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Porsche sbarcherà in Borsa a fine mese: maxi ipo da 85 miliardi di euro

Dopo mesi di intenzioni e di promesse, il momento è finalmente alle porte. Anzi alla campanella. Porsche entro fine mese o al massimo all’inizio di ottobre sbarcherà alla Borsa di Francoforte, con l’obiettivo di completare l’ipo entro la fine dell’anno. Una decisione che inevitabilmente scrive una nuova e importante tappa per la famosa casa automobilistica tedesca di proprietà del gruppo Volkswagen. “Questo è un momento storico per Porsche. Crediamo che un’ipo ci aprirebbe un nuovo capitolo con una maggiore indipendenza come uno dei produttori di auto sportive di maggior successo al mondo. Rafforzerebbe la nostra capacità di eseguire ulteriormente la nostra strategia”, ha affermato Oliver Blume, presidente del consiglio di amministrazione di Porsche AG.

Ipo Porsche: come sarà strutturata

In vista dell’ipo, il capitale sociale di Porsche è stata suddiviso in azioni privilegiate al 50% e azioni ordinarie al 50%. Con un totale fino al 25% delle azioni privilegiate che verrebbe collocato presso investitori della holding di Volkswagen. Nel dettaglio, però, la famiglia austrotedesca Porsche-Piëch tornerà a mettere le mani sul suo gioiellino, dopo che aveva ceduto integralmente la società anni fa a Volskwagen. In quanto la loro holding, la Porsche Automobil Holding SE – principale azionista di Volskwagen – acquisirebbe il 25% più un’azione del capitale sociale ordinario (con diritto di voto) di Porsche al prezzo di collocamento delle azioni privilegiate maggiorato del 7,5%. Di contro, Volkswagen continuerebbe a detenere Porsche nel suo bilancio consolidato a titolo di consolidamento integrale.

Secondo gli analisti di Banca Akros, ‘ipotizzando che Porsche non abbia debiti’, l’ipo di Porsche potrebbe avere una valutazione di compresa tra 60-85 miliardi di euro, in quanto ‘implica un multiplo di 1,8-2,6 volte sulle vendite dell’esercizio 2022 e un multiplo di 10-14 volte sull’Ebit dell’esercizio 2022″.

Inoltre, come evidenzia il comunicato stampa ufficiale della casa tedesca, qualora l’ipo dovesse avere successo, ‘Volkswagen convocherà un’assemblea generale straordinaria nel dicembre 2022 in cui proporrà ai suoi azionisti un dividendo speciale pari al 49% del totale dei proventi lordi derivanti dal collocamento delle azioni privilegiate e dalla vendita delle azioni ordinarie sarà distribuito agli azionisti all’inizio del 2023’. Con l’obiettivo, peraltro, di puntare a un rapporto di pagamento dei dividendi del 50 percento dell’utile consolidato al netto delle imposte attribuibile ai suoi azionisti a medio termine.

L’ipo, tra l’altro, ha anche lo scopo di fornire a Porsche una maggiore indipendenza imprenditoriale per attuare la sua strategia. Pertanto, l’accordo di domination e l’accordo di trasferimento di profitti e perdite attualmente in essere con il gruppo Volkswagen verrebbero risolti entro la fine di quest’anno. Allo stesso tempo, le due società hanno concordato di concludere un accordo di cooperazione industriale, a condizioni di mercato, per governare le loro future relazioni industriali e strategiche.

L’elettrico e Porsche

E se Porsche è già attiva in interessanti segmenti del mercato del lusso che dovrebbero registrare una domanda fondamentale in crescita nei prossimi anni, con i veicoli BEV e i SUV (Sport Utility Vehicle) tra i principali driver, contestualmente sta rafforzando sempre di più il suo impegno per una comprensione globale della sostenibilità. Dopo il lancio della Taycan, Porsche sta portando avanti la sua strategia di elettrificazione e si è posta obiettivi ambiziosi: che i BEV costituiscano oltre l’80% dei nuovi veicoli consegnati nel 2030. Come parte della sua strategia, Porsche sta anche lavorando per una catena del valore netta a emissioni zero nel 2030 e una fase di utilizzo netta a emissioni zero per i futuri modelli BEV.

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Le previsioni per il futuro

Nella prima metà del 2022, Porsche ha registrato nuovamente una forte crescita dei ricavi, dell’utile operativo e del ritorno sulle vendite. Per l’intero anno 2022, la società punta a un fatturato del gruppo compreso tra circa 38 e 39 miliardi di euro e un ritorno sulle vendite del Gruppo compreso tra il 17 e il 18%. Le prospettive si basano su alcuni presupposti, tra cui, tra gli altri fattori, l’aspettativa di continui sbalzi valutari positivi e nessun deterioramento significativo delle condizioni economiche o politiche o ulteriori interruzioni significative nelle catene di approvvigionamento.

Inoltre, Porsche mira a realizzare a medio termine una crescita dei ricavi del gruppo a un tasso di crescita medio composto (CAGR) compreso tra il 7 e l’8 percento circa, un ritorno sulle vendite del gruppo in un intervallo compreso tra il 17 e il 19 percento circa e un margine Ebitda per il settore automobilistico in un range compreso tra il 25 e il 27 percento circa, generando un margine di flusso di cassa netto per il settore automobilistico compreso tra il 12,5 e il 14 percento circa. Porsche si è ulteriormente posta l’ambizione a lungo termine di raggiungere un ritorno sulle vendite del gruppo superiore al 20%.

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