Puffins Andrea Iervolino
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Un garante a sostegno delle produzioni indipendenti. L’appello del produttore Iervolino

Un appello a fare sistema a supporto delle produzioni indipendenti per contenere i costi. Introducendo una figura garante che possa contribuire ad accogliere le grandi produzioni internazionali. A lanciarlo è il produttore di Ferrari e Lamborghini – The man behind the legend, Andrea Iervolino.

Si è rivolto direttamente al ministero della Cultura il ceo del Gruppo Ilbe, di Tatatu e della neonata Tuscany film studios, che ha lavorato con attori del calibro di Al Pacino, Johnny Depp, Penelope Cruz, nonché star mondiali adottate dal cinema come Mike Tyson.

In una lettera aperta al Mic e e alle associazioni nazionali dei produttori Iervolino spiega altresì le ragioni che, a suo avviso, giustificano l’urgenza dell’intervento auspicato a favore dell’industry cinematografica italiana.

“Siamo in un momento topico per l’interesse che ultimamente le grandi produzioni internazionali rivolgono all’Italia scelto come set dei loro progetti filmici anche per via del nuovo sciopero delle crew tecniche americane a maggio 2024 e quindi l’obbligo dei produttori americani a girare i propri film all’estero”, spiega Iervolino. “Questo darà all’Italia una grande opportunità di espansione e di attrazione dì investimenti da parte di grandi produzioni americane, cosa che inevitabilmente contribuirà in modo positivo al Gdp italiano grazie all’industria dell’intrattenimento”.

Ecco perché, sottolinea il produttore, “avere un ‘media guarantor’ sarà fondamentale al fine dì attirare grandi produzioni internazionali in italia che altrimenti non verrebbero finanziate dalle banche americane”.

“Il mio messaggio – spiega – è quello di unirci con urgenza come ‘sistema Italia’ al fine di supportare i produttori italiani raggiungendo un accordo per avere uno sconto importante dai “media guarantor” come The Film Bond , perché noi produttori abbiamo già dei margini di profitto molto limitati e non possiamo avere “guarantor” che ci obbligano ad avere 10% di contingenza nei nostri budget e 3% di insurance fee : questo crea un costo ulteriore del 13% per noi produttori e non è assolutamente sostenibile”, conclude.

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