Under 30

Come questo under 30 sta puntando a fare sistema nel settore del vino per preservare il Pinot bianco

Articolo tratto dal numero di agosto 2022 di Forbes Italia. Abbonati!

Per un imprenditore, ogni goccia di vino costa fatica e scelte difficili. E nella vita di Alessandro Rotolo, responsabile della gestione commerciale, della comunicazione e dell’area sviluppo dell’azienda vinicola Schiopetto, il vino è stato un fedele compagno fin da piccolo. La maggior parte dei suoi ricordi sono legati infatti all’azienda di famiglia, la Volpe Pasini, rilevata dal padre nel 1995, uno degli ambasciatori dell’enologia friulana nel mondo.

“Quest’anno per me è stato il sedicesimo Vinitaly salone Internazionale del vino e dei distillati, che si tiene a Verona dal 1967. E questo può far capire quanto io sia stato proiettato, fin da subito, nel mondo delle pubbliche relazioni”. Ma nonostante gli aspetti bucolici, il mondo del vino, e il suo business, richiedono una serie di competenze che vanno dall’agronomia all’enologia, passando per quelle amministrative finanziarie, logistiche e commerciali.

Schiopetto è il brand che, dal 2014, i Rotolo hanno rilevato, e insieme a Volpe Pasini fa parte del portfolio di famiglia. “Oggi la nostra realtà si sta strutturando anche grazie all’apporto di una cultura d’impresa più internazionale, che ci ha portato al superamento del classico modello di gestione familiare, per sfociare in un management più strutturato”, spiega Rotolo, laurea in Economia internazionale e business development presso l’Università degli studi di Padova. E se i primi anni hanno visto una razionalizzazione del lavoro delle due realtà che si trovano a 25 km di distanza l’una dall’altra, successivamente si è lavorato sull‘identità dei due brand.

“Schiopetto è una realtà la cui storia è fortemente legata alla figura del fondatore, il vignaiolo Mario Schiopetto, che dal 1970 ha cambiato le dinamiche del settore. Volpe Pasini, invece, ha un’anima pop e si concentra su un pubblico più trasversale”. Oggi, prosegue il manager, le produzioni sono di circa 250mila bottiglie Schiopetto e 650mila Volpe Pasini con una presenza distributiva in 54 Paesi del mondo, dal nord del Canada alla Nuova Zelanda.

A decretare il successo di un vino, però, è soprattutto la forza del brand, che va comunicata in maniera coerente: “Lo storytelling è l’alleato più importante per un vino. Oggi, la qualità è una caratteristica necessaria ma non sufficiente per avere successo. Ciò che fa la differenza è la storia legata a un brand, e la capacità di fare marketing relazionale”.

Ma che tipo di cultura del vino c’è in casa nostra? “L’Italia è un Paese che, enologicamente parlando, ha una cultura plurisecolare: le grandi rivoluzioni tecniche sono avvenute tra la metà degli anni ’60 e l’inizio dei ‘70 ad opera di alcuni pionieristici produttori, che hanno iniziato a vinificare vino di qualità e imbottigliarlo. Il vino come lo intendiamo adesso, il cosiddetto fine wine, ha invece una storia che risale a poco più di 50 anni. Anche grazie agli strumenti digitali, la consapevolezza di prodotti di qualità raggiunge oggi consumatori in media più giovani rispetto al passato, contribuendo a spronare le aziende ad alzare l’asticella qualitativa e a modernizzarsi”.

Intanto, se nel settore c’è un modello di business vincente è quello della rete d’impresa che, favorendo l’unione tra più realtà del settore, permette a queste ultime di fare sistema. Con questo spirito, nel 2019 è nata tra le colline del Collio la Rete d’impresa Pinot Bianco, con l’obiettivo di preservare questa varietà del territorio friulano. Sodalizio al quale ha aderito anche Schiopetto. “La rete è in costante sviluppo. Abbiamo organizzato diversi eventi in Italia per parlare del nostro territorio e di questa splendida varietà che produciamo. Ora la rete ha due obiettivi: la comunicazione all’estero con partner internazionali e un progetto legato alla sostenibilità”.

Tra i progetti della cantina anche quello di integrare l’area hospitality nel piano di sviluppo aziendale. “Abbiamo inaugurato una guest house con itinerario nei nostri vigneti, che dispone di un punto vendita aziendale, diverse camere e una fattoria didattica. Ed entro pochi mesi svilupperemo ulteriori alloggi per ospitare sempre più appassionati da tutto il mondo”.

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