Da Carmignano di Brenta, paese di poco più di 7mila abitanti in provincia di Padova, ai mercati mondiali. Fimic è un’azienda a conduzione familiare partita dalla costruzione di ghigliottine per il taglio di balle e bobine di carta e plastica di scarto industriale, che oggi si è specializzata nella filtrazione dei materiali plastici. È l’unica azienda sul mercato globale in grado di offrire cinque diversi modelli di cambiafiltri per il riciclo. La svolta aziendale è arrivata negli ultimi dieci anni con l’ingresso in Fimic della terza generazione, rappresentata da Erica Canaia, responsabile delle strategie di vendita e di sviluppo dell’azienda di famiglia diventata ceo nel 2021.
Il nuovo corso di Fimic
“Avevo 26 anni, ero una ragazza in scarpe da ginnastica, per giunta non ero laureata in ingegneria, ho studi in giurisprudenza”, spiega Canaia. “I nostri competitor tedeschi erano tutti uomini, forse c’era un preconcetto nei miei confronti. Però hanno visto la grande passione e soprattutto il prodotto funzionava”. Canaia ha intuito per prima il potenziale inespresso dell’azienda. “Sono stata io che ho creduto in una crescita imprenditoriale. Ho cominciato a girare per il mondo, valigetta in spalla, studiando il riciclo della plastica. Ho analizzato i nostri competitor, ho partecipato a tante fiere all’estero. Ho costruito una rete di agenti e di clienti. Io lo dico sempre: c’era un grandissimo prodotto ma mio papà, non girando, non lo vedeva”.
Ancora oggi, ricordando il momento in cui Erica ha deciso che Fimic non si doveva accontentare del mercato italiano ma doveva puntare sulla presenza all’estero, il padre le ripete: “A me bastava, a te no”. “Quando ho iniziato nel 2011 in azienda vendevamo sei macchine all’anno, ora sono 80. Eravamo in quattro, ora siamo in 55. Il fatturato era di 600mila euro, nel 2022 abbiamo raggiunto i 21 milioni. Lavoriamo moltissimo in Europa, circa il 70% della nostra attività si concentra nel continente. La restante percentuale è fuori dai confini Ue: dal Cile alla Nuova Zelanda. Siamo presenti negli Stati Uniti, in Asia e anche in Africa, dove c’è sempre più attenzione al tema del riciclo”.
L’impegno per l’ambiente
Forte di questi risultati, l’azienda sta lavorando sul fronte della ricerca e dello sviluppo “per ampliare prodotti, sinergie e collaborazioni con altre aziende e diventare così consulenti sul riciclo alla luce di oltre 30 anni di esperienza nel campo”. Un’opera di supporto preziosa in un mondo dove “non ci sono libri, ma conta solo l’esperienza”, sottolinea l’imprenditrice.
Ma non bastano le ottime performance finanziarie e i nuovi ambiziosi obiettivi di sviluppo. Per Canaia, Fimic deve operare in maniera sostenibile nel tempo e rispondere alle crescenti necessità della società. Ecco così l’impegno a tutelare l’ambiente attraverso il riciclo e il riuso della plastica, valorizzando i principi dell’economia circolare. Un percorso che accompagna l’innovazione tecnologica alla trasformazione culturale nel nome di un futuro sempre più sostenibile. Con queste premesse Fimic è tra le aziende fondatrici del progetto Are you R, nato per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del riciclo della plastica. Un’iniziativa che si propone di far conoscere i tanti benefici legati al riciclo dei materiali plastici e contribuire così al cambiamento delle abitudini di ognuno di noi.
Pillole di riciclo
“I rifiuti plastici rappresentano un’importante risorsa. La chiave per un mondo più sostenibile è la loro gestione e valorizzazione. Riciclare la plastica è un beneficio per tutti: si realizzano grandi quantità di prodotti aiutando l’ambiente, limitando l’utilizzo di risorse primarie e di energia, allo stesso tempo incentivando l’economia circolare. Purtroppo noto che spesso c’è una mancanza di cultura e di comprensione e si diffondono fake news. Da qui l’importanza di veicolare il giusto messaggio e diffondere le informazioni corrette”.
Un modo per aprire gli occhi dei consumatori spingendoli a fare acquisti consapevoli. Una missione per Canaia, che sui social offre pillole di riciclo in cui, forte della sua esperienza imprenditoriale, offre spunti di riflessione su cosa si può fare concretamente per sostenere l’ambiente e propone un punto di vista senza pregiudizi sul materiale plastico troppo spesso demonizzato. “Credo sia necessaria più informazione sui vantaggi del riciclo e sull’uso responsabile della plastica. Per me il riciclaggio è l’unico modo per evitare qualsiasi inquinamento da plastica. È un’idea maturata nel corso dei miei viaggi fuori dall’Europa, nei paesi dove c’è un inquinamento massiccio dovuto proprio alla mancanza di consapevolezza del valore della plastica. Credo che la giusta mentalità sia vedere cosa si può realizzare con il prodotto riciclato e come tutti noi possiamo dare un contributo a questo obiettivo”.
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