Articolo tratto dal numero di luglio 2021 di Forbes Italia. Abbonati!
Interpretare le tendenze e immaginare scenari futuribili è la prima grande responsabilità delle aziende che hanno l’ambizione di fare la differenza. Ne è convinto Luca Daniele, chief financial officer di Telepass e chief executive officer di Telepass Pay, che già nel 2016, anno del suo battesimo professionale in Telepass, osservava delinearsi le nuove tendenze della mobilità: erano i primi passi verso una vera rivoluzione all’insegna della digitalizzazione e della sostenibilità. “Il concetto di mobilità si stava cominciando a trasformare: prendeva piede il car sharing e trend importanti, non si poteva rimanere ancorati solo sul servizio del telepedaggio”. Telepass, da trent’anni sulle autostrade italiane, con una longevità indiscutibile, cambia il sistema favorendo gli spostamenti urbani ed extraurbani e diventa consapevole del fatto che le auto non sono più l’elemento centrale nella vita delle persone. Nasce così la nuova filosofia: mobility as a service, la mobilità come servizio.
Telepass è nata sulle autostrade. Cos’è cambiato rispetto al passato?
Prima di tutto la sensibilità ambientale. Ottenere un effettivo miglioramento della qualità della vita a 360 gradi è la grande sfida su cui si sta lavorando. Il futuro degli spostamenti si inquadra in una mobilità sostenibile e a misura di cittadino, che riduca l’inquinamento ma renda anche le città più efficienti e vivibili, a beneficio di chi le abita e dell’ambiente. L’attenzione è rivolta ai bisogni reali delle persone. Prendiamo il caso di San Francisco, dove le corse degli autobus vengono deviate e rimodulate in base alle maggiori richieste. Per realizzare uno scenario smart come questo, bisogna porre al centro di tutto l’uomo, nel massimo rispetto dell’ambiente che lo circonda e creare sinergie per una progettazione urbana sistemica e funzionante.
Rispetto a quello che si potrebbe o dovrebbe fare, a che punto siamo noi?
C’è un orientamento verso il mobility as a service, verso la pianificazione di una mobilità davvero sostenibile con l’integrazione di più mezzi di trasporto (mobilità dolce, taxi, trasporto pubblico come metropolitana e autobus), ma non siamo ancora così evoluti da metterlo in pratica. Il contributo delle città, delle pubbliche amministrazioni, forse prima di ogni altra cosa, è essenziale. Negli ultimi due anni almeno una ventina di città italiane hanno offerto servizi di mobilità di ultimo miglio. Roma è tre le città in Europa con la flotta più ampia di monopattini elettrici, anche se non è stata la prima a introdurli. Milano nel 2019 ha introdotto l’area B, nell’ottica del miglioramento dell’impatto ambientale. L’elemento cruciale è calcolare quante municipalità decidono di fornire ai cittadini strumenti alterativi: dagli scooter elettrici alle ricariche elettriche. Noi come Telepass siamo pronti a collaborare.
Ma è anche vero che l’auto in Italia resta il mezzo più usato…
Sì, però anche l’automobile ha una sua evoluzione. Mai come prima. Bisogna saper leggere i trend sul nascere e il cambiamento diventa potente nel momento in cui tutti gli operatori seguono la stessa direzione. Sono convinto che l’incentivo all’acquisto di autoveicoli nuovi e meno inquinanti, non sia sufficiente.
Perché?
Non è costante nel tempo. È sull’utilizzo del mezzo che dobbiamo puntare se vogliamo davvero incentivare comportamenti virtuosi. Noi siamo una piattaforma di servizi integrati e il nostro compito è consentire al nostro cliente di incontrare fornitori diversi per permettergli di muoversi con mezzi differenti. Nel modello di mobilità futura, per esempio, immagino parcheggi di interscambio di città in città, con un’interconnessione anche con i mezzi più tradizionali: il treno, il taxi, gli autobus.
E lei come si muove?
Io ho un’auto ibrida. Vivo a Roma e qui la rete infrastrutturale di ricariche sta migliorando tantissimo. Serve una strategia che sia in grado di incentivare comportamenti virtuosi delle persone, favorendone la diffusione, ad esempio in alcune città le auto ibride o elettriche non pagano il parcheggio nelle strisce blu e quelle elettriche entrano gratuitamente nei centri storici.
Ed è per questo che nasce l’hashtag: #alpassoconlatuavita?
Per fornire un servizio realmente utile nella mobilità, Telepass vuole intercettare i bisogni del cliente e seguire l’evoluzione dei suoi comportamenti e abitudini di movimento per essere al suo fianco e offrire soluzioni. Il lavaggio auto a domicilio di Wash Out, per esempio, nasce per soddisfare un’esigenza del cliente che vuole risparmiare tempo, piuttosto che passarlo in coda all’autolavaggio tradizionale.
Su Linkedin riprende spesso il concetto di semplificazione. Come lo spiegherebbe?
Siamo una piattaforma di pagamenti per i servizi di mobilità e facilitiamo la vita delle persone in movimento: lo abbiamo fatto col servizio di pedaggio, e cominciando ben trent’anni fa, per permettere ad una persona di poter passare da una stazione di pedaggio all’altra, senza doversi fermare e senza creare code. Ma non solo, continuiamo a farlo nel nostro ecosistema di servizi integrati. Pochi mesi fa ero a Torino, città che conosco poco. Dovevo prendere un taxi per andare in stazione. Avrei dovuto informarmi sul il numero di telefono da chiamare, sapere l’indirizzo e ricordarmi di chiedere un taxi che avrebbe accettato il pagamento con carta. Con una piattaforma come la nostra ho un’esperienza totalmente diversa: apro l’app, con un tap chiamo il taxi e lo pago con un altro tap. Questo è declinabile per una serie di numerosi servizi e non devo più aggiungere metodi di pagamento perché mi basta un singolo accesso alla app Telepass Pay. Con pochi passaggi ho potuto quindi beneficiare di quello che mi serviva. Telepass è un abilitatore di mobilità costruito su misura rispetto alle esigenze del cliente.
Evviva la tecnologia?
La digitalizzazione è senza ombra di dubbio un valore fondamentale per l’evoluzione e per la semplificazione della mobilità intermodale. E con grandi benefici: immediatezza e disponibilità continua. Ci ha fatto sopravvivere ai mesi di lockdown. È dirompente. Per poter diventare questo tipo di operatore, totalmente digitale, abbiamo rivisto tutti i nostri sistemi, li abbiamo fatti evolvere in modo sempre più moderno rendendoli scalabili all’infinito.
E il viaggio aziendale invece, sarà più green?
Penso di sì, mi auguro di sì. Le aziende iniziano a responsabilizzarsi e a promuovere un approccio sempre più ecosostenibile ai viaggi aziendali. Telepass dal canto suo offre una piattaforma che permette una rendicontazione unica anche nel caso di cambio di più mezzi di trasporto e questo facilita le procedure aziendali e fa sì che le aziende possano quindi accettare viaggi che nell’ultimo miglio diventino più green. La nostra strategia è quella di confermarsi un facilitatore di mobilità per i cittadini, ma di diventarlo sempre di più anche per le aziende.
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