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Serie A: ricavi record nel 20/21, ma in Europa è solo quarta. Pesano stipendi e perdite operative

Il calcio europeo sta risorgendo economicamente dalla crisi innescata dal Covid-19, nonostante alcuni ovvi strascichi. È quanto emerge dal Football Finance 2022 di Deloitte, che analizza il benessere economico del mondo del pallone nel vecchio continente.

Come evidenzia la 31esima edizione del report, anche se la stagione 2020/21 è stata fortemente condizionata dalla pandemia, soprattutto per la quasi assenza dei tifosi agli stadi, il mercato europeo del calcio ha fatto segnare una crescita del 10% delle entrate, pari a un totale di 27,6 miliardi di euro. Soprattutto grazie allo svolgimento nel 2021 – con un anno di ritardo – di Euro 2020, l’europeo vinto dalla Nazionale di Roberto Mancini. Una crescita importante che, come evidenzia Deloitte, indica “che il ritorno ai livelli di entrate pre-Covid per i “top 5 campionati” sarà raggiunto nella stagione 2021/22″.

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I ricavi del calcio europeo: Premier League regina

Nella stagione 2020/2021 i cinque top campionati europei (Inghilterra, Spagna, Italia, Germania e Francia) hanno registrato un fatturato totale pari a 15,6 miliardi di euro, in crescita del 3% rispetto al 2019/2020. Ma comunque in calo dell’8% rispetto ai 17 miliardi di euro registrati nella stagione ‘pre-Covid’ 2018/2019.

Inoltre, a esclusione della Premier League, i top campionati europei hanno quasi raddoppiato le perdite operative totali durante l’anno: da 461 milioni di euro a 901 milioni di euro. A causa del perdurare della pandemia, “tutti i club del continente sono stati costretti a giocare la maggior parte delle partite a porte chiuse o con una ridotta capacità degli stadi, generando così una percentuale pari solamente a circa l’1% delle entrate”.

Le entrate commerciali, almeno, sono rimaste pressoché stabili, perché le squadre generalmente sono riuscite ad adempiere agli obblighi contrattuali. I ricavi derivanti dai diritti tv sono cresciuti, perché le entrate relative alle partite posticipate nella stagione 2019/20 sono state riconosciute nell’esercizio finanziario dei club terminato nel 2021 in Inghilterra, Italia e Spagna. In questa direzione, la Serie A ha differito la maggior parte delle entrate (98 partite giocate dopo giugno 2020).  

Nel dettaglio, la Premier League anche questa volta si è confermata come regina europea del calcio per ricavi, con 5,4 miliardi di euro (più del 30% dei 15,6 miliardi di euro fatti registrare in totale). Molto più indietro tutti gli altri campionati: con la Bundesliga che precede per un soffio la Liga spagnola: 3,05 contro 2,94 miliardi di euro. Quarta la Serie A con 2,52 miliardi di euro. Ultima la Ligue 1 francese con 1,6 miliardi di euro.

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Football Finance Review 2022 di Deloitte.

Record di crescita per la Serie A, ma non basta

Dopo la Ligue 1, la Serie A è il campionato, tra i big five, che ha fatto registrare la maggiore crescita percentuale dei ricavi aggregati, più del 23% arrivando appunto al record di 2,5 miliardi di euro. Inoltre, evidenzia Deloitte, è stato anche l’unico campionato nel 2020/21 che ha registrato più entrate rispetto al 2018/19.

“La crescita è stata guidata principalmente dai ricavi derivanti dai diritti tv (+48%), poiché molti club hanno riconosciuto un importo significativo di entrate nel 2020/21 differito dalla stagione 2019/20”, sottolinea il Football Finance 2022. “C’è stato anche un aumento delle entrate commerciali (di 113 milioni di euro) con 14 club che hanno riportato un aumento delle entrate commerciali, a seguito di nuovi accordi di sponsorizzazioni e alcuni differimenti di entrate dal 2019/20”. 

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Le due note negative riguardano i costi salariali e le perdite operative. I primi sono aumentati della cifra record di 2,1 miliardi di euro (+29%), causando un aumento insostenibile del rapporto salari/ricavi pari all’82%, il secondo rapporto più alto tra i top 5 cinque campionati (dietro solamente al 98% della Ligue 1). Dal 2015/16 la Serie A si è classificata quarta in termini di utile/perdita di esercizio (superando solo la Ligue 1).

Nel 2020/21, per la seconda stagione consecutiva, le perdite operative dei club (pari a 264 milioni di euro) hanno superato i 200 milioni di euro. In questa direzione, sono le quattro squadre che hanno cambiato proprietà dal 2020 ad essersi meritate la maglia nera: Roma (58 milioni di euro), Genoa (55 milioni di euro), Parma (41 milioni di euro) e Milan (31 milioni di euro). 

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Le prospettive future dei ricavi del calcio europeo

Se da una parte si stanno inseguendo nuove strade per salvaguardare il benessere finanziario dei club, come gli accordi stipulati dalla Liga e dalla Ligue 1 con il fondo di investimento Cvc Capital Partners (che aveva strutturato anche un accordo con la Serie A, poi andato in fumo), il tentativo di dar vita alla Superlega, e la decisione da parte di alcuni club di concentrarsi esclusivamente sulla gestione della liquidità (facendo scelte ponderate sul mercato), contestualmente secondo Deloitte il futuro dei top 5 campionati europei è abbastanza roseo. Per diversi aspetti: i club hanno nuovamente accolto i tifosi agli stadi, i diritti tv delle competizioni Uefa porteranno entrate maggiori alle squadre che vi parteciperanno, e si stanno strutturando nuovi e più convenienti accordi commerciali.  

Sulla base di ciò, la società di consulenza prevede che la stagione 2022/2023 sarà quella dei record per i ricavi del calcio europeo, dato che permetterà di generare la cifra di 18,6 miliardi di euro, più dell’annata pre-Covid 2018/2019. Ovviamente, però, la situazione non sarebbe del tutto uguale per i principali campionati. “La Premier League dovrebbe estendere il suo vantaggio in termini di entrate rispetto agli altri campionati, mentre sia la Serie A e la Ligue 1 dovrebbero generare entrate ancora al di sotto dei livelli del 2018/19”, chiarisce la 31esima edizione del Football Finance 2022. 

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