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Leader

Dall’impegno nei processi di ricerca e sviluppo all’inclusione: così Canon guarda al futuro

Kyosei: “Vivere e lavorare insieme per il bene comune”. Si tratta di un’espressione della cultura giapponese adottata da Canon, azienda leader nel settore tecnologico fondata in Giappone nel 1937, come filosofia aziendale.

Da sempre il marchio si impegna a portare l’innovazione nell’imaging in tutti gli aspetti della vita quotidiana, oltre a promuove un impegno costante in ambito di ricerca e sviluppo per far sì che i propri prodotti costituiscano un’avanguardia per tutti coloro che utilizzano le immagini e la stampa nelle loro attività.

Nel corso dei decenni l’azienda è cresciuta, sia per dimensioni che per complessità, passando attraverso progetti di sviluppo e acquisizioni eccellenti. Oggi vanta oltre 182mila dipendenti nelle sue strutture di produzione e vendita distribuite in Giappone, America, Europa, Asia e Oceania. Forbes ha intervistato l’ad di Canon Italia Andrea Di Santo, che ha raccontato ai lettori il futuro dell’azienda, gli ultimi prodotti usciti sul mercato, per poi approfondire temi di attualità come l’Ai e l’inclusione.

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Oggi le immagini possono essere considerate senza dubbio un valido strumento per veicolare la conoscenza dei beni culturali. Per Canon che significato assume il concetto di cultura?

Canon lavora con grande impegno per promuovere l’innovazione dei propri prodotti, attraverso un continuo processo di ricerca e sviluppo che ci vede investire ogni anno circa 8% del nostro fatturato globale. Siamo consapevoli che i nostri prodotti possono essere strumenti molto potenti per raccontare la realtà e dare luce al patrimonio culturale in generale. A partire da questa consapevolezza, Canon ha affiancato nel tempo istituzioni museali, artistiche e culturali quale partner nel loro processo di innovazione, con l’obiettivo di cogliere le nuove opportunità offerte dal mondo digitale rivolte alla valorizzazione e protezione dell’arte, della conoscenza e del sapere. Uno dei nostri obiettivi è quello di continuare ad affiancare progetti di elevato valore locale e internazionale. Canon, ad esempio, collabora da oltre vent’anni in qualità di Digital Imaging Supporter con La Mostra Internazionale d’arte cinematografica – la Biennale di Venezia. Una collaborazione longeva e consolidata, che vede protagoniste sia le tecnologie di imaging all’interno dello spazio di assistenza tecnica del Canon Professional Service che le soluzioni di printing dedicate a tutti gli uffici organizzativi della manifestazione.

Alla luce degli stravolgimenti mondiali degli ultimi anni, come si prepara al futuro Canon?

Etica, consistenza e attenzione alle persone sono gli elementi fondanti del nostro modo di operare. E’ con questo obiettivo ben chiaro in mente che guardiamo al futuro come leader mondiale nei settori dell’imaging e del printing, credendo fortemente nel ruolo di guida responsabile dell’innovazione tecnologica. Ogni cinque anni, Canon realizza un’esposizione internazionale dal nome Canon Expo, che ci offre l’opportunità di mostrare il vero volto del nostro brand. Uno dei punti di forza dell’evento è stata la nostra fotocamera MS-500, recentemente inclusa da Time Magazine nell’elenco delle migliori invenzioni del 2023. È la prima telecamera ad altissima sensibilità al mondo dotata di sensore Spad (Single Photon Avalanche Diode, Diodo fotorivelatore a singolo fotone). Nei tre giorni dell’evento, tenutosi a Pacifico Yokohama North – il centro congressi polivalente più grande del Giappone-, abbiamo mostrato come possono essere combinate le nostre ultime innovazioni tecnologiche, ad esempio in una struttura clinica o medica: dalle tecnologie per la creazione di cellule iPS autologhe, ovvero cellule staminali generate a partire dalle cellule del paziente, all’applicazione di intelligenza artificiale per l’analisi di immagini mediche fino alle videocamere e il software di Milestone e Axis (aziende del gruppo) per il monitoraggio dei pazienti. Oltre questo, si sono esplorati moltissimi altri ambiti di applicazione delle tecnologie di imaging: dal comparto manifatturiero a quello spaziale, dal settore della security fino a quello dell’agricoltura.

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Straordinarie-Protagoniste del presente

Nel mese di settembre, Canon ha scelto di sostenere la onlus Terre des Hommes nel progetto fotografico presentato al Maxxi di Roma, che ha ospitato oltre 100 ritratti di grandi donne italiane. Come si può continuare a tenere alta l’attenzione sui temi legati alle disparità e ai pregiudizi nei confronti delle donne, considerati soprattutto gli ultimi fatti di cronaca?

Cultura è inclusione. Valorizzare le diversità è uno dei più grandi doni che possiamo fare alla società e alle aziende. Guardare la realtà da diversi punti di vista ci aiuta a trovare soluzioni nuove a problemi radicati nei nostri processi. E’ per questo che in Canon insistiamo nella volontà di promuovere il concetto di DE&I, sperando che un giorno non sia più necessario parlare di integrazione e pregiudizi. Scegliere di sostenere Terre des Hommes, Onlus impegnata nella protezione dell’infanzia, con il progetto fotografico ‘Straordinarie – Protagoniste del presente’, è stata la naturale espressione di questo approccio. La mostra, a cura di Renata Ferri, con gli scatti di Ilaria Magliocchetti Lombi, ha rappresentato la testimonianza di un mondo che cambia oltre i pregiudizi e le discriminazioni, attraverso oltre 100 ritratti di grandi donne italiane. Si è trattato di un chiaro esempio di come le tecnologie di imaging e printing possano svolgere un ruolo significativo nel promuovere l’evoluzione culturale e la lotta alle disparità.

Di recente è stato approvato l’Ai Act, un pacchetto di norme europee che regolano l’intelligenza artificiale. Qual è oggi il ruolo della tecnologia e quali sono i rischi connessi ad essa?

L’Ia generativa è ancora agli inizi e, per questo motivo, le aziende devono pensare attentamente al modo in cui viene implementata nelle proprie organizzazioni e a quali potrebbero essere i potenziali risultati. E’ in questo contesto che si inserisce il primo decreto al mondo sull’intelligenza artificiale proprio a cura del Parlamento e del Consiglio europeo. Uno dei grandi temi che trovano spazio di analisi è quello relativo alle applicazioni biometriche a scopo di sicurezza pubblica. Nel complesso, si tratta di una tecnologia che può offrire incredibili possibilità di semplificazione e ottimizzazione dei processi, ma porta con sé enormi rischi – anche dal punto di vista ‘etico’. Ragion per cui trovo sia fondamentale, in questo momento di transizione legislativa, adottare alcune strategie cautelative, fra cui scegliere sempre di affiancarsi ad aziende partner di comprovata reputazione, mantenere alta la guardia in tema di responsabilità delle decisioni, prestare grande cura nei confronti dei diritti d’autore e copyright, e non perdere mai di vista i rischi sulla sicurezza di informazioni sensibili.

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Ultra-High Sensitivity Camera MS-500 BEAUTY

L’Ai Act riuscirà a risolvere le problematiche legate al diritto d’autore delle opere? 

In merito alle problematiche legate al diritto d’autore ci stiamo muovendo attivamente a livello globale tramite un progetto dal nome Content Authenticity Initiative (Cai) . Si tratta di un programma pilota il cui completamento è stato annunciato lo scorso agosto e dimostra come le organizzazioni giornalistiche possano certificare l’autenticità di un’immagine, per ridurre il timore di legittimità dei contenuti.  In collaborazione con Canon, l’organizzazione giornalistica globale Reuters ha dimostrato la capacità di garantire l’autenticità di una fotografia fin dalla sua origine, preservando la catena di integrità della provenienza dei dati – i metadati dell’immagine – dal punto di acquisizione alla pubblicazione. Reuters ha integrato con successo il framework di autenticazione di Starling Lab nel suo flusso di lavoro del picture desk. Il progetto pilota ha visto la fotoreporter di Reuters, Violeta Santos Moura, catturare immagini utilizzando un prototipo di fotocamera Canon che assegna digitalmente a ciascuna fotografia e alla relativa ora, data e luogo un identificatore unico (valore hash) e poi le firma crittograficamente per stabilire una fonte di autenticità. Le foto vengono quindi registrate in una blockchain pubblica e aggiornate dopo ogni modifica da parte dell’ufficio immagini dell’agenzia fotografica. Questo processo continua fino a quando la foto viene distribuita con i suoi metadati, la cronologia delle modifiche e la registrazione della blockchain incorporati, utilizzando il nuovo standard C2PA. Per verificare l’autenticità della foto, i clienti delle news possono confrontare il suo identificatore unico (valore hash) sul libro mastro pubblico. Come azienda specializzata nel mondo dell’imaging sentiamo con forza il dovere di supportare i professionisti del mondo della fotografia e del giornalismo nel tutelare e proteggere il lavoro di alto valore.

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