Articolo tratto dall’allegato Small Giants del numero di ottobre 2023 di Forbes Italia. Abbonati!
Una fucina di idee che trova posto nella testa di un giovane imprenditore. Unendo settori differenti, trovando soluzioni poco convenzionali ma sempre molto efficaci a ogni difficoltà che si presenta. Solo partendo da questi presupposti si può capire quale sia il filo che unisce il pellame al cinema, passando per un’agenzia di contenuti creativi. Definirle idee 4.0 forse è fin troppo scontato oltre che riduttivo, perché Leonardo Zenere è in continua evoluzione: a 23 anni ha già indossato diversi vestiti, quelli del designer, del consulente e ora anche del produttore cinematografico. Settori solo apparentemente distanti, che il ragazzo di Arzignano è riuscito a collegare attraverso il suo convinto impegno imprenditoriale.
Leonardo Zenere: dalla moda alla consulenza
Il dna deriva da una famiglia di imprenditori del pellame. Leonardo non si limita a lavorare nell’azienda di casa e viene contagiato dalla filosofia di Brunello Cucinelli, per il quale l’obiettivo di ciascuno di noi dovrebbe essere lasciare qualcosa sulla terra che possa essere ricordato anche fra parecchi anni. “Così a 18 anni, quando ancora andavo a scuola, ho aperto la mia partita iva puntando su un settore come la moda che mi interessava e mi entusiasmava”, spiega Zenere. Appena maggiorenne fonda il brand Not Chalier, di cui è ancora il proprietario, e inizia a collaborare con importanti influencer e aziende italiani.
“In quel periodo il problema era legato alla mia età. Ci sono persone che quando si vedono di fronte un ragazzo così giovane faticano a prenderti sul serio. Questo da un lato mi faceva molto innervosire, dall’altro era uno stimolo per lavorare con ambizioni ancora maggiori”. Nel 2020 lo sbarco in grande stile su TikTok. Il brand era indossato da molti dei top creator italiani. Poi la prima, vera e grossa opera professionale con la multinazionale La Rinascente, riscontrando un successo immediato e internazionale. Gli ottimi risultati fungono da stimolo per un ulteriore balzo in avanti attraverso lo sviluppo, nel marzo 2021, di Modest, una società dedicata al mondo della consulenza del marketing.
Il cinema
A Zenere piacciono le sfide: “Amo mettermi in gioco e cercare nuovi stimoli, fare cose nuove e percorrere terreni ancora poco conosciuti in cui impiego tantissime energie e un grande entusiasmo”. Due tentativi andati a buon fine, a un’eta ancora giovanissima. Ci si potrebbe accontentare ma non è nel carattere di Leonardo, che insieme al giovane regista Eric Veneziano si lancia nel settore del cinema realizzando il cortometraggio Blu come i tuoi occhi, storia scritta dallo stesso Zenere. Il risultato? Il film che ha ricevuto premi in dieci festival italiani e a breve sarà disponibile anche su Chili Video e altre piattaforme internazionali. “Cosa hanno in comune il settore della moda e quello del cinema? Entrambi nascono per raccontare qualcosa. A me piace vivere emozioni e descriverle fin da quando vado a scuola e riversavo tutte le mie sensazioni nei temi”.
Certo che partire dalla provincia, per uno come lui nato e cresciuto ad Arzignano, potrebbe aver comportato qualche ostacolo in più. “Chi non abita nelle metropoli ha minori opportunità e sotto questo punto di vista è un po’ limitato. A 18 anni, quando proponevo una mia idea o un mio prodotto, non avevo certamente l’autorità di un adulto, ma se partendo da un piccolo paese esci dai tuoi confini e magari anche dall’Italia allora questo percorso può essere ritenuto una vera e propria medaglia. Già in Italia i giovani fanno fatica ad emergere, immaginiamoci in provincia! Ho visto molti pregiudizi anche da parte dei professori di scuola e degli stessi compagni”.
Fondamentale diventa circondarsi di collaboratori capaci. Non di persone disposte a dirti sempre di sì, ma lavoratori validi con cui confrontarsi soprattutto nei momenti più difficili. “Io ho avuto la fortuna di trovare chi credeva in me e lo ha dimostrato con i fatti. Le persone che frequenti sono fondamentali per la crescita. Se devo dare un consiglio ai ragazzi che vogliono intraprendere l’attività imprenditoriale è quello di circondarsi delle persone giuste”.
L’ambiente e il sociale
L’ultima idea, in ordine di tempo, è legata a una serie di progetti collegati all’ambiente e al sociale, che vedono al centro l’azienda di pellame in cui Leonardo è ancora coinvolto in prima persona, pur essendo gestita principalmente dalla famiglia. “Purtroppo il settore delle concerie è stato ingiustamente attaccato negli ultimi anni. Per fare un esempio, di recente Apple ha dichiarato che non produrrà più cinturini e cover in pelle, facendo passare l’idea sbagliata che il pellame sia un prodotto poco sostenibile. Invece è vero il contrario, stiamo parlando di un materiale di scarto, che arriva dall’industria della carne, e che inquinerebbe tre volte tanto se venisse smaltito”, afferma Zenere.
“Insieme a un gruppo di ricercatori internazionali sto dando vita ad una campagna che possa smentire tutte le fake news sul settore delle concerie e che da qualche anno ormai caratterizzano il vantaggio mediatico di nuove realtà e modalità di lavorazione del pellame, che si vendono per green ma che statisticamente e sulla carta non lo sono affatto.
Basti vedere l’inquinamento prodotto dal processo di lavorazione e la durata media di questi nuovi prodotti, la cui proporzione è nettamente inferiore a quella della pelle classica, e per di più presentano al loro interno e nei processi di lavorazione anche più plastica. Non sarà semplice, perché dobbiamo scontrarci con multinazionali che producono prodotti alternativi, e che finanziano lobby green che hanno più interessi commerciali che ambientali, ma ci proviamo e siamo sicuri di ottenere risultati importanti”.
Mentre prosegue l’impegno nel mondo del cinema, settore che ha stregato Zenere, il business principale rimane comunque Modest, l’agenzia che genera contenuti e campagne creative. “In un mercato sempre più standardizzato adesso tutti stanno comprendendo l’importanza del marketing e del vestito su misura che ogni azienda dovrebbe avere. Un tempo si credeva fosse un’esclusiva delle grandi industrie, ora anche le piccole realtà, bar compresi, hanno capito quanto sia fondamentale la percezione che gli altri hanno di te. Su questo stiamo lavorando con grande impegno e i risultati sono eccellenti”.
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