Continua a crescere la disuguaglianza economica nel mondo. Secondo quanto evidenziato dall’ultimo report Oxfam, pubblicato come di consueto in occasione del forum economico mondiale di Davos, dal 2020 i cinque uomini più ricchi al mondo hanno più che raddoppiato le proprie fortune, passando da 405 miliardi di dollari a 869 miliardi di dollari, mentre la ricchezza del 60% più povero – quasi cinque miliardi di persone – è, al contrario, diminuita. Ma non è tutto. Il rapporto rivela inoltre che, se le tendenze attuali continueranno, il mondo avrà il suo primo trilionario entro un decennio e la povertà non sarà sradicata prima di altri 229 anni.
“Questi estremi non possono essere accettati come la nuova norma, il mondo non può permettersi un altro decennio di divisione”, dice Aleema Shivji, amministratore delegato ad interim di Oxfam. “Inoltre, se da una parte nei paesi più poveri la povertà è cresciuto anche rispetto al periodo pre-pandemia, dall’altra un piccolo gruppo di super ricchi si sta sfidando per eleggere, entro i prossimi dieci anni, il primo trilionario al mondo”, aggiunge Shivjii che lancia una frecciata anche alla politica. “I governi di tutto il mondo stanno facendo scelte politiche deliberate che consentono e incoraggiano questa concentrazione distorta della ricchezza, mentre centinaia di milioni di persone vivono in povertà. Un’economia più giusta è possibile, un’economia che funzioni per tutti noi. Ciò che serve sono politiche che offrano una tassazione più giusta e a sostegno di tutti, non solo dei privilegiati”.
La ricchezza nelle mani di pochi
Utilizzando i dati di Wealth X, Oxfam ha scoperto che l’1% più ricco possiede il 43% di tutte le attività finanziarie globali. In Medio Oriente, l’1% più ricco detiene il 48% della ricchezza finanziaria; in Asia, l’1% più ricco possiede il 50% della ricchezza; e in Europa, l’1% più ricco possiede il 47% della ricchezza. Guardando all’Italia, a fine 2022, l’1% più ricco, sotto il profilo patrimoniale, deteneva una ricchezza 84 volte superiore a quella del 20% più povero della popolazione.
Inoltre, evidenzia l’Oxfam, il 2023 “è destinato a essere ricordato come l’anno più redditizio di sempre”, con 148 tra le più grandi aziende al mondo che hanno realizzato profitti per circa 1.800 miliardi di dollari tra giugno 2022 e giugno 2023, con un aumento del 52,5% degli utili rispetto alla media dei profitti nel quadriennio 2018-21. Per ogni 100 dollari di profitti generati da 96 tra i maggiori colossi globali, 82 dollari sono fluiti agli azionisti sotto forma di dividendi o buyback azionari.
I cinque uomini più ricchi al mondo
Come evidenzia il rapporto, l’Oxfam ha preso a riferimento la classifica real time di Forbes per analizzare i patrimoni dei cinque miliardari più ricchi al mondo. Stiamo parlando di Elon Musk, Bernard Arnault, Jeff Bezos, Larry Ellison e Warren Buffett. I quali, da marzo 2020 al 30 novembre 2023, hanno aumentato del 155% la propria ricchezza totale, passando da 340 a 869 miliardi di dollari. Ciò significa che in termini reali (tenendo conto anche dell’inflazione), la ricchezza dei cinque miliardari più ricchi (alla fine di novembre 2023) è aumentato di 464 miliardi di dollari, ovvero del 114%, dal 2020.
LEGGI ANCHE: “Da Musk a Zuckerberg: chi sono i 10 miliardari che hanno guadagnato di più nel 2023”
Non da meno i miliardari europei e italiani
Anche i cinque miliardari più ricchi dell’Ue hanno aumentato notevolmente la loro ricchezza (+76%), passando da 244 a 429 miliardi di euro, al ritmo di 5,7 milioni di euro l’ora. Allo stesso tempo, il 99% della popolazione dell’Ue è diventata più povera.
Inoltre, nonostante rappresenti meno del 6% della popolazione mondiale, l’Ue ospita il 15% dei miliardari mondiali e il 16% della ricchezza miliardaria globale. Dal 2020, i miliardari nell’Ue hanno aumentato la loro ricchezza accumulata di un terzo, raggiungendo l’anno scorso 1,9 trilioni di euro. “Un’imposta patrimoniale progressiva sui multimilionari e miliardari dell’Ue compresa tra il 2 e il 5% potrebbe raccogliere 286,5 miliardi di euro ogni anno. Ciò potrebbe coprire il 40% del fondo di ripresa dell’Ue”, aggiunge il rapporto. “Tassando equamente i più ricchi d’Europa, l’Ue possiede la chiave per iniziare a ridurre il divario tra loro e il resto della popolazione”, dice Chiara Putaturo, esperta fiscale Ue di Oxfam.
In netta crescita anche il numero dei miliardari italiani, aumentati da 36 a 63 (27 in più), e il valore combinato dei loro patrimoni, volato da 68 a 217,6 miliardi di dollari (+46%). Nel corso del 2023 è cresciuto sensibilmente anche il numero dei multimilionari: l’insieme dei titolari di patrimoni finanziari superiori a 5 milioni di dollari ha visto 11.830 nuovi ingressi su base annua.
LEGGI ANCHE: “Giovanni Ferrero è il più ricco d’Italia a fine 2023. Sul podio anche Armani e Piero Ferrari”
La povertà in Italia
Partendo dal presupposto che il nostro paese occupa da tempo le ultime posizioni nell’Ue per il profilo meno egalitario della distribuzione dei redditi, il fenomeno della povertà assoluta mostra in Italia una diffusione sempre più ampia. Peraltro, l’aumento della sua incidenza nel biennio 2021-22 è attribuibile in larga parte, e malgrado il buon andamento dell’economia italiana nel 2022, all’impennata dell’inflazione e ai suoi impatti più incisivi sulle famiglie che hanno minore capacità di spesa e non possono fare affidamento sui propri risparmi. “Una dinamica destinata ad aggravarsi in virtù del rallentamento dell’economia nazionale nel 2023, della riduzione delle misure compensative contro il caro-vita e della portata degli strumenti che hanno sostituito il reddito di cittadinanza”, evidenzia il report.
“Le nuove misure di inclusione lavorativa e sociale del governo Meloni determinano infatti un’iniqua selezione tra poveri. Non basterà più essere indigenti per ottenere un supporto continuativo al reddito e si stima che, rispetto al bacino dei potenziali beneficiari del reddito di cittadinanza, 500mila famiglie in meno potranno beneficiare di una delle nuove misure approntate, ampliando le disuguaglianze e aumentando povertà ed esclusione sociale”, aggiunge Oxfam Italia.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .