Secondo un nuovo sondaggio, sette americani su dieci chiedono un ruolo minore dei super-ricchi nella politica e maggiori limiti alla concentrazione della ricchezza
Un numero crescente di americani ritiene che i miliardari rappresentino una minaccia per la democrazia, secondo dati appena pubblicati, e sette su dieci vorrebbero che i super ricchi avessero un ruolo minore nella politica statunitense, in un contesto in cui l’amministrazione ha pubblicamente corteggiato le persone più ricche del Paese.
Fatti principali
- Più della metà degli americani (53%) ritiene che i miliardari minaccino la democrazia americana, secondo i dati dell’indagine annuale Americans and Billionaires Survey condotta da Harris Poll, con un aumento di sette punti rispetto a quando la stessa domanda è stata posta lo scorso anno.
- Più della metà degli intervistati quest’anno ha dichiarato che vorrebbe vedere dei limiti all’accumulo di ricchezza (53%, in aumento rispetto al 46% del 2024), e queste persone ritengono in gran parte che a nessuno dovrebbe essere permesso di possedere più di 10 miliardi di dollari.
- Gli americani sono anche in gran parte favorevoli a maggiori regolamentazioni sui miliardari: il 71% degli intervistati ha affermato che dovrebbe esserci una tassa sui miliardari e il 64% ritiene che il governo dovrebbe imporre un coinvolgimento filantropico obbligatorio per le persone con un patrimonio superiore a 1 miliardo di dollari.
- Oltre un terzo degli americani ritiene che l’economia statunitense sia un campo di gioco iniquo che privilegia i super ricchi, con più di sette su dieci che concordano sul fatto che la disparità di ricchezza sia un grave problema nazionale.
- Quasi tutti gli intervistati (94%) ritengono che in America esista un divario di ricchezza, citando come principali fattori l’aumento del costo della vita che supera i redditi, le scappatoie fiscali per le imprese e la mancanza di alloggi a prezzi accessibili.
In cifre
Il numero di miliardari nel mondo che possiedono un patrimonio superiore ai 10 miliardi di dollari sono 310. Questo secondo le stime di Forbes di venerdì. Di questi, 122 sono americani.
Contesto
Il crescente sentimento negativo dell’opinione pubblica nei confronti del coinvolgimento dei miliardari nella politica arriva mentre il presidente Donald Trump, egli stesso miliardario, ha apertamente ostentato i suoi rapporti con i super ricchi, ha fatto ampio affidamento sul loro sostegno e li ha portati a ricoprire alte cariche governative. Insieme, decine di miliardari hanno donato centinaia di milioni alla campagna elettorale di Trump (lo stesso vale per la sua avversaria, Kamala Harris), tra cui spiccano l’erede bancario Timothy Mellon, Linda McMahon della Wwe, la donna più ricca d’America Diane Hendricks e la grande donatrice conservatrice Miriam Adelson.
I posti a sedere dell’insediamento di Trump erano occupati da alcune delle persone più ricche del Paese, tra cui il fondatore di Amazon Jeff Bezos, Mark Zuckerberg di Meta, il fondatore di Tesla Elon Musk, il co-fondatore di Alphabet Sergey Brin, il ceo di OpenAI Sam Altman, il ceo di Apple Tim Cook e l’ex presidente di Fox News Rupert Murdoch, molti dei quali hanno donato milioni attraverso le loro aziende per sostenere l’evento.
Dopo il suo insediamento, Trump ha nominato quasi una dozzina di miliardari per ricoprire cariche nel governo federale, tra cui la creazione di una nuova agenzia governativa (il Dipartimento per l’efficienza governativa) che sarà guidata da Musk. Ha anche nominato Linda McMahon come segretario all’istruzione, Howard Lutnick come segretario al commercio e Jared Isaacman come amministratore della Nasa.