EssilorLuxottica chiude il 2021 con l’annuncio di nuovi record per Boost, il suo piano di azionariato diffuso. Hanno aderito infatti 54mila dipendenti di 78 paesi, con un tasso di sottoscrizione superiore al 65%. Una percentuale in aumento rispetto al 62% dello scorso anno.
I dipendenti che possiedono una quota sono ora 67mila, contro i 63mila del 2020 e i 59mila del 2019. A loro si aggiungono anche 11mila ex dipendenti in pensione. Gli azionisti vengono da 85 paesi, tra i quali ci sono anche i cinque aggiunti quest’anno al programma Boost: Bangladesh, Benin, Lettonia, Marocco e Ucraina.
In un comunicato, il gruppo di Leonardo Del Vecchio ha definito il programma di azionariato diffuso come “un elemento fondamentale della cultura e della strategia a lungo termine dell’azienda”. E testimonia la loro volontà di “avere un ruolo attivo nel successo e nella crescita sostenibile” della compagnia.
“Ogni anno il programma di azionariato diffuso si dimostra un successo, con un tasso di sottoscrizione in costante crescita”, hanno detto Francesco Milleri e Paul du Saillant, rispettivamente ceo e deputy ceo di EssilorLuxottica. “Questo andamento riflette la fiducia dei dipendenti nella strategia del gruppo”.
L’anno d’oro di Leonardo Del Vecchio
I dati in ascesa di Boost concludono un 2021 in cui Leonardo Del Vecchio ha guadagnato più di qualsiasi altro miliardario italiano: circa 9 miliardi di euro. Nelle ultime settimane, Del Vecchio e Giovanni Ferrero si sono scambiati più volte il primo e il secondo posto nella classifica dei più ricchi del Paese.
Al momento, Del Vecchio ha un patrimonio di 33,7 miliardi di dollari e supera Ferrero di 0,4 miliardi. La crescita della sua fortuna è dovuta all’andamento del titolo di EssilorLuxottica, che è salito del 44% rispetto all’inizio dell’anno e ha portato la capitalizzazione del gruppo a più di 82 miliardi di euro. L’imprenditore possiede una quota del 32% tramite la sua holding lussemburghese, Delfin.
Il 2021 di EssilorLuxottica
La mossa più importante compiuta nel 2021 dal gruppo, nato tre anni fa dalla fusione tra l’italiana Luxottica e la francese Essilor, è stata l’ingresso nel metaverso di Facebook/Meta. A settembre i due gruppi hanno annunciato infatti la nascita dei Ray-Ban Stories, occhiali intelligenti realizzati dall’azienda statunitense acquisita da Luxottica nel 1999. Un prodotto che Nicola Mendelsohn, vice president global business group di Meta, ha definito come “un primo passo verso la creazione di un ecosistema hardware per permettere alle persone di muoversi nel metaverso, guardarsi intorno, sentire i suoni da più direzioni”. I Ray-Ban Stories dovrebbero essere coinvolti anche nel progetto di apertura dei primi negozi fisici di Meta e diventeranno, in altre parole, una delle porte d’ingresso del metaverso di Mark Zuckerberg.
Poche settimane fa EssilorLuxottica, che oggi ha più di 180mila dipendenti, ha annunciato entrate per 5,5 miliardi di euro nel terzo trimestre del 2021 e per 14,2 miliardi nei primi nove mesi dell’anno. Cifre in salita del 9,3% e del 6,2%, a tassi costanti, rispetto allo stesso periodo del 2019, ultimo anno pre-pandemia.
La questione Mediobanca
L’altra vicenda che ha visto protagonista Leonardo Del Vecchio nell’ultimo anno è stata quella di Mediobanca. Nel 2021 l’imprenditore è salito al 18,9% e, a ottobre, ha chiesto alcune modifiche allo statuto, prima di accettare la controproposta dell’amministratore delegato, Alberto Nagel.
Del Vecchio, assieme a Francesco Gaetano Caltagirone, si è scontrato con l’ad anche sull’assetto delle Assicurazioni Generali. A suo giudizio, Nagel sarebbe infatti colpevole di avere sacrificato le prospettive di crescita dell’azienda a favore dei dividendi da distribuire ai soci.
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