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“Chiedevo a Google come riparare un rubinetto o calmare un bimbo che piange”: la lettera del ceo Sundar Pichai per i 25 anni del motore di ricerca

Google ha spento le sue prime venticinque candeline e per l’occasione il ceo di Alphabet Sundar Pichai ha pubblicato una lettera in cui riflette sul primo quarto di secolo dell’azienda, parlando anche delle più grandi scoperte e dei prodotti più utilizzati e apprezzati dagli utenti. In realtà, il “compleanno ufficiale” del motore di ricerca è il 27 settembre. Questa data – diversa rispetto al 4 settembre – è stata scelta nel 2002, perché corrisponde a quella in cui nel 1998 il motore di ricerca ha annunciato di aver registrato il record di pagine indicizzate nel database.

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Oltre a parlare del passato, Pichai ha condiviso anche alcune riflessioni sull’intelligenza artificiale e sugli investimenti fatti da Alphabet nel settore.

“A tutti coloro che utilizzano i nostri prodotti, ai nostri dipendenti e ai nostri partner: questo mese, Google festeggerà il suo 25° compleanno“, scrive Pichai nella lettera. “È un enorme privilegio raggiungere questo traguardo, reso possibile dalle persone che utilizzano i nostri prodotti e ci sfidano a continuare a innovare, dai centinaia di migliaia di Googler passati e presenti che hanno messo il loro talento nella costruzione di questi prodotti e dai nostri partner che credono nella nostra mission tanto quanto noi”.

Dalla prima mail del padre alle nuove generazioni

Nel parlare del passato, il ceo di Alphabet ricorda anche un episodio divertente che ha riguardato suo padre. “Anni fa”, racconta, “quando stavo studiando negli Stati Uniti, mio padre – che era in India – ha ottenuto il suo primo indirizzo email. Ero davvero entusiasta di avere un modo più rapido (e più economico) per comunicare con lui, così ho inviato un messaggio. E poi ho aspettato… e aspettato. Sono passati due giorni prima che ricevessi questa risposta: ‘Caro Sig. Pichai, email ricevuta. Tutto va bene.’ Perplesso per il ritardo e la formalità, l’ho chiamato per capire cosa fosse successo. Mi ha detto che qualcuno che lavorocon lui ha dovuto aprire l’email sul computer dell’ufficio, stamparla e poi consegnargliela. Mio padre ha poi dettato la risposta, che il collega ha scritto, digitato sul pc e infine inviato”.

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Poi, il parallelo con il presente. “Qualche mese fa ero con mio figlio adolescente”, continua Pichai. “Ha visto qualcosa di interessante, ha scattato alcune foto e le ha condivise con i suoi amici. Poi si sono scambiati alcuni messaggi, ed è sembrato tutto più veloce rispetto al tempo che mi sarebbe servito solo per prendere il mio telefono. La modalità con cui comunicavo con mio padre anni fa rispetto a come mio figlio comunica oggi, mostra come la tecnologia a cui ci adattiamo dopo anni è così naturale per i nostri figli”.

Secondo Pichai, le cose che per sua padre erano fantascienza, come ricevere una chiamata direttamente sull’orologio, o dire all’auto di far partire la tua canzone preferita, fanno scrollare le spalle ai suoi figli. “Questo gesto mi dà grande speranza per il futuro. Stabiliscono un alto standard per ciò che la prossima generazione costruirà e inventerà”.

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Google Search e Ad Words

Per Google, scrive Pichai, tutto è iniziato con la mission di Larry Page e Sergey Brin: organizzare le informazioni del mondo e renderle universalmente accessibili e utili. “Il prodotto che hanno creato, Google Search, è diventato un aiuto per miliardi di persone in tutto il mondo per ottenere risposte alle loro domande”.

Pichai ricorda anche come utilizzava Google. “Per alcuni anni, sono stato una di quelle persone che sperimentavano Google come qualsiasi altro utente del web. Le domande che ho posto a Google sono cambiate nel tempo: ‘Come si ripara un rubinetto che gocciola?’, oppure ‘Percorso più veloce per l’ospedale di Stanford?’, o ancora ‘Modi per calmare un bambino che piange?’. Nel tempo, Google è diventata sempre più abile nel rispondere a queste domande”. Google, secondo Pichai, Ha aperto l’accesso all’istruzione e all’imprenditorialità come nient’altro prima o dopo di esso.

Poi è arrivata la piattaforma pubblicitaria Google AdWords, che ha cambiato il modo di fare pubblicità per le aziende. “Era una piattaforma che attraeva in particolare le piccole imprese, come l’azienda che vendeva aragoste che è stata la prima ad iscriversi. E proprio come Google Search, la possibilità per qualsiasi azienda di fare pubblicità online ha avuto un impatto veramente trasformativo, aiutando milioni di aziende a diventare parte dell’economia digitale”.

I prodotti di Google e l’Ia

Google oggi è più di semplice motore di ricerca. “Abbiamo 15 prodotti Google che servono ciascuno più di mezzo miliardo di persone e aziende, e sei che servono più di 2 miliardi di utenti ciascuno”, ha illustrato il ceo di Alphabet. Dopo un’analisi dei prodotti offerti da Google – da Gmail, a Google Maps, per arrivare ad Android – Pichai ha parlato anche dell’Intelligenza artificiale. “Siamo stati tra i primi a utilizzare l’apprendimento automatico nei nostri prodotti, a partire dai primi anni 2000, per correzioni ortografiche, miglioramento della qualità degli annunci e mostrare suggerimenti e raccomandazioni”.

All’inizio di quest’anno, Google ha lanciato Bard, un servizio che consente alle persone di collaborare con l’Ia generativa. “Mi piace molto vedere come i nostri prodotti possono fare la differenza nella vita delle persone: che si tratti di un genitore impegnato che utilizza Bard per creare un progetto per una giornata piovosa per i suoi bambini; un viaggiatore che utilizza Lens per tradurre un orario dei treni in un paese straniero; o una famiglia in grado di sentire la voce di un uomo con Sta, grazie alla nostra ricerca sulla riconoscimento vocale e sintesi. Progettare prodotti che aiutino le persone su vasta scala è sia un privilegio che una responsabilità”.

Per concludere uno sguardo anche al futuro. “La nostra ricerca”, ha concluso Pichai, “porterà straordinari progressi tecnologici nei prossimi 25 anni. E nel 2048, se, da qualche parte del mondo, un adolescente guarderà a tutto ciò che abbiamo costruito con l’Ia e si scrollerà le spalle, sapremo di aver avuto successo. E poi torneremo al lavoro. Grazie per questi incredibili 25 anni“.

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