Jeff Bezos scommette su Tenstorrent. Il fondatore di Amazon, insieme a Samsung e ad altre importanti aziende, ha partecipato a un round di finanziamento da quasi 700 milioni di dollari per la startup attiva nel mercato dei chip AI, valutandola 2,6 miliardi di dollari. La mossa rappresenta una sfida all’attuale dominanza di Nvidia in questo settore, come conferma il ceo di Tenstorrent Jim Keller.
“Non puoi battere Nvidia se usi HBM, perché Nvidia acquista la maggior parte dell’HBM e ha un vantaggio di costo. Ma non saranno mai in grado di abbassare il prezzo nel modo in cui l’HBM è integrata nei loro prodotti e nei loro socket”.
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Il finanziamento di Bezos e altri
Con il sostegno di investitori finanziari e strategici, Tenstorrent punta dunque a promuovere la sua tecnologia in un settore dove Nvidia resta incontrastata. Il round da 693 milioni di dollari, a cui ha partecipato anche Bezos, è stato guidato da AFW Partners e la divisione della Corea del Sud di Samsung Securities.
Tra gli investitori figurano anche XTX Markets, Corner Capital, MESH, Export Development Canada, Healthcare of Ontario Pension Plan, LG Electronics, Hyundai Motor Group, Fidelity e Baillie Gifford.
Tenstorrent sta rivoluzionando il settore dell’AI con chip più accessibili e sostenibili, sfidando direttamente i colossi del mercato come Nvidia grazie a un approccio open-source e a soluzioni di memoria alternative. La startup abbraccia l’architettura open-source RISC-V, un ecosistema che, secondo Keller, attira talenti e favorisce l’innovazione, riflettendo una tendenza sempre più marcata nel settore dell’AI, dove le startup sfidano i giganti del mercato con soluzioni personalizzate.
“In passato ho lavorato con tecnologie proprietarie ed è stato davvero difficile”, ha detto Keller, come riportato da Bloomberg. “L’open source aiuta a costruire una piattaforma più ampia. Attira gli ingegneri. E sì, è un po’ un progetto passionale”.
La startup punta a rilasciare un nuovo processore IA ogni due anni. Dopo aver lanciato i primi chip prodotti da GlobalFoundries, l’azienda prevede ora di collaborare con giganti come TSMC e Samsung. In parallelo, sta esplorando la frontiera dei chip a 2 nanometri, allineandosi con i piani di produzione di questi due colossi e di Rapidus Corp. in Giappone.
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