Il rally del mercato azionario di questi ultimi due mesi ha raggiunto il suo apice questa settimana, con il Dow Jones Industrial Average che ha raggiunto i suoi massimi storici, cancellando difatti le perdite causate all’impennata dei tassi di interesse. Peraltro, i guadagni sono stati abbastanza eterogenei, dato che hanno coinvolto diversi titoli.
Il rally dei migliori titoli
- Dai minimi del 27 ottobre alla chiusura delle contrattazioni di ieri, il Dow Jones ha guadagnato il 15%. Peraltro, sono stati 26 su 30 i titoli che hanno registrato rendimenti positivi durante questo arco temporale.
- Secondo i dati FactSet, i migliori titoli del Dow Jones durante questo rally sono stati: Intel (+42%), Boeing (+40%), Salesforce (+31%), Goldman Sachs (+27%), Home Depot (+26%).
- L’S&P500, che è in rialzo del 15% rispetto al minimo di fine ottobre, è stato guidato in questo periodo da Carnival (in rialzo del 66%). Guardando, invece, ai titoli con capitalizzazione di mercato superiore ai 200 miliardi di dollari, i migliori sono stati i produttori di chip Advanced Micro Dispositivi e Broadcom.
- Guardando ai ‘magnifici sette’, ossia i più importanti titoli tech che hanno trainato il rally il rally di inizio 2023, i guadagni alla fine sono stati abbastanza modesti. Il gruppo, guidato da Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft, Nvidia, Tesla, ha infatti riportato una crescita in media del 17% , esattamente in linea con il guadagno del 17% fatto registrare dal Nasdaq, l’indice ad alto contenuto tecnologico
- In particolare, Apple, Microsoft e Nvidia hanno registrato un importante rally azionario durante questo periodo abbastanza complesso. Apple, per esempio, ha raggiunto questa settimana una capitalizzazione di mercato da record: 3.100 miliardi di dollari.
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I peggiori titoli
In questi ultimi mesi, i titoli che hanno fatto registrare le performance peggiori sono Chevron (in calo del 4%) e Walmart (in calo del 6%). Guardando a quelli con una capitalizzazione di mercato superiore ai 200 miliardi di dollari, i peggiori invece sono Pfizer, che ha toccato i minimi degli ultimi dieci anni, ed Exxon Mobil. Circa 15 dei 25 titoli in difficoltà dell’S&P500 erano società energetiche. Aspetto che evidenzia le difficoltà del settore, in un contesto in cui i prezzi del petrolio sono crollati del 10% durante proprio il rally del mercato azionario.
Background
Il boom del mercato azionario di questo autunno è arrivato in scia agli ultimi positivi dati economici. In particolare, l’inflazione ha fatto registrare un’importante rallentamento, comportando così una diminuzione dei tassi di interesse dal loro massimo da vent’anni. Giovedì, la Federal Reserve ha ammesso che l’inflazione “sta rallentando” e che, di conseguenza, intende effettuare tre tagli ai tassi 2024. Decisione che ha scatenato il rally azionario. Inoltre, mercoledì, anche la Fed ha beneficiato del rialzo del mercato obbligazionario, poiché i rendimenti dei titoli del Tesoro USA a 10 anni sono scesi sotto il 4% per la prima volta da agosto. L’economista di Goldman Sachs, David Mericle, ha scritto ai clienti che si aspetta che questo allentamento delle condizioni finanziarie “dovrebbe essere duraturo”.
A cosa guardare
Anche se l’S&P 500 al momento si trova di circa l’1% al di sotto dei suoi massimi fatti registrare nel 2021 (di circa 4.800 punti), tuttavia potrebbe, insieme al Dow Jones, crescere ancora di più. In una nota ai clienti della scorsa settimana, gli analisti della Bank of America, guidati da Savita Subramanian, hanno affermato di aspettarsi che l’indice raggiunga quota 5mila punti nel 2024, prevedendo una “accelerazione più importante” per i titoli azionari, oltre che dei grandi colossi tech.
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