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11 marzo 2023

Per la Generazione Z la laurea e il posto fisso non sono essenziali per avere successo

La maggioranza dei giovani antepone la flessibilità allo stipendio. Per un quarto dei ragazzi serve un periodo di pausa prima di avviare la carriera
Per la Generazione Z la laurea e il posto fisso non sono essenziali per avere successo

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I ragazzi della Generazione Z non pensano alla laurea o al posto fisso e considerano le passioni e la flessibilità più importanti della sicurezza finanziaria. A dirlo è uno studio condotto da Fiverr, società israeliana quotata a New York che mette in contatto i freelance con persone o aziende che li cercano, e dalla società di ricerca Censuswide.

Lo studio, condotto tra il 13 e il 20 febbraio, ha coinvolto 7.121 giovani tra i 16 e i 26 anni statunitensi ed europei. Il 40% degli intervistati ha dichiarato di pensare a un’attività in proprio o di volere lavorare come freelance per tutta la carriera.

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L’importanza dell’autonomia nel lavoro

“La Generazione Z è stata l’ultima a entrare nella forza lavoro ed è in prima linea nelle ultime tendenze”, ha dichiarato Gali Arnon, cmo di Fiverr. “L’autonomia è un’attrattiva importante per una generazione desiderosa di perseguire le proprie passioni, affinare le proprie competenze e avere un maggiore controllo sui propri guadagni e sulla traiettoria della propria carriera”.

I Gen Z, afferma lo studio, non considerano la laurea e un tradizionale lavoro da 40 ore a settimana come essenziali per una carriera di successo. Il 40% degli intervistati, in particolare, non crede che la laurea sia un passo necessario, il 70% vede la libera professione come una valida opzione di carriera. Quasi un quarto degli intervistati ritiene inoltre che un periodo di pausa per esplorare interessi o viaggiare sia un passo fondamentale prima di avviare una carriera.

La flessibilità prima dello stipendio

Quando si tratta di cercare un nuovo lavoro, per il 71% dei ragazzi la flessibilità e la capacità di essere autonomi sono le priorità. Solo il 30% dà la priorità a uno stipendio competitivo.

Una conseguenza di queste preferenze è che non sono molti i ragazzi disposti a lavorare duro solo per uno stipendio più alto. Il 32% degli intervistati spiega di essere motivato a impegnarsi molto quando fa qualcosa che lo appassiona e solo un quarto è pronto a lavorare duramente per aumentare il proprio stipendio.