Articolo tratto dal numero di febbraio 2022 di Forbes Italia. Abbonati!
Innovare il settore dell’importazione di medicinali, soprattutto in termini di risparmio per gli attori coinvolti nel processo, e avvicinare l’Italia agli standard degli altri paesi europei. È con questo obiettivo che nel 2014 è nata Gmm Farma, l’azienda italiana che acquista i farmaci dai paesi membri dell’Unione e li importa nel nostro Paese.
Un business legittimo e autorizzato da Aifa che consente un notevole risparmio ai farmacisti, rispetto al classico canale distributivo. E che ha permesso alla società, nel giro di pochi anni, di crescere economicamente in media del 68% ogni anno, di imporsi come leader nel mercato, avviando relazioni internazionali con oltre 20 paesi, e di contribuire alla svolta del mercato dei farmaci d’importazione parallela in Italia. Anche perché lo stesso Gian Maria Morra, ceo di Gmm Farma, ricoprendo la carica di presidente dell’Aim (Associazione importatori medicinali italiani), incarna sia il punto di riferimento per un’intera categoria di imprenditori, sia il ruolo di referente nel dialogo avviato con l’Aifa.
La riduzione dei prezzi dei medicinali
È proprio grazie a una collaborazione virtuosa pubblico-privato, a un accurato lavoro di studi e analisi del settore, condotto da Aifa in un lavoro di ricerca sintetizzato nel primo rapporto Osmed sul monitoraggio di import-export di farmaci, che si è giunti alla determinazione direttoriale firmata dal Nicola Magrini, direttore Generale dell’Aifa, che dal 26 marzo 2021 prevede la possibilità di accedere alla procedura semplificata anche per i farmaci in lista di trasparenza (anche detti rimborsati).
Ciò significa che se il prezzo del farmaco è di almeno il 7% inferiore rispetto a quello del prodotto già commercializzato in Italia, si prevede un’approvazione automatica dei farmaci di fascia A importati, permettendone inoltre la rimborsabilità. “La negoziazione semplificata si pone come alternativa a quella ordinaria, lo scopo è favorire il controllo dei prezzi e conseguire un’immediata riduzione della spesa a carico sia del Sistema sanitario nazionale, sia del consumatore finale. L’Italia rappresenta un mercato ancora giovane rispetto agli altri paesi europei, ma l’introduzione di un meccanismo come questo rende la normativa italiana tra le migliori in Europa. Inoltre, non bisogna dimenticare che siamo riusciti a ottenere un altro risultato molto importante: la netta riduzione dei tempi per il rilascio delle autorizzazioni all’importazione (Aip) da 18 mesi a tre mesi”, dice Morra.
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Il 40% dei dipendenti Gmm Farma è under 30
Con un modello imprenditoriale improntato sui giovani e la professionalità, l’azienda italiana ha, da sempre, una mission ben precisa: far restare al sud Italia le menti che, solitamente, migrano al nord o all’estero per trovare lavoro. Investendo in modo sostanziale sulla ricerca dei talenti e, di conseguenza, sulla formazione e sulla motivazione di ogni singolo componente. Non è un caso, quindi, se circa il 40% dei dipendenti è under 30 e se il processo di espansione del team non è ancora concluso, nonostante le sfide innescate dalla pandemia.
“Anche se abbiamo assistito a una contrazione di alcuni comparti farmaceutici, siamo riusciti a convergere il nostro core business e a guardare anche ad altre opportunità offerte dal mercato europeo. Oltre ad aver ampliato il portafoglio di prodotti commercializzati in farmacia, siamo riusciti, grazie al lavoro del nostro team, a individuare alcune categorie merceologiche su cui puntare, come cosmetici, integratori e dispositivi medici”. Aspetti che, nonostante le ovvie difficoltà, hanno permesso all’azienda di chiudere il 2021, con un fatturato pari a 22,5 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto al 2020.
I risparmi grazie all’importazione parallela
Un rally importante che, sulla base degli ultimi dati dell’Aifa, è destinato sempre di più ad aumentare. Infatti, anche se la spesa farmaceutica annuale si attesta a 2 miliardi di euro, il mercato dei farmaci importati è ancora abbastanza ridotto, di circa 150 milioni di euro all’anno. “Anche se potrebbe apparire un fenomeno limitato e di poca incidenza, bisogna evidenziare che, prima dell’ingresso di Gmm Farma, questi numeri erano in calo. Ecco perché il nostro obiettivo è quello di avvicinarci e a quei paesi che raggiungono, grazie all’importazione parallela, risparmi consistenti. Infatti, a livello europeo, secondo Affordable Medicines Europe, i risparmi aggregati, derivanti proprio dall’importazione parallela, si attestano a circa 5,5 miliardi di euro”.
La digitalizzazione di Gmm Farma
Senza dimenticare, che la farmacia italiana, così come tutto il sistema Italia, sta cambiando e sta andando incontro a una trasformazione tecnologica e digitale sostanziale e del tutto rivoluzionaria. “La digitalizzazione delle procedure punta sempre più a una farmacia smart e vicina alle reali esigenze dell’utente 4.0. Ecco perché Gmm Farma si propone come partner ideale per le circa 19mila farmacie italiane. Un partner che consentirà di ottenere un risparmio concreto grazie alla vendita di farmaci altorotanti a un prezzo inferiore. Il risparmio globale del fenomeno avrà delle ripercussioni positive su tutti i livelli, dal farmacista all’utente finale, il quale potrà acquistare farmaci europei con uno sconto del 7% in tutte le farmacie italiane”.
La nuova officina di riconfezionamento
Ecco perché, oltre ad aver investito nella realizzazione di nuovi uffici e di un nuovo magazzino presso l’Interporto Campano, Gmm Farma ha creato una propria officina di riconfezionamento. Si tratta della prima in Italia dedicata interamente alla lavorazione di medicinali di importazione, che internalizza un’attività che gli consente di velocizzare il processo di messa in commercio dei farmaci.
“La nostra forza è nella qualità del servizio che offre, al tempo stesso, lo stimolo a una maggiore concorrenza. E questo, oltre a rendere il settore più forte, ci permetterà, di concerno con la nostra esperienza e lungimiranza, di essere protagonisti. Infine, i continui investimenti nella ricerca su tutti i comparti farmaceutici permetteranno, sempre di più, di aprire una finestra sulle opportunità di acquisto in Europa alle farmacie italiane”, conclude Morra.
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