscali, riduzione dei costi connessi alle emissioni di CO2.

Oltre ai tempi lunghi di ricarica, l’ostacolo all’acquisto è dato invece dalla mancanza di una “infrastruttura di ricarica pubblica in linea con le esigenze aziendali”.

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