60 miliardi di dollari bruciati in due giorni. I titoli di Moderna e BioNTech, due dei principali produttori mondiali di vaccini anti-Covid, sono crollati in Borsa tra martedì e mercoledì. Proprio subito dopo avere raggiunto, lunedì 9 agosto, i loro massimi storici.
“Una valutazione ridicola”
L’uomo che ha innescato la caduta si chiama Geoff Meacham ed è un analista della Bank of America. Lunedì, Meacham ha scritto che il prezzo delle azioni di Moderna è passato ormai “da irragionevole a ridicolo”. Ha spiegato di “ritenere fondamentalmente ingiustificabile” la valutazione attuale, nonostante rimanga “ottimista sull’utilizzo della tecnologia mRna” per i vaccini anti-Covid. Meacham ha fissato un prezzo obiettivo di 115 dollari. Alla chiusura di Wall Street di mercoledì 11 agosto, le azioni di Moderna venivano scambiate a 385 dollari. Lunedì avevano toccato anche quota 497.
L’analisi sottolineava anche come la capitalizzazione di mercato di una società nata 11 anni fa come Moderna – 155 miliardi di dollari al momento, dopo essere arrivata anche a sfiorare i 200 – avesse ormai superato quella di aziende farmaceutiche con oltre un secolo di storia. In questo momento, per restare in America, è superiore a quelle di Bristol-Myers Squibb (148,6 miliardi di dollari, fondata nel 1887) e 3M (116,6 miliardi, fondata nel 1902), entrambe tra le prime 20 aziende farmaceutiche del mondo per fatturato.
Cosa succede a Moderna e BioNTech
Eppure, solo poche settimane fa numerosi esperti avevano pronosticato che l’ascesa dei titoli dei produttori di vaccini sarebbe proseguita ancora a lungo. Il 20 luglio, Forbes.com titolava: “Azioni di Moderna, prossima fermata i 400 dollari?”. Una previsione che, peraltro, si sarebbe avverata entro pochi giorni. E ancora la scorsa settimana un altro articolo affermava che “dopo una crescita del 325%, le azioni di Moderna possono salire ancora”. Una previsione giustificata anche dalle aperture all’uso del vaccino sugli adolescenti e i bambini.
La sorte di BioNTech, nelle ultime ore, non è stata molto migliore di quella del concorrente americano: se Moderna ha perso il 16% mercoledì, BioNTech è scesa del 14%. È andata meglio a Pfizer, che ha contenuto i danni al 3,9%.
È giusto ricordare, in ogni caso, che il crollo in Borsa degli ultimi due giorni ha eroso solo in parte quanto guadagnato nei mesi precedenti: le azioni di Moderna e BioNTech sono cresciute, rispettivamente, del 270 e del 340% circa rispetto alla fine del 2020.
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