Fabio Salini, gioielliere indipendente tra i più innovativi, ha donato 53 sue creazioni del valore commerciale di circa 2,5 milioni di euro a un’asta di beneficenza da Sotheby’s Londra. Il 100% del ricavato sarà devoluto alla fondazione The Art Of Wishes a favore di Make A Wish UK. L’iniziativa è parte di “The Luxury Edit”, un programma di aste di esclusivi prodotti di lusso che Sotheby’s ha organizzato nelle sedi di Monaco e Londra.
The Art of Wishes è un’organizzazione di beneficenza che coinvolge la comunità dell’arte a livello internazionale, allo scopo di raccogliere fondi per la fondazione Make A Wish UK. Guidata dalla visione della sua fondatrice, Batia Ofer, The Art Of Wishes impegna un’ampia rete di artisti, collezionisti, galleristi ed istituzioni nell’organizzazione di eventi per accrescere l’attenzione sia sui progetti dell’organizzazione stessa, sia sulla vita e condizioni di coloro che beneficiano dei fondi raccolti, bambini con malattie molto gravi.
La funzione dei gioielli per Salini
Dalla sua fondazione, The Art Of Wishes ha raccolto più di 8.3 milioni di sterline, attraverso una grande asta durante un Gala che si tiene ogni due anni e varie altre aste. Artisti rinomati del calibro di Jenny Saville, Kaws, Anish Kapoor, Peter Doig, Julian Opie e Gorg Baselitz hanno aderito all’iniziativa donando le loro opere.
“Vorrei ringraziare Fabio Salini per conto di the Art of Wishes and Make-a-Wish UK”, è il commento di Batia Ofer, “ed esprimere la mia più sincera riconoscenza per il suo festo davvero significativo. Sono sempre stata una grande estimatrice dei suoi raffinati gioielli, e quando mi ha proposto questa collaborazione sono stata letteralmente colpita dalla sua generosità. Noi sappiamo bene che un bambino in condizioni di salute critiche, che vede realizzato un suo “desiderio impossibile”, reagisce rafforzandosi attraverso il senso di speranza che ciò comporta. Fabio, con questa donazione che renderà possibile realizzare i sogni di migliaia di bambini, avrà un impatto significativo sulla loro guarigione e quindi sul futuro delle loro vite”.
Per Fabio Salini l’arte deve essere ammirata ma soprattutto avere una funzione sociale e umanitaria: “Ho sempre voluto elevare la gioielleria alla forma d’arte più nobile, e qual è lo scopo più nobile se non quello di migliorare vite umane? Le mie creazioni sono l’espressione estetica di concetti ed emozioni, ed i tumultuosi eventi degli ultimi anni mi hanno fatto domandare come potessi usare i miei gioielli per aiutare chi è meno fortunato. Ho cercato una destinazione utile del mio lavoro e sono orgoglioso di donarne una parte in supporto di The Art Of Wishes, un’organizzazione di beneficenza che realizza sogni di bambini con malattie molto gravi”.
Il percorso di Fabio Salini
Affascinato da sempre di gemme e minerali, Fabio Salini ha studiato Geologia all’Università di Roma, prima di lavorare da Cartier e Bulgari per diversi anni. In ogni fase di queste esperienze, ha acquisito e sviluppato profonde competenze dal design all’acquisto di gemme, fino alla produzione e alla vendita di gioielli. Nel 1999 ha lanciato la sua prima collezione da Petochi, uno dei più rinomati gioiellieri di Roma; profeticamente, alla vigilia del nuovo millennio, Fabio Salini iniziava a creare un nuovo linguaggio nella gioielleria contemporanea. È conosciuto per l’utilizzo in gioielleria dei più svariati materiali, dal cristallo di rocca alla paglia, al cuoio e al galuchat, fino al titanio e alla più moderna, nero-opaca, tecnologica fibra di carbonio.
Il lavoro di Fabio Salini è ricco di riferimenti culturali e ispirazioni: dall’arte arte tribale, dall’Art Déco fino al glamour degli anni ’80, il senso della storia appartiene alla decisa modernità dei gioielli di Salini. Ne è un esempio lampante la citazione dei gioielli Vittoriani da lutto attraverso l’uso della nera fibra di carbonio; altrettanto evidentemente appare la voglia di Salini di sovvertire l’estremo classicismo del filo di perle, reinterpretandolo con un’evidente citazione della filosofia cinese dello Yin e Yang e del suo principio di complementarità.
Oltre ai materiali, il lavoro di Fabio Salini è scandito dall’utilizzo ricorrente di alcuni simboli: il nodo, la fibbia, la catena, tutti elementi che evocano il legame, il vincolo, il possesso, come a voler enfatizzare il ruolo del gioiello, riconosciuto simbolo di amore. Ma soprattutto, nel suo continuo osare, dimostra un’incessante determinazione ad innovare e ad alimentare un audace spirito di modernità che fa evolvere la storia della gioielleria. I gioielli di Fabio Salini sono esibiti nelle più importanti fiere internazionali di arte e design, come Masterpiece, PAD e Nomad, e sono in vendita su appuntamento nel suo atelier a Roma.
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