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24 novembre 2025
Secondo Enrico Zoppas, presidente di San Benedetto, ciò che importa è “dare un servizio in cui il consumatore percepisca un beneficio reale”
Contenuto tratto dal numero di novembre 2025 di Forbes Italia. Abbonati!
Secondo Enrico Zoppas, presidente di San Benedetto, ciò che importa non è “aumentare i ricavi fine a se stessi”, ma “dare un servizio in cui il consumatore percepisca un beneficio reale”. L’obiettivo dell’azienda è crescere “in termini qualitativi e quantitativi”
Da piccola realtà regionale a protagonista globale del beverage italiano: quella di San Benedetto è la storia di un’azienda che ha saputo trasformare il ‘bere italiano’ in un fenomeno nazionale e non solo, senza perdere identità né valori. Fondato nel 1956 a Scorzè, in provincia di Venezia, il gruppo oggi è presente in oltre 100 paesi. Una crescita che racconta l’evoluzione di un’impresa capace di adattarsi ai cambiamenti del mercato, mantenendo chiari obiettivi e valori fondanti.
Alla guida c’è Enrico Zoppas, presidente con un solido background nel settore metalmeccanico. Che spiega come la leadership non sia qualcosa di acquisito, ma un risultato da costruire giorno dopo giorno. “Quello che ci ha sempre distinto dagli altri è la leadership”, dice. “In poco tempo San Benedetto ha saputo arrivare a un livello economico sostenibile. Ma gli elementi di base c’erano già: la nostra azienda era multiregionale, con ottimi background. Da lì abbiamo capito che, per uscire dall’accerchiamento dei grandi attori, avremmo dovuto analizzare la realtà e l’evoluzione del mercato, valutando tanti indirizzi possibili”.
Questa capacità di leggere il mercato ha portato l’azienda a un passo cruciale: l’ingresso nella grande distribuzione con il vuoto a perdere, un cambio di paradigma rispetto alla vendita tradizionale.
“La grande distribuzione aveva particolari esigenze di contatto con il cliente finale. Approcciarla con il vuoto a perdere ci ha permesso di sviluppare una strategia coerente con il nostro obiettivo: uscire dal mondo regionale, arrivare a una presenza nazionale e consolidare una posizione concreta. Ci ha anche fatto capire che c’erano aree e spazi disponibili che i nostri competitor non erano in grado di coprire”.
In un mercato dominato da colossi internazionali con logiche distributive spesso limitanti, San Benedetto ha scelto un percorso alternativo: innovazione tecnologica e gestione integrata del processo produttivo. “Io provengo dal settore metalmeccanico”, continua Zoppas. “Questo ci ha dato esperienza e capacità di gestire tutto il processo produttivo, adattandolo alle esigenze del momento. Siamo stati in grado di proteggere prodotti idonei e competitivi, rompendo l’equilibrio preesistente e raggiungendo una distribuzione nazionale”.
La strategia del gruppo si fonda su tre pilastri: prodotti idonei, obiettivi chiari e capacità innovativa. “Per raggiungere una leadership dovevamo essere diversi dagli altri: il consumatore deve percepire immediatamente qualità, funzionalità e accessibilità del prodotto. Il design deve essere coerente con i costi produttivi e logistici. Fin dai primi tempi del Pet, abbiamo sviluppato queste capacità, che oggi si combinano con il tema della sostenibilità ambientale”.
Dal 2008 San Benedetto porta avanti progetti concreti per ridurre l’impatto ambientale delle bottiglie. “Progettiamo qualsiasi cosa con il concetto di ecosostenibilità. La leadership viene riconosciuta se facciamo scelte giuste e coerenti con il mercato. Non ha a che fare con arroganza o prepotenza: è qualcosa da guadagnare giorno dopo giorno. Essendo in una posizione avanzata, gli altri ci seguono. È una corsa continua per massimizzare l’efficienza di tutti i sistemi: produzione, logistica, vendite e marketing”.
L’innovazione è il principio guida del gruppo, che investe nella riduzione dell’impatto ambientale lungo tutta la filiera, nello sviluppo di packaging funzionali e dal design innovativo e nell’ampliamento dell’offerta di referenze funzionali e salutistiche. L’approccio alla sostenibilità si basa su tre pilastri: misurazione delle emissioni di CO2 equivalente; riduzione delle emissioni tramite il Progetto Network, che permette di ridurre i chilometri di trasporto avvicinando la produzione al consumo; compensazione delle emissioni residue, non eliminabili, attraverso l’acquisto di crediti per sostenere progetti di tutela ambientale in tutto il mondo.
Il successo dell’azienda nasce anche dal coraggio e dalla visione imprenditoriale. “Questa azienda è nata con uno spirito di avventura”, racconta Zoppas. “Viviamo in mezzo a grandi aziende e questo ci ha dato la capacità di evitare scontri diretti, trovando invece una via di sviluppo con una leadership ben identificata. I nostri valori ci hanno permesso di crescere senza compromessi”.
Guardando al futuro e in vista dei 70 anni dell’azienda nel 2026, San Benedetto punta a crescere in modo equilibrato, tra quantità e qualità, con nuovi progetti dedicati al benessere e alla salute. “Non si tratta di aumentare i ricavi fine a se stessi”, precisa Zoppas, “ma di dare un servizio in cui il consumatore percepisca un beneficio reale. Lo star bene e la cura della persona sono aree che troveranno sempre più spazio nel mercato”. L’obiettivo è “crescere in termini qualitativi e quantitativi, scegliendo i mercati giusti e facendo scelte coerenti con la nostra capacità. Questo ci porta a una chiara considerazione di ciò che San Benedetto rappresenta nel mercato e nell’ambiente”.