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X dovrà rispondere a oltre 2.200 cause legali da parte di ex dipendenti di Twitter

Questo articolo è apparso su Forbes.com

articolo di Robert Hart

Secondo dei documenti giudiziari depositati lunedì, X, precedentemente conosciuta come Twitter, sta affrontando oltre 2.200 richieste di arbitrato da ex dipendenti da quando il miliardario Elon Musk ha acquistato l’azienda e ha deciso fin da subito di licenziare la maggior parte della sua forza lavoro. Si tratta dell’ultimo dei tanti ostacoli che sta affrontando l’azienda in un momento in cui sta cercando di trasformarsi da social media a un’ “app per tutto”.

Fatti principali

  • Nei documenti depositati presso il Tribunale del Distretto degli Stati Uniti nel Delaware, gli avvocati di X hanno rivelato le cifre relative all’arbitrato. Un’operazione necessaria per rispondere alla causa intentata da alcuni ex dipendenti che sostengono che l’azienda non abbia versato le promesse indennità di licenziamento e, contestualmente, non stia pagando le tasse necessarie relative all’arbitrato per avviare il processo.
  • Gli accordi di arbitrato, che prevedono che le controversie e le rivendicazioni legali siano risolte al di fuori dei tribunali, sono un strumento molto utilizzato nel mondo del lavoro negli Stati Uniti. Anche in virtù del fatto che, a parte il pagamento una piccola tassa per la sua presentazione, prevedono che, solitamente, la maggior parte dei costi siano sostenuti dal datore di lavoro.
  • Secondo quanto riportato dalla CNBC, nel caso di Twitter, la tassa da versare per presentare una singola istanza di arbitrato sarebb di 2.000 dollari. Una stima realizzata sulla base dell’attuale sistema di arbitrato JAMS. Di questi, 400 dollari sarebbero a carico dell’ex dipendente.
  • Secondo quanto descritto dalla causa legale, X starebbe ritardando il processo di arbitrato non pagando la propria quota delle spese. Cifra che ammonta a circa 3,5 milioni di dollari. Accusa che l’azienda ha contestato nell’ultima presentazione.
  • In base alle argomentazioni degli avvocati della società, X non è tenuta a pagare le tasse di presentazione degli ex dipendenti in quanto non sono obbligati a risolvere le controversie tramite l’arbitrato, aggiungendo che avevano già comunicato alle persone coinvolte che erano libere di fornire personalmente le tasse.
  • X non ha risposto immediatamente alla richiesta di commento da parte di Forbes.

La storia

Musk ha acquistato Twitter per 44 miliardi di dollari nel 2022 e si è immediatamente dedicato a implementare una serie di drastici cambiamenti all’interno della società. Tra questi: la riduzione del personale, un allentamento delle politiche di moderazione dei contenuti, il lancio di un piano a pagamento per gli abbonati, la ristrutturazione del sistema di verifica e l’addio, nel logo, allo storico uccellino. Una scelta che fa parte del grande rebranding aziendale che ha portato ad X. Questi cambiamenti hanno spinto X verso un futuro, quello di “un’app per tutto”, alla stregua della cinese WeChat, cercando così di rispettare una sua promessa: crearne una versione occidentale. Inoltre, Musk ha affermato l’azienda, in futuro, potrebbe raggiungere una valutazione di mille miliardi di dollari. Tuttavia, le sue diverse modifiche hanno irritato molti utenti della piattaforma, oltre che gli inserzionisti, gli ex dipendenti e i regolatori.

A cosa guardare

Quanto sta accadendo è solo una delle numerose cause legali intentate dagli ex dipendenti scontenti di Twitter. I quali sostengono che Musk non abbia onorato gli impegni presi quando ha preso il controllo dell’azienda. Il numero potrebbe aumentare nel tempo e, di conseguenza, anche i costi legali per X per difendersi dalle accuse. Nel caso dell’arbitrato in Delaware, i documenti giudiziari evidenziano che a gennaio l’azienda aveva ricevuto 200 richieste di arbitrato. Un numero che, ad agosto, è cresciuto a oltre 2.200.

La valutazione di Forbes

244,4 miliardi di dollari. Questa, secondo Forbes, è la stima del patrimonio di Elon Musk. La sua fortuna deriva principalmente dalla sua quota nella casa automobilistica elettrica Tesla e da un insieme di preziose aziende da lui cofondate, tra cui l’azienda aerospaziale SpaceX, l’azienda di impianti neurali Neuralink e l’azienda di scavi The Boring Company. La ricchezza di Musk lo colloca in cima alla lista di Forbes delle persone più ricche del mondo.

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