Under 30

Come questo Under 30 genovese aiutava in pandemia il sistema sanitario attraverso i big data

Articolo tratto dal numero di maggio 2022 di Forbes Italia. Abbonati!

Di giovani italiani che hanno fatto fortuna all’estero ce ne sono molti. Tanti di loro però hanno l’obiettivo di riuscire a tornare in Italia, fiduciosi che la situazione politico-economica possa migliorare e che si torni a investire con più decisione sull’innovazione. Eugenio Zuccarelli è uno di loro.

Under 30, nato e cresciuto a Genova, si è laureato all’università della sua città nell’ambito dell’elettronica e del software e ha da sempre mostrato una particolare passione per l’intelligenza artificiale. Ha deciso poi di trasferirsi in Inghilterra, frequentando un master all’Imperial College di Londra. È qui che ha iniziato a comprendere le intersezioni tra intelligenza artificiale e neuroscienze.

L’esperienza con l’Nhs

“Ci spiegavano”, racconta Zuccarelli, “cosa si può imparare dal cervello umano e cosa si può portare di esso nell’AI per aiutare le persone”. Lì infatti si è occupato di ricerca per permettere a persone con amputazioni del braccio di controllare protesi avanzate col pensiero tramite intelligenza artificiale. “La vicinanza con medici dell’Nhs – il sistema sanitario inglese – mi ha fatto capire”, racconta, “che il mio obiettivo è migliorare la qualità di vita delle persone. In tre anni di lavoro a Londra ho visto da vicino le dinamiche del settore della salute, e ho imparato come l’aspetto umano dei dottori non potrà mai essere sostituito”.

Ma Eugenio Zuccarelli non si è accontentato e ha deciso di approfondire gli aspetti del data science e del business. E per farlo è arrivato al Mit di Boston (master in Business analytics) e ad Harvard (corso alla Business school in Managing change and trasformation), per poi arrivare a ricoprire il ruolo di data scientist per Cvs Health, una compagnia statunitense che punta sull’innovazione e si occupa di salute ad ampio spettro: assicurazioni, oggetti di consumo e medicinali. “Tramite questa rete, Cvs Health cerca di avere un approccio totale sulla salute. Per far sì che le persone stiano meglio. Per farlo ci sono circa mille data scientist che non solo descrivono la situazione del presente, ma tentano di predire la progressione delle patologie e intervenire in base alle situazioni di rischio”. Per seguire i pazienti vengono inviati degli avvisi per mantenere la situazione sotto controllo e per le situazioni più a rischio sono i medici a chiamare per intervenire prontamente. In questo caso, spiega Zuccarelli, “l’AI è utile per creare un concetto di medicina personalizzata, diversa e su misura per ogni paziente”.

Il gruppo di ricerca sul Covid-19

Il team di Zuccarelli attraverso machine learning, AI e big data, si occupa di malattie complesse e croniche come diabete, ipertensione e Covid-19. Proprio nella fase più dura della pandemia Zuccarelli ha co-fondato un gruppo all’Mit chiamato Covid-19 Policy Alliance che, attraverso l’utilizzo delI’intelligenza artificiale, ha aiutato le istituzioni indicando le probabili zone più a rischio e le aree dove inviare risorse come mascherine e militari. I dati più importanti per la prevenzione riguardavano le case di cura.

Ora Zuccarelli vive a New York, ma non ha dimenticato il nostro Paese. “Vorrei tornare in Italia per aiutare e per ridare qualcosa alla mia nazione. Anche se in questo momento per massimizzare la mia crescita in Italia non ci sono le condizioni ideali”. E per quanto riguarda il futuro? “Il mio interesse è provare a creare una mia impresa, capendo innanzitutto quanto posso dare”.

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