Brandvoice tratto dal numero di dicembre 2021 di Forbes Italia. Abbonati!
Il cambiamento climatico è oggi uno dei maggiori rischi sistemici per la nostra società e l’accordo di Parigi, sottoscritto il 12 dicembre 2015 e valido a partire dall’anno 2020, ha stabilito una chiara direzione in merito: limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2° C. La Cop26, conferenza svoltasi a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre, è soltanto l’ultima delle numerose iniziative volte a incoraggiare l’attuazione degli accordi negoziati dai rappresentanti di 196 Stati e a motivare i governi a migliorare le proprie ambizioni climatiche, assumendo nuovi impegni.
Le banche italiane, in tal senso, non possono fare altro che assecondare questa spinta: la transizione energetica, del resto, è una responsabilità di tutti. Ed è proprio con questa ambizione e nel segno della politica delle zero emissioni che nasce la Net-zero banking alliance (Nzba), un’alleanza promossa dal settore e dalle Nazioni unite che riunisce i maggiori istituti con l’obiettivo di allineare i loro portafogli di prestiti e investimenti a emissioni nette pari zero entro il 2050. Combinando azioni a breve termine e responsabilità, questo impegno ambizioso vede le banche fissare uno step intermedio per il 2030 o prima, utilizzando solide linee guida fondate su basi scientifiche.
La prima challanger bank italiana ad aderire alla Net-zero banking alliance è Banca Ifis, player attivo nella specialty finance che conta oggi oltre 1.800 dipendenti, fondata nel 1983 da Sebastien Egon Fürstenberg, attuale vicepresidente. “Siamo orgogliosi di aderire alla Net-zero banking alliance che ci permetterà di accelerare il raggiungimento dell’obiettivo comune di azzeramento delle emissioni nette entro il 2050”, spiega Frederik Geertman (a destra nella foto), amministratore delegato di Banca Ifis. “Si tratta di un impegno importante per noi, che avviene in piena continuità con le azioni già intraprese dal nostro istituto sul fronte ambientale. La decisione di aderire fra i primi conferma il ruolo della banca di acceleratore della transizione sostenibile delle piccole medie imprese, che costituiscono il tessuto economico e produttivo del nostro Paese”.
E sono proprio le piccole e medie aziende a rappresentare il target dei servizi e delle soluzioni di credito della banca quotata dal 2003 alla Borsa di Milano. Gli impegni, nello specifico, di tale iniziativa sono numerosi. Innanzitutto quello di definire, entro 18 mesi dalla sottoscrizione, gli obiettivi di riduzione delle emissioni e rendicontarli annualmente. Poi, come su anticipato, quello di definire obiettivi intermedi entro il 2030, dando priorità alle aree di impatto più significative (ovvero quei settori a maggiore intensità di emissioni). Importante anche la divulgazione dei progressi ottenuti dal gruppo, nell’ambito di una strategia di transizione approvata dal consiglio di amministrazione, e infine la pubblicazione annuale del valore delle emissioni.
“L’adesione alla Net-zero banking alliance si inserisce nella strategia esg di lungo periodo che la banca sta implementando nella convinzione che la sostenibilità, in tutte le sue dimensioni, e lo sviluppo del business debbano essere pienamente integrati e complementari”, ha detto Ernesto Fürstenberg Fassio, vicepresidente di Banca Ifis. “Questa iniziativa rappresenta una ulteriore conferma del nostro impegno concreto nel costruire un’economia più sostenibile e inclusiva”.
Le azioni concrete di Banca Ifis, infatti, non si limitano all’adesione all’alleanza. Il gruppo ha già avviato diverse iniziative per sostenere la transizione sostenibile delle pmi con vari programmi: dall’Ifis4Business per la digitalizzazione dei processi operativi, in modo tale da permettere la gestione delle procedure in modalità ecologica, al progetto Ifis Green, attraverso cui finanzia prodotti e servizi per favorire comportamenti ecologici come il leasing di veicoli elettrici o ibridi e plug-in, di cui la banca è leader in Italia con una quota di mercato pari al 35% (secondo la fonte Mtct Unrae). O come il noleggio di depuratori d’aria, termoscanner e di nuovi generatori d’acqua dall’atmosfera per risparmiare il bene più prezioso: l’acqua.
Inoltre, attraverso il suo Ufficio studi, la banca promuove una cultura di sostenibilità d’impresa tra le pmi per mezzo di analisi e ricerche periodiche dedicate, che dimostrano i benefici di un modello di business sostenibile e che fanno, quindi, cultura e informazione rispetto a queste tematiche. Dai dati al concreto, Banca Ifis sta lavorando all’analisi del portafoglio e anche alla predisposizione di una offerta creditizia che aiuti le imprese ad accelerare questa transizione, semplificando i processi operativi per supportare le pmi nella gestione delle pratiche, anche in modalità paperless ed ecologica, attraverso la digitalizzazione dei processi.
La spinta di Banca Ifis a supporto di piccole e medie imprese è una mission che va al di là della contingenza storica e del tema della sostenibilità ambientale. La banca interpreta il proprio ruolo di abilitatore e acceleratore sostenibile in diversi modi e sempre: durante l’emergenza da Covid-19, ad esempio, ha erogato finanziamenti garantiti, in piena adesione ai decreti cura Italia, liquidità e accordo Abi sul credito. Ha lanciato l’hashtag #Pmiheroes, per sottolineare la propria presenza al fianco delle imprese nella conversione della produzione per sostenere l’emergenza nel lockdown 2020, e ha elargito finanziamenti alle farmacie in caso di closing causato dal lockdown. Inoltre ha siglato una partnership con Bei per 50 milioni di euro con l’obiettivo di arginare gli effetti della pandemia.
Mai come oggi, dunque, la promozione della spinta verso il cambiamento si fa importante, e nessuno più degli istituti bancari può giocare un ruolo chiave in questa partita. Lanciata il 21 aprile 2021 con 43 banche fondatrici, la Net-zero banking alliance riunisce banche di tutto il mondo che rappresentano oltre il 40% delle attività bancarie globali. Nello specifico, oggi ne fanno parte 95 banche, distribuite su un 39 paesi in tutto il mondo e con un totale attivo di 66mila miliardi di dollari. Banca Ifis intende, anche in questo caso, schierarsi a favore di un futuro migliore: attraverso l’alleanza rafforzerà, accelererà e sosterrà l’attuazione delle strategie di decarbonizzazione, consapevole che il ruolo delle banche nella transizione globale dell’economia reale e verso l’azzeramento delle emissioni nette, oggi, è assolutamente vitale.
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