Negli ultimi anni, si stanno facendo passi da gigante nel campo della ricerca e dell’innovazione medica. Il settore odontoiatrico non fa eccezione, grazie allo studio di nuovi protocolli terapeutici e allo sviluppo di tecnologie sempre più avanzate.
Diverse scuole di pensiero scientifiche e accademiche si confrontano e integrano le proprie conoscenze al fine di ottenere risultati sempre migliori, permettendo lo sviluppo di metodi di lavoro innovativi e più efficaci.
In questo contesto si è sviluppata una nuova filosofia professionale. Un approccio che permette di ottenere la soddisfazione del paziente moderno, abbandonando la strada della “terapia demolitiva” e della cura fine a sé stessa basata sulla realizzazione di soluzioni artificiose. Soluzioni che sacrificano porzioni di organo per riabilitare la funzione, alterando e discostandosi fortemente dalla struttura naturale dell’apparato. Questo metodo di lavoro si fonda pertanto sul principio guida del “biomimetismo”, principio che probabilmente imporrà il nuovo standard di eccellenza in campo terapeutico odontoiatrico per gli anni che verranno.
Per saperne di più abbiamo intervistato un pioniere in questa tecnica, Stefano Scavia, medico odontoiatra specialista in implantologia, parodontologia e rigenerazione dei tessuti orali, che opera presso la sua clinica Odontoaesthetics, immersa nel verde di Milano3.
In cosa consiste il principio del biomimetismo applicato ai trattamenti odontoiatrici?
L’imitazione di ciò che la natura crea è un concetto che deriva dalla biologia e dalla storia dell’arte e recentemente ha trovato applicazione nella medicina moderna e in differenti branche dell’odontoiatria. Questa filosofia di lavoro non si sviluppa solamente nelle ricostruzioni dentali, per ottenere resa estetica e funzione ideale, ma è di fondamentale importanza nelle procedure di rigenerazione gengivale, ricostruzione ossea e implantologia. Imitando ciò che la natura crea è infatti possibile ottenere una perfetta restitutio ad integrum estetica e funzionale, rispettando i delicati equilibri fisiologici del cavo orale così come dell’intero organismo. Questa filosofia di lavoro si integra perfettamente con il concetto di mini-invasività, sviluppato e divulgato dai professionisti facenti parte della Mida (Minimal Invasive Dental Academy), che promuove sofisticate tecniche al fine di effettuare trattamenti in maniera più conservativa, in meno sedute e con minor disagio durante e dopo la terapia. L’innovazione alla base di questo approccio consiste nel curare ricostruendo ogni singola porzione anatomica danneggiata all’interno del cavo orale, rispettando le leggi fisiche e meccaniche dettate dalla biologia umana, integrando perfettamente le strutture ricostruite artificialmente con quelle naturali, sia sotto il profilo estetico sia funzionale. In quest’ottica gli elementi chiave per costruire un sorriso impeccabile sono la preservazione dei tessuti sani e la rigenerazione o ricostruzioni di quelli persi o danneggiati. Un approccio totalmente conservativo, in cui l’obbiettivo è la riproduzione e imitazione di ciò che la natura ha creato, riducendo sedute dolorose, lunghi trattamenti ed evitando di sacrificare ciò che ancora può essere curato.
Che risultati restituisce questa filosofia di lavoro?
Il risultato di tutto questo è una filosofia di lavoro che propone terapie innovative, volte al ripristino e alla riproduzione dell’anatomia e bio-meccanica dell’apparato orale nel rispetto dei tessuti naturali e, di conseguenza, della corretta funzione dell’intero organismo. Si parte dalla diagnosi, che oggi viene effettuata il più delle volte in microscopia, attraverso un sistema di ingrandimenti e acquisizione di immagini digitali in alta risoluzione. Le più recenti tecnologie permettono infatti allo specialista di rilevare dettagli di denti e gengive altrimenti non visibili ad occhio nudo. È possibile così analizzare in profondità zone anatomiche nascoste come spazi sub-gengivali, rime di frattura, margini di infiltrazione di protesi e ricostruzioni dirette incongrue.
Risulta fondamentale il ruolo dell’équipe?
Da una diagnosi impeccabile prende forma un piano di trattamento altrettanto minuzioso, per il quale, il più delle volte, si rende necessaria la collaborazione di diversi specialisti, coordinati da un supervisore, un frontman, che guida la squadra al successo clinico. Questo lavoro di équipe permette di raggiungere oggi risultati clinici impensabili se raffrontati con le comuni metodologie, permettendo di ricostruire e ripristinare in termini funzionali (con implantologia, rigenerazione dei tessuti ossei e gengivali, restauri protesici additivi) ed estetici (con faccette sottilissime, chirurgia plastica gengivale etc.) ciò che madre natura ha fatto, “come un camaleonte che simula su sé stesso l’ambiente che lo circonda per preservare la propria sopravvivenza”. Sulla base di questa filosofia di lavoro affrontiamo e risolviamo casi articolati, anche i più complessi, ricordandoci sempre che siamo medici e che: “demolire è spesso semplice, ricostruire ciò che è andato perso è molto complesso: questo è lo stato dell’arte”. La vera bellezza si trasmette quando la naturalezza incontra la salute. Così come i grandi artisti del rinascimento ricercavano la bellezza nell’imitazione della natura (“Quella pittura è più laudabile, la quale ha più conformità con la cosa imitata” – Leonardo da Vinci), così i medici che sposano la filosofia del biomimetismo e della mini invasività si impegnano nel realizzare dei trattamenti che si integrino armoniosamente con quanto già presente nel corpo umano, ricercando il connubio ideale fra salute ed estetica.
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