Articolo tratto dal numero di dicembre 2021 di Forbes Italia. Abbonati!
La sostenibilità è il cuore del racconto per Schneider Electric e da sempre l’unica strada percorribile. L’azienda fondata in Francia nel 1836, oggi una realtà globale nella gestione dell’energia e nell’automazione, è la più sostenibile al mondo secondo la società media e di ricerca Corporate Knights. In Italia è diffusa capillarmente con i suoi sei stabilimenti produttivi, circa tremila dipendenti e oltre 10mila tra clienti e partner, che accompagna nella sfida dell’industria 4.0 e della trasformazione energetica. È stata scelta da Atm Milano per creare, nei depositi dei suoi nuovi bus elettrici, sistemi di distribuzione elettrica con tecnologie che evitano l’emissione di ben 560 tonnellate di gas climalterante, e da A2a, per la gestione della sua smart grid e in particolar modo per ottimizzare la gestione delle reti elettriche di Milano e Brescia. L’azienda, attraverso la voce di Aldo Colombi, presidente e amministratore delegato in Italia, ci ha raccontato le sfide ancora da affrontare e le soluzioni per invertire la tendenza.
Come si coniugano per voi trasformazione digitale e gestione dell’energia?
Nella nostra visione, le tecnologie digitali e l’elettrificazione si integrano per dare risposta all’esigenza di decarbonizzare l’economia e garantire allo stesso tempo una crescita sostenibile. La digitalizzazione ci dà la possibilità di connettere gli impianti tecnologici, rendendo disponibili dati che aiutano a capire come migliorare l’efficienza delle aziende, degli edifici, delle industrie, delle infrastrutture. Inoltre, sono digitali anche le piattaforme tecnologiche (software più hardware) che permettono di gestire al meglio una elettricità pulita, ottenuta dalle fonti rinnovabili, che ha un impatto zero sulle emissioni di anidride carbonica. Decarbonizzare l’energia utilizzando quella elettrica prodotta da fonti rinnovabili e usarla nel modo più efficiente è cruciale per invertire la rotta sul cambiamento climatico. La sostenibilità sarà l’asse portante per la competitività delle aziende e per una crescita duratura.
In che modo Schneider Electric pensa si possa invertire la tendenza del riscaldamento globale?
La conferenza Cop26, durante la quale moltissimi Paesi hanno assunto impegni importanti di riduzione delle emissioni di Co2, ha rappresentato uno snodo cruciale sul tema del cambiamento climatico. Ma sarà ancora più importante l’attuazione rapida delle azioni concrete che ad essa seguiranno. Siamo ottimisti, riteniamo che ci sia il tempo per tornare sulla rotta prevista, se saremo in grado però di dare subito una decisa accelerazione: bisogna andare da tre a cinque volte più veloce nell’abbattimento delle emissioni rispetto a oggi. Secondo modelli elaborati dalla nostra divisione dedicata alla sostenibilità, presentati in apertura di Cop26, potremmo abbattere entro il 2030 le emissioni di Co2 collegate alla produzione di energia, tornando in linea con l’obiettivo di contenere entro 1,5 °C l’aumento della temperatura globale (studio Back to 2050). Questo si può fare con tre armi: la digitalizzazione, l’elettrificazione e la riqualificazione in termini di efficienza energetica di edifici, infrastrutture, industrie.
Come aiutate i clienti ad affrontare la trasformazione verso la sostenibilità?
Schneider offre i suoi servizi a realtà di tutte le dimensioni, nei settori dell’automazione e industria, dell’energia, delle infrastrutture, dei data center. Avendo una presenza capillare a livello geografico, in oltre 100 paesi del mondo, riusciamo a soddisfare ogni tipo di richiesta, lavorando in modo diretto con i clienti più importanti. Abbiamo anche formato un ecosistema molto vasto di partner su tutti i temi più innovativi, a partire dalla sostenibilità e dalla digitalizzazione, per aiutare i clienti a realizzare le soluzioni tecnologiche per essere più sostenibili.
Su cosa puntare per il futuro, e cosa è mancato fino a questo momento?
Fino a poco tempo fa, era mancata una consapevolezza diffusa e condivisa dell’impatto delle attività umane sull’ambiente, di quanto queste ci stessero portando verso conseguenze gravi e irreversibili e soprattutto dell’urgenza di interventi drastici per invertire la tendenza. Oggi, anche grazie all’impegno di istituzioni sovranazionali, associazioni pubbliche e private, all’attivazione dei giovani e di società come Schneider Electric, questa consapevolezza è cresciuta. Il perché dobbiamo attivarci è diventato chiaro. Adesso il vero snodo cruciale è come intervenire per invertire la rotta e dirigerci rapidamente verso attività industriali e trasporti più efficienti, consumi di energia più consapevoli, produzioni di energia più sostenibili. L’ultimo tassello – ma fondamentale – che mancava oggi è finalmente disponibile: le istituzioni mondiali ed europee hanno messo a disposizione ingenti fondi destinati a questa trasformazione sostenibile. Ritengo che oggi non manchi più nulla per far diventare la trasformazione verso la sostenibilità una realtà per il business dei prossimi anni.
Obiettivi futuri dell’azienda?
In Schneider Electric andiamo nella direzione tracciata dagli obiettivi globali di business e di impresa responsabile, dichiarati all’interno delle nostre strategie esg. Cerchiamo inoltre di perseguirli mettendo sempre al centro le persone, offrendo loro un ambiente di lavoro accogliente, politiche per la conciliazione delle esigenze personali e familiari, obiettivi di trasparenza, parità e benessere generale. Lavoriamo anche in stretto accordo con associazioni pubbliche e private, scuole e università e con il tessuto imprenditoriale per accelerare la formazione di tutti gli attori attuali e futuri sul tema della sostenibilità. In conclusione, le tecnologie abilitanti adesso sono disponibili, la consapevolezza c’è, ci sono anche i fondi per finanziare la trasformazione tecnologica: abbiamo tutti gli ingredienti necessari a vincere la sfida legata a uno sviluppo sostenibile del nostro mondo.
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