Credit Suisse torna a parlare di diversità di genere. E lo fa nella sua Gender 3000, report dal quale emergono dati significati su questa disparità sociale sociale. Nell’affrontare il tema della diversità di genere, Credit Suisse ha sfruttato il suo database proprietario di oltre 3mila aziende con analisti del team di ricerca di Global Securities, che hanno mappato il profilo di genere dei dirigenti senior insieme a un panoramica della diversità dei consigli di amministrazione nei diversi Paesi.
Sembrerebbero però esserci delle buone notizie, considerando che la percentuale media di donne nel senior management (definita come il numero di dirigenti donna in proporzione alla totalità dei dirigenti presenti nella nostra banca dati Gender 3000) è migliorata dal 17,6% del rapporto 2019 al 19,9% nel 2021.
Europa e Nord America hanno la quota maggiore di donne in ruoli direzionali, ma il divario tra queste regioni e il resto del mondo è nettamente inferiore rispetto al livello dei consigli di amministrazione. Il divario a livello di conduzione è solo di un punto percentuale.
Il numero di ceo donne a livello globale è aumentato del 27%, anche se rappresenta ancora solo il 5.5% del totale. Il numero di cfo donne è invece aumentato del 17% e ora si attesta al 16% di tutte le posizioni di chief financial officer a livello globale. L’Europa, in questo contesto, ha la più alta percentuale di donne ceo (6,7%) e ha registrato il maggiore aumento rispetto al 2019.
“Come azienda globale”, dice Lydie Hudson, ceo di sustainability, research & investment solutions in Credit Suisse, “siamo sempre stati impegnati nel promuovere la diversità delle persone e di pensiero e assistere alle prove tangibili dei benefici che ne derivano è incoraggiante. Tuttavia, come il rapporto evidenzia, sappiamo che c’è ancora molto da fare. Studi come Gender 3000 sono un modo eccellente di verificare a che punto siamo e quanta strada resta ancora da fare verso un progresso equilibrato”.
Secondo quanto risulta dallo studio, inoltre, pandemia globale ha accelerato l’attenzione su sostenibilità ed ESG all’interno delle aziende. Per evidenziare il loro impegno verso cause che hanno un impatto maggiore sul mondo ecosistema, un numero crescente di aziende ora nominano un “capo della sostenibilità” all’interno dei loro team esecutivi senior. Ecco qualche numero: le donne a capo di posizioni legate alla sostenibilità sono quasi il 45% del totale.
Il rapporto di Credit Suisse va oltre la focalizzazione uomo/donna ed esamina le società in termini di politiche più generali in materia di diversità e inclusione legati al genere e alle identità sessuali. In particolare, è emerso che le società con una maggiore considerazione per la diversità di genere più in generale tendono a esprimere performance migliori in relazione alle loro politiche ambientali e di governance.
Per esaminare l’effetto di una maggiore diversità sulla performance aziendale tramite l’inclusività LGBT, il rapporto utilizza un paniere di circa 400 società inclusive per le persone LGBT, ponderato secondo la capitalizzazione di mercato e adeguato in base ai settori. Le società sono state selezionate attraverso una serie di fonti esterne focalizzate sulla valutazione delle politiche aziendali, sulle prassi e sui benefici pertinenti ai diritti LGBT+. L’analisi indica che gli investitori che cercano di ottimizzare i rendimenti dovrebbero concentrarsi su società che collocano le donne e la diversità a livello più generale al centro della propria strategia imprenditoriale.
Gli stakeholder, in particolare, sono sempre più attenti alle informazioni sulla diversità oltre i livelli del consiglio di amministrazione e della direzione aziendale. Analizzando le 300 maggiori società statunitensi per capitalizzazione di mercato, gli autori hanno scoperto che i settori con maggiore diversità sul posto di lavoro sono energia, servizi pubblici e finanziari.
E nell’imprenditoria? La rappresentanza femminile relativa nell’imprenditoria è migliorata negli ultimi cinque anni, con il rapporto tra startup fondate da donne e quelle fondate da uomini in aumento dallo 0,62 a 0,73. Abbiamo riscontrato che le imprese fondate da donne sono più piccole di quelle fondate dagli uomini, con ricavi e valutazioni inferiori. Nessuna delle migliori 100 aziende unicorno a livello mondiale è stata fondata da sole donne. Sebbene il patrimonio gestito dedicato al “gender lens investing” sia salito a 10 miliardi di dollari al 1° trimestre 2021, come sottolinea la società è possibile fare di più per migliorare ulteriormente la rappresentanza femminile nell’imprenditoria.
“È confortante”, aggiunge Richard Kersley, responsabile di Global thematic research di Credit Suisse, “notare il continuo aumento della diversità nei consigli di amministrazione descritto nel nostro ultimo rapporto. Pur essendo certi che la diversità di genere a livello di conduzione e nei consigli di amministrazione è in aumento in tutto il mondo, c’è ancora molto margine di miglioramento, in particolare nei Paesi emergenti, soprattutto in quelli asiatici”.
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