di Michele Zizza
Questo articolo è stato realizzato dal professor Michele Zizza docente di culture digitali e social media dell’Università della Tuscia in collaborazione con l’Ingegner Gabriel Manzoni della Società SIGINT, che hanno analizzato i primi dati sulla comunicazione elettorale di sette leader politici.
Pochi giorni per una campagna elettorale anomala sotto molti aspetti, uno su tutti quello della comunicazione. Non c’è tempo per attivare i tradizionali processi Dtd (Door to door) e Ooh (Out of home) e, quindi, si sfrutteranno esclusivamente i canali di comunicazione di massa digitali (tv e radio comprese). La partecipazione online dei cittadini/elettori che ha portato il Movimento 5 Stelle ai massimi storici sembrava vivere un momento di declino, tutt’altro. Proprio questa organizzazione politica ha registrato un notevole risultato nelle ultime consultazioni sulla piattaforma dedicata con ben oltre 50mila attivisti coinvolti. L’unica testimonianza politica di partecipazione diretta in ambiente digitale. 50mila votanti che diventano, dunque, 50 mila megafoni.
Sicuramente uno strumento in più per chi ha poco tempo e deve organizzare una campagna elettorale tra un ombrellone e una serata settembrina. Anche gli altri progetti politici hanno un’intensa attività digitale ma è basata esclusivamente sull’utilizzo di piattaforme di comunicazione: social network site, canali broadcast, media digitali.
Due piattaforme, sette profili social politici e quattro variabili analizzate
Andiamo quindi a osservare, con la collaborazione dell’ingegnere informatico Gabriel Manzoni di Sigint, cosa emerge dopo un lavoro di scraping effettuato con il software Deepoint (Data Intelligence – Natural Language Processing – Osint – Media Intelligence). Abbiamo analizzato due piattaforme (Facebook e Twitter) e 7 profili politici (Berlusconi, Calenda, Conte, Letta, Meloni, Renzi, Salvini). È stato fotografato l’intervallo temporale compreso fra l’1 agosto 2022 e il 17 agosto 2022. Il numero di tweet estratti e analizzati è pari a 37.189 mentre il numero di post e commenti estratti da Facebook e analizzati, è pari a 16.019.
La prima variabile si è basata su una valutazione del sentiment. Sono state considerate tre principali emozioni emerse dal testo con una probabilità di correttezza pari all’89%. La seconda variabile si è basata sulla quantità di contenuti condivisi dai profili analizzati. La terza variabile si è basata sui temi che hanno innescato maggiori reazioni e l’ultima variabile è stata dedicata all’engagement registrato nel periodo analizzato. Partiamo dunque dal primo profilo rispettando l’ordine alfabetico: Berlusconi.
Silvio Berlusconi, numeri in crescita
Considerando tutti i tweet generati dal Segretario di Forza Italia Silvio Berlusconi, nel periodo monitorato, vediamo che la principale emozione, ad esclusione di quella neutrale, è di approvazione. Gli argomenti maggiormente trattati, su entrambe le piattaforme, sono politica (28,1%), tasse (13,4%) e lavoro (13,1%). Il 63.1% degli utenti risulta essere neutrale ai tweet di Berlusconi mentre solo il 26.5% risulta essere favorevole e il 10,4% esprime parere negativo.
Su Facebook i numeri cambiano. Cresce la percentuale degli utenti in disaccordo con i contenuti pubblicati dalla pagina ufficiale di Silvio Berlusconi: il 19,2% è a sfavore, il 23,0% esprime un giudizio positivo e il 57,8% è neutrale. Su Twitter Berlusconi ha condiviso 65 Tweet con una media di 357 Rt mentre su Facebook 35 post con una media di condivisioni pari a 147. Il post che ha riscosso maggiore interazione è stato quello degli auguri di Ferragosto. Su Twitter si registra un engagement del 21,0% mentre su Facebook del 10,8%.
Possiamo dunque affermare che l’attuale strategia di Berlusconi non gli consente né di salire e neanche di scendere nei gradimenti espressi sulle piattaforme analizzate, ma i numeri e le percentuali di crescita, indicano che la comunicazione digitale trova molto spazio nella struttura multimediale dell’ex presidente del Consiglio Berlusconi.
Carlo Calenda, forte su Twitter
Analizziamo ora l’attività del Segretario di Azione Carlo Calenda. I temi trattati sono differenti sulle singole piattaforme probabilmente perché, nello studio della strategia, si è tenuto conto dei diversi pubblici. Su Twitter gli argomenti maggiormente affrontati dal leader politico sono stati: politica (35,7%) candidati (15,1%) elezioni (14,2%). Su Twitter si evidenzia un forte riscontro neutrale (63,6%). Il 22,8% risulta a favore e il 13.6% è in disaccordo. Su Facebook i temi maggiormente promossi sono stati: politica (29,7%) candidati (24,6%) reati (11,5%). I consensi su questa piattaforma risultano essere il 22,7% mentre in disaccordo sono il 14,4% e neutrali il 62,9%.
L’europarlamentare Carlo Calenda ha scritto 333 tweet con una media di Rt pari a 287, mentre i post su Facebook sono stati 66 con 130 condivisioni medie. Il post che ha raggiunto maggiori reazioni è stato: “Nasce per la prima volta un’alternativa seria e pragmatica al bipopulismo di destra e di sinistra che ha devastato questo Paese e sfiduciato #Draghi. Ringrazio Matteo Renzi per la generosità. Adesso insieme Italia Viva e Azione per un’#ItaliaSulSerio. azione.it Entra in Azione Mettiamo in moto una forza di persone e di idee nuove, alziamoci in piedi, assumiamoci la responsabilità dell’Italia. Iscriviti”.
Sull’account Twitter di Carlo Calenda si è registrato un engagement del 114,7% mentre sulla pagina Facebook un 101,0%. Possiamo affermare che Calenda sta conducendo, su queste piattaforme, una sufficiente media campaign che lo vede più affermato su Twitter e meno performante su Facebook. A sfavore, certamente, gioca il poco tempo a disposizione ma si evince una notevole importanza dedicata alla digital communication.
Giuseppe Conte, social efficaci costruito negli anni
Segue una disamina degli account dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Anche la strategia social di Giuseppe Conte distingue i linguaggi e i temi per rispondere ai diversi pubblici. Su Twitter i temi di rilievo sono: politica (22,3%) cultura (19,4%) candidati (17,2%). Su Facebook, invece, Conte preferisce parlare di: candidati (28,0%) presidenza (25,1%) bonus (10,9%). Sulla piattaforma del cinguettio Conte registra un consenso pari al 25,1% mentre in disaccordo trova il 12,5 % degli utenti e neutrali il 62,4%. Ha lanciato 49 tweet e ha ottenuto una media di 474 retweet.
Su Facebook, con temi diversi, la pagina ufficiale evidenzia un sentiment positivo pari al 23,7%, in disaccordo sono il 13,5% e neutrali il restante 62,8% degli utenti. Su questa pagina sono stati scritti 26 post con una media di condivisioni pari a 3379, un numero estremamente elevato considerando le altre pagine. Il contenuto che ottenuto maggiori reazioni è stato quello dedicato al compianto Piero Angela: “Con Piero Angela se ne va una figura importante della cultura italiana. Una voce e una professionalità che per decenni hanno raccontato il mistero del nostro universo con sapienza, passione e dedizione”. Il canale Twitter dell’ex premier ha ottenuto un engagement del 13,8% mentre su Facebook del 20,7%.
I numeri del leader Giuseppe Conte e i consensi ottenuti su queste piattaforme, garantiscono un valido ausilio nell’attuale campagna elettorale. I profili sono in ottima salute e godono di un lavoro efficace costruito negli anni.
Enrico Letta, mancano le risorse digitali
Passiamo all’analisi dei profili dell’Onorevole Enrico Letta. Il nostro classificatore ci mostra che anche la strategia del leader del PD è ben elaborata e usa temi diversi sulle due piattaforme. Su Twitter emergono predominanti questi argomenti: candidati (28,0%) sociale (17,9%) politica (17,3%). Sono stati lanciati 47 cinguettii con una media di Rt pari a 171. Sul microblogging Letta ottiene un consenso pari al 23,9% mentre il sentiment negativo è pari al 12,3% e gli utenti neutrali sono il 63,8%. Sulla piattaforma di Meta, invece, i temi affrontati sono: politica (27,8%) lavoro (16,5%) sociale e diritti in ex aequo (11,0%). Sono stati scritti 41 post con una media di condivisioni pari a 86.
La pagina Facebook del Segretario del PD registra un consenso pari al 27,1% e un delta negativo del 13,6% mentre i neutrali risultano essere 59,3% degli utenti. Il post con maggiori interazioni è stato: “Ho ascoltato Carlo Calenda. Mi pare da tutto quel che ha detto che l’unico alleato possibile per Calenda sia #Calenda. Noi andiamo avanti nell’interesse dell’Italia”. L’account Twitter del Segretario Letta ha prodotto un engagement del 18,0% mentre quello Facebook un più 61,5%. (il più alto di tutti i profili analizzati). Da una più accurata disamina dei dati in nostro possesso possiamo affermare che Enrico Letta ha una buona attività sia su Twitter che su Facebook e le sfumature del sentiment negativo, per alcuni temi, sono più di disapprovazione che di rabbia.
Mancano, però, i grandi numeri (rt, share, followers, fans) per un leader di un partito che rappresenta una grandissima percentuale di elettori. Serve sicuramente più attenzione e risorse per la campagna elettorale digitale.
Giorgia Meloni, forte polarizzazione e numeri sufficienti
Ora analizziamo i profili social dell’Onorevole Giorgia Meloni. I temi trattati su Twitter sono: politica (22,1%) sinistra (21,2%) elezioni (12,4%). Sono stati pubblicati 77 tweet e questi hanno ottenuto una media di 208 retweet. Il consenso sulla piattaforma è pari al 21,8%, il disaccordo è pari al 14,2% e il valore che racchiude il sentiment neutrale è di 64,0%. Su Facebook le tematiche di maggiore condivisione hanno riguardato: candidati (28,4%) presidenza (21,5%) bonus (12,5%). I post pubblicati sono stati 38 e le condivisioni medie 1339, un numero abbastanza alto. Il consenso su Facebook della leader di FdI è pari al 41,6% mentre gli utenti in disaccordo rappresentano solo il 9,5% e quelli neutrali il 48,9%.
C’è da fare una riflessione su questi ultimi dati e riguarda la polarizzazione. Il fenomeno della polarizzazione in politica e nelle scelte sociali, è sempre esistito. Oggi i dati ci offrono la possibilità di osservare il fenomeno in rete ma questo non rappresenta una novità. Ci garantisce la possibilità di effettuare una conta dei sostenitori come si fa con le tessere di partito o il numero di partecipanti a un convegno politico. Il post che ha raggiunto maggiori interazioni è stato: “Buon Ferragosto a tutti”. Il profilo Twitter di Giorgia Meloni ha ottenuto un engagement del 15,0% mentre la pagina Facebook un più 37,3%.
Possiamo affermare che il segretario di Fratelli di Italia ha i numeri sufficienti per affrontare una buona campagna elettorale con l’ausilio di Facebook e Twitter. Certo si evidenzia una forte polarizzazione ma questo non è affatto motivo di nota negativa, tutt’altro. Basta pensare che costoro sono amplificatori dei messaggi del leader politico.
Matteo Renzi, meglio dell’alleato Calenda
Passiamo adesso allo studio degli account del Senatore Matteo Renzi. Le tematiche trattate dallo staff di comunicazione, sulla piattaforma Twitter, sono: elezioni (39,90%) politica (26,4%) candidati e cultura in ex aequo (9,2%). Sono stati lanciati 26 tweet e sono stati ottenuti, mediamente, 538 Rt. L’indice di gradimento su Twitter è pari al 28,2 % e quelli in disaccordo rappresentano il 13,7%, mentre i neutrali sono il 58,1%. Sulla piattaforma di Palo Alto sono stati scritti 12 post con una media di condivisioni pari a 361.
Il consenso su Facebook del Segretario del progetto Italia Viva è pari al 26,9% mentre gli utenti in disaccordo sono il 17,6% e i neutrali il 55,6%. Si evidenzia un calo delle attività rispetto ai mesi precedenti. Il tweet che ottenuto maggiori interazioni è stato: “Tra tante difficoltà, internazionali e domestiche, ora è il momento della Politica con la P maiuscola. Abbiamo una opportunità straordinaria #TerzoPolo”. Invece su Facebook il post più popolare è stato: Abbiamo voluto Draghi al governo, soli contro tutti. Oggi non ci alleiamo con chi ha votato CONTRO Draghi. Prima della convenienza viene la Politica. Quello che gli altri definiscono solitudine, noi lo chiamiamo coraggio. Pronti, ci siamo#dammiil5”. Per quanto riguarda l’engagement su Twitter il delta positivo è pari al 3,5% mentre su Facebook l’8,5%.
Come dicevamo la campagna social dell’ex presidente del Consiglio Renzi è fortemente rallentata ma, ciononostante, gode di una discreta salute. La comunicazione digitale, maturata negli anni precedenti, ora gli garantisce dei pubblici maggiori di quelli dell’alleato Calenda.
Matteo Salvini, grande mole di contenuti social ma i feedback non premiano
Infine analizziamo gli account del Senatore Matteo Salvini. I linguaggi e i temi sono diversi sulle due piattaforme anche se molti contenuti sono cross mediali. L’account Twitter del Segretario della Lega ha trattato, maggiormente, questi tre temi: elezioni (33,7%) diritti e politica in ex aequo (11,6%) candidati (11,2%). Sono tati pubblicati 248 Tweet e si sono ottenuti, mediamente, 74 Rt. Il consenso positivo è pari al 29,3% mentre quello negativo è pari al 10,2% e i neutrali sono il 60,5%. Su Facebook cambia tutto. I temi più trattati sono: elezioni (34,2%) spettacolo (13,1%) sinistra (11,9%). Il delta positivo su Facebook è pari al 38,4% mentre quello negativo è pari al 9,0% e i neutrali sono il 52,6%. Sono stati scritti 86 post con una condivisione media pari a 650. Un numero non molto alto considerando i circa 5 milioni di fans.
Il Tweet che ottenuto maggiore interazione è stato: ”Da abbonato a #Dazn #credo che il servizio che stanno offrendo faccia schifo.”; mentre il post più di interesse è stato: “Era l’ultima speranza per la sua mamma, così Robert dona il 70% del suo fegato a chi donò lui la vita 23 anni fa, consapevole che questo gesto avrebbe messo fine al suo sogno di diventare un calciatore professionista. Grande cuore e gesto commovente, sei l’eroe della tua mamma e un esempio per tutti noi, ragazzo. Buona vita”. Osservando quindi gli engagement sulle due piattaforme vediamo che su Twitter si registra un + 14,3% mentre su Facebook un + 16,8%.
La macchina digitale del Senatore Salvini funziona e anche a pieno ritmo. La mole di contenuti è decisamente superiore agli altri profili analizzati ma, ciononostante, i feedback non premiano l’attività alacre. Riteniamo che la strategia debba puntare a pubblici diversi da quelli su cui è orientata l’attuale comunicazione. Indubbiamente, visti i numeri e l’intensità del lavoro, possiamo asserire che le piattaforme social sono un elemento determinate della vita politica dell’ex Ministro Salvini.
Le social media campaigns faranno la differenza?
In conclusione, questi dati fotografano un arco temporale ben preciso (1-17 agosto) e sono stati estratti con criterio scientifico e una percentuale di attendibilità pari all’89%. Sono stati analizzati sia i contenuti condivisi dai profili politici, sia i commenti e le emoticons generati dagli utenti. I fattori determinati, ora, saranno due: il cambio di strategia nella seconda parte della campagna elettorale e la quantità di soldi investiti nelle sponsorizzate. Vi è sicuramente una netta differenza tra i sette i profili analizzati e i numeri lo confermano. Non si può non tener conto, dunque, del lavoro pregresso e di quanto i politici abbiano investito nelle precedenti social media campaigns sia in termini di competenze tecniche, sia in termini di risorse economiche.
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