I primi otto mesi del 2023 hanno visto i principali listini azionari mettere a segno importanti rialzi. Il Nasdaq ha guadagnato oltre 35 punti percentuali, l’S&P 500 il 15% e il Ftse Mib il 22%. Il tutto in uno scenario incerto e un’inflazione ancora alta. Per frenare la crescita dei prezzi sia la Federal Reserve che la Banca Centrale Europea negli ultimi mesi hanno portato i tassi ai massimi da due decenni, aumentando contestualmente i rischi di un rallentamento dell’economia. Come investire in una simile fase di incertezza? Un’interessante opzione arriva dai certificati di investimento.
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Si tratta di strumenti finanziari che permettono di diversificare e personalizzare il proprio profilo di rischio e rendimento, adattandolo a diverse condizioni di mercato. Dal punto di vista pratico, i certificati di investimento con cedola permettono di incassare premi periodici al verificarsi di determinate condizioni di prezzo dei sottostanti. Inoltre, garantiscono la protezione del capitale a condizione che il sottostante non scenda sotto determinati livelli di prezzo.
Fra le aziende maggiormente attive nel settore troviamo Leonteq, emittente svizzera specializzata in prodotti finanziari strutturati e che quota circa mille prodotti su Borsa Italiana. Leader di mercato in Svizzera dove è anche quotata in Borsa, offre prodotti pensati per una clientela globale (Europa, Asia, Medioriente). Con i certificates di Leonteq è possibile investire su singoli titoli azionari, così come su panieri di più titoli azionari, ma anche su indici, materie prime e tassi di interesse. Insomma, su tutti i principali strumenti finanziari.
Focalizziamoci ora sul funzionamento di un certificato di investimento. Grazie a questi prodotti è possibile ottenere un rendimento condizionato all’andamento dell’asset sottostante. Le barriere sono ampie, risultando solitamente posizionate fra il 40 ed il 60% dei prezzi di osservazione iniziale.
L’investitore ottiene pertanto un rendimento positivo sia in caso di rialzo dei sottostanti, che se vi fossero movimenti laterali o ribassisti, a patto che alla scadenza l’azione, l’indice o la materia prima sottostante non si trovino sotto la barriera. Per esempio, nel caso di un certificato con barriera al 50%, l’investitore è protetto a condizione che il sottostante non perda il 50% o più del suo valore. Il rendimento è pagato tramite premi trimestrali o mensili.
Da notare come Leonteq – unica emittente a farlo su Borsa Italiana sin qui – abbia iniziato a quotare certificates con cedole settimanali. Si tratta di prodotti indicati per chi ama ricevere un flusso periodico frequente. I certificates con cedola settimanale pagano, infatti, premi condizionati tutte le settimane, a patto che i sottostanti si trovino sopra le rispettive barriere.
Fra i punti di forza dei certificati di investimento ricordiamo anche l’efficienza fiscale. Infatti, i certificates e le eventuali cedole incassate permettono di compensare anche precedenti minusvalenze, e questa rappresenta una considerazione importante da valutare a fine anno.
Tra le novità vale dunque la pena annoverare i certificati Phoenix Autocallable, i quali si collocano proprio in questo contesto dando la possibilità di investire in alcune delle maggiori aziende italiane, posticipare – ed eventualmente compensare – minusvalenze pregresse, grazie a barriere particolarmente vantaggiose.
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