Anche se quest’anno il settore tecnologico è andato incontro a importanti cali, gli analisti di Wall Street rimangono abbastanza ottimisti sulle prospettive dei titoli Big Tech in vista della pubblicazione degli utili del secondo trimestre. La maggior parte degli esperti, infatti, prevede che aziende come Apple, Microsoft e Alphabet continueranno a registrare notevoli profitti nel lungo periodo.
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Fatti principali
- Anche se quest’anno i titoli tecnologici hanno sofferto molto (con il Nasdaq in calo del 25%) a causa dell’aumento dell’inflazione, dell’aumento dei tassi di interesse e dei timori di una recessione attualmente in corso, la maggior parte degli analisti di Wall Street continua a mantenere la sua posizione di ‘acquisto’ su Apple, Alphabet, Meta, Microsoft e Amazon. Questa settimana è previste la pubblicazione delle trimestrali.
- Tre grandi aziende hanno confermato la loro posizione di ‘acquisto’ nei confronti di questi grandi titoli tecnologici. Deutsche Bank ha previsto risultati positivi per Apple; Bank of America si aspetta che le entrate pubblicitarie di Meta, la società madre di Facebook, subiranno un impatto minore del previsto; e Oppenheimer prevede una crescita “robusta” nel business dei servizi cloud AWS di Amazon.
- Gli analisti osservano che adesso le valutazioni sembrano molto più interessanti. E questo nonostante il rallentamento del settore tecnologico, che ha causato la frenata alle assunzioni a causa del contesto economico sempre più complesso.
- Secondo l’analista di Wedbush Dan Ives, la scorsa settimana le azioni di Netflix e Tesla (che intanto ha liquidato il 75% del suo investimento in Bitcoin) sono cresciute perché i risultati pubblicati dalle società sono stati ‘meglio di quanto si poteva pensare’. Snap, invece, ha messo a segno un altro “disastro che evidenzia un rallentamento della pubblicità digitale, anche a causa dei venti contrari alla privacy di Apple iOS e alla concorrenza di TikTok”.
- Anche se ci sono state “buone e cattive notizie” nel settore tecnologico, tuttavia “ci sono alcuni segnali incoraggianti”. Ora, infatti, gli investitori possono acquistare azioni di alcune delle più grandi società a un prezzo più interessante, dice Lindsey Bell, chief markets e money strategist per Alleato.
- Tra gli oltre 250 analisti che studiano le cinque società Big Tech che riporteranno i dati sugli utili questa settimana – Apple, Alphabet, Meta, Microsoft e Amazon – meno di cinque hanno un giudizio “sell”. Segno che il sentiment di Wall Street su alcune delle più importanti e preziose aziende tecnologiche è rialzista.
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A cosa guardare
Alphabet e Microsoft pubblicheranno oggi i dati del secondo trimestre. Mercoledì toccherà a Meta, e giovedì ad Apple e Amazon.
Citazione cruciale
“Gli investitori dovrebbero essere selettivi nella scelta dei titoli nel settore tecnologico”, afferma David Trainer, ceo di New Constructs. “Le azioni più interessanti sono quelle delle società in cui i flussi di cassa sono forti e quelle che hanno valutazioni che sottovalutano la capacità dell’azienda di generare flussi di cassa in futuro”. Ecco perché è molto convinto da Alphabet. La società madre di Google, infatti, viene scambiata a una valutazione “molto più conveniente” rispetto ai suoi competitor. E dovrebbe continuare a sovraperformare, grazie alla sua capacità di continuare a innovare.
Trainer “non è così sicuro”, invece, del padre di Facebook: Meta. Ha infatti messo in dubbio la “capacità di sostenere i profitti” dell’azienda, soprattuto perché fatica a trattenere gli utenti di fronte alla crescente concorrenza di competitor come TikTok. Infine, rimane rialzista e “grande fan” di Apple, anche se sottolinea che il titolo è ancora molto costoso.
Background
Finora, quest’anno, tutti i titoli delle Big Tech hanno registrato grosse perdite, anche se si sono leggermente ripresi negli ultimi mesi. Meta ha riscontrato le perdite maggiori: il suo valore di mercato che è quasi dimezzato, anche se il business pubblicitario di Facebook continua a portare buoni risultati. Amazon e Alphabet sono entrambi in calo di circa il 25%, Microsoft di oltre il 20% e Apple del 15%.
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