Gucci si conferma il primo brand italiano per valore generato direttamente da immagine e reputazione. Lo dice l’ultima analisi di Brand Finance, secondo cui il marchio fiorentino ha superato quest’anno i 17 miliardi di euro grazie a un incremento del 10%. Inoltre, con un punteggio pari a 86 su 100, e un equivalente brand rating AAA, Gucci è uno dei 5 brand italiani più forti.
Spiccano poi la crescita del 149% di Lamborghini, che porta il valore di questo brand a 4,1 miliardi di euro, e l’incremento del 50% del valore di Prada, che quest’anno raggiunge i 4,6 miliardi di euro.
Ferrari, con un punteggio pari a 91/100 e un equivalente brand rating AAA+, si conferma il brand italiano più forte e grazie a una crescita del 3% raggiunge il valore di 7,2 miliardi di euro. Insieme a Lamborghini e a Prada, anche A2a, Illy, Aperol e Iliad sono tra i brand italiani che hanno maggiormente incrementato il valore monetario generato da immagine e reputazione.
La crescita dei brand italiani
I brand italiani crescono bene anche se confrontati con quelli francesi e britannici. Ma se gli italiani hanno performato particolarmente bene rispetto agli spagnoli, faticano a rincorrere quelli tedeschi che post-covid corrono più velocemente degli altri.
C’è tuttavia da considerare che il valore dei brand italiani è relativamente basso perché rispecchia la dimensione medio piccola delle imprese italiane.
“Per aumentare fatturato e i margini”, dice Massimo Pizzo, senior consultant di Brand Finance, “le imprese italiane dovrebbero cercare di incrementare il valore monetario dei marchi rafforzando il livello di attrattività razionale ed emozionale: da un lato dovrebbero migliorare ulteriormente la qualità e la quantità degli investimenti relativi al prodotto, alla promozione, alla distribuzione e al prezzo; dall’altro identificare e investire su uno scopo sociale che vada oltre il profitto e non si limiti alla troppo inflazionata sostenibilità ambientale in modo da meglio ingaggiare gli stakeholder chiave”.
Come è cresciuto il brand Italia
Il brand Italia si è rafforzato anno su anno di 2 punti raggiungendo così il punteggio di 56,6/100. Dopo il crollo del 2021 che ha portato l’Italia al 19esimo posto, in seguito alla percezione della cattiva gestione del covid, l’Italia nel 2022 è salita al decimo, per poi posizionarsi quest’anno al nono posto nel Global Soft Power Index di Brand Finance, la classifica dei Paesi con la maggiore capacità di condizionare le scelte delle altre nazioni senza alcuna coercizione militare o economica.
L’Italia ha guadagnato una posizione nel ranking grazie al rafforzamento anno su anno e alla caduta della Russia. Le buone performance italiane sono soprattutto dovute alla grande conoscenza della nostra nazione presso la popolazione mondiale, alla buona reputazione e alla percezione della rilevante influenza nei confronti della popolazione e dei governi degli altri Paesi.
“L’Italia è molto forte in ambiti dove gli altri Paesi difficilmente potranno migliorare in maniera significativa, come ad esempio patrimonio storico culturale, popolazione e valori, mentre ha ancora notevole margine di crescita in ambiti quali la governance, l’educazione e scienza, campi in cui è più plausibile progredire. Per rafforzare l’immagine e la reputazione del brand Italia e quindi supportare la crescita economica, è fondamentale mettere a punto un’unica strategia di branding del Paese, analoga a quella condotta dal Regno Unito, con una forte focalizzazione anche sulla comunicazione diretta agli italiani, i principali detrattori del brand Italia”, conclude Pizzo.
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