Un fischio di vapore, come quello di un treno in partenza. Questo potrebbe essere il suono che accompagna la nascita di un nuovo settore produttivo in Italia. In particolare, quello delle microdistillerie italiane.
Questo settore emergente, conosciuto a livello internazionale come craft distilling, ha già dimostrato di essere solido e il crescente interesse da parte dei consumatori permette ai produttori di trovare mercato per i loro beni. Se negli Stati Uniti si contano oltre 2mila realtà attive, cosa accade in Europa? In Uk, si assiste a un tasso di aperture di circa una a settimana, in Francia si sono abbondantemente superate le 250 nuove distillerie.
In Italia i numeri parlano chiaro: hanno aperto 20 nuove distillerie nel 2022, e le prospettive sono ancora più ambiziose. “Dopo decenni di chiusure stimiamo che in Italia possano aprire circa 200 nuove distillerie entro il 2030”. A parlare sono Claudio Riva e Davide Terziotti, organizzatori di Distillo, prima fiera dedicata alle attrezzature del comparto tenutasi in questi giorni presso Officine del Volo di Milano.
E il successo della prima edizione della loro fiera ne è una prova evidente: durante i due giorni di incontri, masterclass e approfondimenti ogni evento è andato sold out, mentre gli accessi all’evento hanno quasi duplicato le aspettative degli stessi organizzatori. Circa 800 visitatori in due giorni, con appassionati e addetti ai lavori provenienti da tutte le regioni d’Italia ma anche da altri Paesi. Proprio da questo punto di vista Distillo è un evento da seguire con particolare interesse, perché è l’esatta fotografia di un’Italia ancora agli esordi ma pronta a decollare, replicando il boom delle birre artigianali di qualche anno fa.
“A giudicare dal feedback ottenuto nei due giorni di fiera tra coloro che si sono dichiarati propensi ad aprire una distilleria, possiamo affermare che almeno un 25% dei partecipanti è seriamente intenzionato a far partire un progetto, se non ha addirittura già iniziato a compiere i primi passi in questa direzione”.
Ed è interessante scoprire quante aziende fornitrici siano pronte a creare valore in questo comparto, dalle tecnologie di produzione fino al packaging e alle botti per l’invecchiamento dei distillati più pregiato. Aziende ben felici di aver trovato un punto di confronto con i clienti del futuro perché, considerando che per aprire una microdistilleria artigianale sono necessari investimenti iniziali compresi tra i 60 e i 200mila euro, possiamo ben valutare Distillo capace di generare un indotto di circa 100 milioni di euro nei prossimi anni.
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