Pall Aerospace
SpaceEconomy

Come questa azienda sta contribuendo a rendere l’industria aerospaziale più green

Articolo tratto dal numero di novembre 2021 di Forbes Italia. Abbonati!

Pall corporation è stata fondata negli Stati Uniti e nel corso dei suoi 75 anni di attività è diventata l’azienda leader nei sistemi di filtrazione, separazione e purificazione che conosciamo oggi. Mentre la prima invenzione del fondatore è stata un filtro metallico resistente alle alte temperature, alle forti pressioni e a materiali corrosivi, nel corso degli anni l’attività si è ampliata, individuando diverse aree di specializzazione. Tra queste spiccano, per dettaglio e complessità, l’aerospazio, la difesa e la marina, con clienti come Airbus, Boeing, Ge, Rolls-Royce, easyJet, American Airlines, Delta, Emirates, All nippon airways, SpaceX e varie forze militari di tutto il mondo.

Le tecnologie Pall Aerospace permettono di controllare la contaminazione dei sistemi di fluidi in tutte le principali piattaforme aerospaziali e di difesa. “I nostri scienziati e ingegneri conducono ricerche applicative, spesso lavorando con oem (original equipment manufacturer, costruttori di apparecchiature originali), integratori di sistemi e utenti finali, compresi i militari”, spiega Elena Gambino, sales operations leader Emea di Pall Aerospace. I filtri e i sensori per cabine e cabine di pilotaggio mantengono la massima qualità dell’aria a bordo degli aerei e aiutano a rilevare ogni tipo di odore, da quello proveniente dall’area di preparazione del cibo a quello dei vari tipi di fumo, contribuendo a garantire la sicurezza del volo.

La questione della qualità dell’aria della cabina degli aerei è stata oggetto di un’attenzione crescente nell’ultimo anno e mezzo, ma i produttori e gli operatori del settore lavorano con Pall all’installazione di sistemi avanzati di filtraggio già da anni. “Per evitare ulteriori interventi di manutenzione e ridurre così i ritardi o le cancellazioni per l’eventuale presenza di fumo, Pall Aerospace ha creato Purecabin: una nuova suite tecnologica che assicura la filtrazione di tutta l’aria – spurgo e ricircolo – e offre un’analisi in tempo reale della contaminazione del sistema, per una migliore efficienza operativa”, prosegue Gambino. Quasi tutti gli aerei passeggeri che volano oggi nel mondo sono dotati di un filtro Hepa e il sensore della qualità dell’aria in cabina di Pall è in valutazione presso i principali oem e operatori di tutto il mondo.

Una ricerca pubblicata lo scorso anno dal centro Visiongain sul mercato dei filtri aerospaziali tra il 2020 e il 2030 ha descritto le prospettive per il settore. Lo studio ha stimato che il fatturato del mercato è stato di oltre 2,7 miliardi di dollari lo scorso anno, con una previsione di crescita fino a oltre 5 miliardi nel 2030. La filiera dell’industria aerospaziale e della difesa – che include ricerca e sviluppo, architettura, produzione, distribuzione, logistica e servizi after market offerti ai clienti finali – si è evoluta, partendo da un approccio tradizionale alla realizzazione di prodotti end-to-end da parte degli oem, fino al raggiungimento di un’integrazione con l’intero sistema.

Qui si intrecciano oggi il progresso e le tematiche ambientali, in funzione della velocità a cui viaggia il mondo e della minaccia di cieli troppo affollati. Con l’aumento dei voli, aumenta anche l’impatto ambientale: “Sebbene l’aviazione sia responsabile solo del 2-2,5% delle emissioni annuali di Co2, Pall è impegnata nel miglioramento continuo, con l’obiettivo finale di raggiungere le zero emissioni”, racconta Claudio Giacalone, sales engineer di Pall Aerospace. “Ecco perché la prossima generazione di velivoli ultra-efficienti a basse emissioni di carbonio non solo soddisfa, ma supera addirittura l’attuale normativa sulle emissioni”.

Focalizzata sul raggiungimento della neutralità climatica, l’industria aeronautica ha proposto un’iniziativa basata su un approccio integrato tra i pilastri economici e ambientali della sostenibilità. Concordato dodici anni fa, il progetto Clean sky è un partenariato pubblico-privato tra la Commissione europea e l’industria aeronautica europea che, originariamente, mirava a ridurre l’impatto ambientale dell’aviazione e a soddisfare la crescente domanda commerciale. Per l’iniziativa erano stati stanziati 4 miliardi di euro. Nel 2014 è stata lanciata una versione più ambiziosa di questo piano – il Clean sky 2 -, una partnership tra esperti in materia, enti normativi e centri di ricerca che utilizza la scienza d’avanguardia per fornire un trasporto aereo ecologicamente sostenibile. Il programma si impegna a ridurre del 75% il carburante e la Co2 per chilometro passeggero, l’ossido di azoto del 90% e il rumore percepito del 65% entro il 2035. “Pall aerospace è attivamente coinvolta in questa iniziativa attraverso un lavoro di integrazione di sistemi di filtraggio innovative”, spiega Giacalone. “Questa tecnologia si compone di due parti fondamentali: i sistemi di controllo ambientale adattivi e la protezione dell’ingresso del motore dell’aereo”.

Le forti spinte sociali e politiche per un’industria più verde hanno portato a un grande interesse, nel breve termine, verso i carburanti sostenibili per l’aviazione, che assicurano la neutralità carbonica. Nel lungo periodo si guarda alla green energy: carburanti alternativi per la propulsione, come l’idrogeno, o non basati sul carbonio. “Abbiamo diverse iniziative che coinvolgono il nostro portafoglio tecnologico, a livello sia commerciale che militare, e una struttura della forza vendita globale recentemente riorganizzata e allineata al modello della maggior parte delle aziende del settore”, dice Gambino. “Il nostro team è entusiasta di scorgere segni di ripresa nell’industria aerospaziale e si sta impegnando per potere continuare a fornire prodotti e servizi eccellenti ai clienti”.

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