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Brandvoice tratto dal numero di ottobre 2022 di Forbes Italia. Abbonati!
Sono stanchi di incertezza, vogliono sostegno e un vero cambiamento. È questa la sintesi dell’ultima indagine targata Deloitte dal titolo Global 2022 Gen Z and Millennial da cui emerge che la generazione nata tra il 1980 e il 2000 si sta impegnando a rendere il mondo un posto migliore e a diventare leader. Smettiamola dunque con lo stereotipo del millennial indolente, imbesuito dai social network e sfiduciato nei confronti di sé stesso e del prossimo.
I millenial: una nuova ondata di ricchezza
Questa generazione, infatti, è fatta di gente preparata, esigente e desiderosa di confrontarsi. I consulenti sono avvisati. Nel mondo della gestione dei portafogli saranno infatti proprio loro, i millennial, la chiave del patrimonio di famiglia. Il dialogo con la generazione Y è, dunque, una strada obbligata per chi si occupa di gestione patrimoniale, in vista di un trasferimento di ricchezza che si stima sarà di svariate centinaia di miliardi nei prossimi 20 anni.
Secondo i dati del Census Bureau degli Stati Uniti, la loro ricchezza è cresciuta in modo significativo negli ultimi anni, passando da quattromila miliardi di dollari nel 2019 a novemila miliardi di dollari alla fine del 2021, guardando ai dati della Federal Reserve.
“I millennial rappresentano una nuova grande ondata di ricchezza. Sia che abbiano fatto carriera e costruito patrimoni sia che abbiano ereditato ingenti somme, si trovano ad affrontare importanti decisioni finanziarie e si rendono conto che non possono farlo da soli”, afferma Lorenzo Palleroni, responsabile Wealth Management Italy della svizzera Vontobel, banca privata con 244 miliardi di franchi svizzeri in gestione a livello globale (al 31 dicembre 2021).
Vontobel: una consulenza a 360 gradi
Secondo l’indagine condotta da Deloitte, infatti, i millennial con un alto reddito o un alto patrimonio netto sono in realtà molto preoccupati per la loro sicurezza finanziaria a lungo termine. E non ritengono di avere le conoscenze, il tempo o la fiducia necessari per gestire la complessità del loro patrimonio. Ed è proprio in questa fase che entra in gioco una realtà come Vontobel, una banca privata fatta di tradizione e reputazione, capace di seguire tutte le esigenze finanziarie del cliente, a 360 gradi.
Dai temi del passaggio generazionale a quelli fiscali e legali. “Le risposte giuste per ogni millennial dipendono dalle esigenze individuali, per questo è essenziale un professionista in grado di fornire un quadro chiaro del contesto attuale e prospettico, nonché di aiutarli a prepararsi per i prossimi passi, siano essi una famiglia, una casa da comprare, un’azienda da avviare o unada portare avanti”, spiega Palleroni. Che continua: “Un piano patrimoniale veramente personalizzato è più di un semplice piano di investimento. Include, appunto, gli obiettivi specifici di vita del cliente, il suo patrimonio e le spese previste nel tempo”.
Quanto ai temi di investimento, è bene sottolineare un fatto. Quasi l’85% degli intervistati ha dichiarato che è importante allineare gli investimenti ai propri valori, come i principi ambientali, sociali e di governance (esg), e tutto questo è parte integrante della loro strategia di pianificazione dei soldi.
“Se chiediamo ai millennial quali sono i motivi che li spingono a interessarsi a una determinata azienda, molte delle loro ragioni non sono finanziarie. Parte del loro interesse deriva infatti dall’effetto che quell’azienda ha sul pianeta. Sono cresciuti in un mondo in cui il cambiamento climatico è una realtà e il loro interesse a questi temi è prioritario. Senza dubbio questa generazione contribuirà ad alimentare un percorso virtuoso nella direzione della protezione del clima”, continua.
Giovani alla ricerca di una sicurezza finanziaria
L’accento, però, non è solo sull’ambiente ma anche sui temi sociali e di governance. Per un’azienda, quindi, si tratta non solo di dare buoni consigli ma anche di dare il buon esempio. Lo sa bene una realtà come Vontobel, banca pluripremiata in materia di benessere di chi ci lavora, capace di offrire tanti programmi per i giovani, percorsi formativi interni, stage e sostegno ai dipendenti sotto varie forme.
“In azienda respiriamo aria buona. L’engagement rate, o tasso di coinvolgimento, è pari al 93%, l’83% dei clienti si dichiara estremamente soddisfatto e in posizioni di senior management le donne arrivano al 20% e stiamo crescendo rapidamente. L’obiettivo è di arrivare al 30% da qui al 2030. Di tutto questo andiamo molto orgogliosi”, tiene a sottolineare il manager.
Ormai la strada è tracciata. La maggior parte dei millennial dichiara che i temi esg guidano tutte o la maggior parte delle loro decisioni di investimento. Ma questi investitori non sono spinti solo dall’altruismo: credono anche che concentrarsi su questo tipo di investimenti sia il modo migliore per raggiungere la sicurezza finanziaria, convinti come sono che i temi sociali e di governance influenzeranno in modo significativo il loro portafoglio.
Oltre l’investimento finanziario
“Rispetto al passato oggi c’è una diversa percezione del rischio e c’è molta consapevolezza in più su dove orientare i propri soldi. Un tempo i modelli finanziari erano molto più facili e i cicli economici erano chiari, più prevedibili e c’era una quasi certezza che alcuni strumenti finanziari potessero garantire un certo rendimento. Oggi non è più così. Il mondo globalizzato presenta cicli più stretti che richiedono più studio e più competenza per essere capiti e gestiti. Sapersi orientare nel mondo dei real asset e delle criptovalute, per esempio, richiede grande preparazione”, aggiunge Palleroni.
Guardando al futuro, i millennial cercano quindi una consulenza personalizzata, anche se hanno a disposizione più strumenti e risorse rispetto alle generazioni precedenti. Secondo l’indagine di Deloitte, la maggior parte dei millennial ritiene che il proprio portafoglio di investimenti sia troppo complicato per essere affidato a un robo-advisor e la quasi totalità ripone un alto livello di fiducia in un consulente finanziario affidabile.
Conclude il manager: “Rispetto ai loro padri, sono interlocutori più competenti e quindi più complessi. Di conseguenza è cambiata anche la figura del banker, che deve diventare un professionista sempre più sofisticato, capace di ascoltarli, aiutali nell’identificazione dei loro obiettivi personali e familiari e di accompagnarli in un percorso che va molto oltre l’investimento finanziario. Ed è questo il valore aggiunto per cui i millennial sono e saranno disposti a pagare”. Una grande banca, dunque, è sempre anche un brand, che indica qualità e affidabilità. E vale nella misura in cui è in grado di selezionare un professionista valido anziché un altro.
Identikit
Vontobel Holding AG, impresa famigliare con sede a Zurigo e attiva a livello globale, offre la combinazione unica tra un’impresa d’investimento indipendente e la capacità d’innovazione di un gestore patrimoniale attivo. Giunta alla quarta generazione Vontobel conta su quasi cento anni di esperienza ed è quotata in borsa. Nel 2020 Vontobel Wealth Management ha aperto una sede nel cuore di Milano, avendo ottenuto la licenza di SIM. Il nuovo team, arrivato in poco tempo già a 20 collaboratori e guidato da Lorenzo Palleroni, vanta una consolidata esperienza nel Wealth Management e ha un profondo legame con la realtà economica italiana. Per maggiori informazioni: www.vontobel.com
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