Per molti anni, la Ivy League ha fornito un servizio essenziale agli Stati Uniti. Selezionando i giovani più brillanti e istruendoli rigorosamente, le otto università che fanno parte del gruppo hanno fornito ai datori di lavoro, agli investitori e persino agli elettori professionisti su cui scommettere.
Circa un terzo dei presidenti degli Stati Uniti e dell’attuale lista Forbes dei 400 americani più ricchi sono ex allievi di queste università, così come otto membri in carica della Corte Suprema.
Le proteste nei campus della Ivy League
Nei campus della Ivy League, però, qualcosa è cambiato. Negli ultimi anni, gli otto college hanno dovuto affrontare una serie di lamentele legate alle politiche di ammissione che hanno messo insieme una classe di specialisti amalgamati al posto di studenti brillanti a tutto tondo; per l’inflazione dei voti in due delle scuole più importanti, Harvard e Yale; e, più recentemente, per le risposte dei funzionari universitari alle proteste nei campus contro la guerra a Gaza.
E se le Ivies hanno perso il loro ruolo centrale, quali altre scuole lo hanno assunto? Grazie a un sondaggio esclusivo condotto tra i responsabili delle assunzioni, Forbes ha presentato le New Ivies: le dieci università pubbliche e le dieci private in ascesa da dove escono i laureati più desiderati dai datori di lavoro.
Il sondaggio
Dopo aver escluso le Ivies (è stato usato il metro di giudizio Ivy-plus, che comprende Stanford, Mit, Duke e University of Chicago, oltre alle otto classiche Harvard, Yale, Princeton, Brown, Penn, Columbia, Dartmouth e Cornell), il sondaggio è partito da 1.743 college con almeno quattromila studenti (tenendo conto che le piccole scuole di arti liberali offrono un’esperienza diversa e sono difficili da confrontare con le università di ricerca).
Utilizzando i dati di ammissione del 2022, i più recenti disponibili, Forbes ha cercato le scuole con punteggi elevati nei test standardizzati e in cui almeno la metà dei candidati ha fornito i punteggi, indipendentemente dal fatto che fossero richiesti per l’ammissione. In altre parole, luoghi che si basano ancora su misure oggettive di successo.
È stato effettuato uno screening con un criterio di selettività (tasso di ammissione inferiore al 20% per le scuole private, 50% per quelle pubbliche). Successivamente sono state scelte le 32 scuole rimanenti, per poi intervistare i responsabili delle assunzioni su ciascuna di esse.
Molte delle scuole presenti nell’elenco sono ben note: la Johns Hopkins e l’Università del Michigan sono da tempo considerate istituzioni del calibro di quelle della Ivy League, mentre la Vanderbilt, la Rice e la Emory sono spesso definite Southern Ivies. Altre, come la Binghamton University di New York, già molto rispettate nelle loro aree geografiche, stanno attirando una crescente attenzione.
Ricerca dati di Rina Torchinsky
Le università pubbliche
- Binghamton University (New York)
- Georgia Institute of Technology (Georgia)
- University of Florida (Florida)
- University of Illinois Urbana-Champaign (Illinois)
- University of Maryland-College Park (Maryland)
- University of Michigan-Ann Arbor (Michigan)
- University of North Carolina-Chapel Hill (North Carolina)
- University of Texas-Austin (Texas)
- University of Virginia (Virginia)
- University of Wisconsin-Madison (Wisconsin)
Queste dieci università statali, sparse in tutti gli Stati Uniti, attraggono persone di alto livello e sfornano laureati laboriosi e molto apprezzati. Le accademie militari non sono state incluse nell’analisi, così come le università della California, perché non considerano i punteggi dei test.
Le università private
- Boston College (Massachusetts)
- Carnegie Mellon University (Pennsylvania)
- Emory University (Georgia)
- Georgetown University (District of Columbia)
- Johns Hopkins University (Maryland)
- Northwestern University (Illinois)
- Rice University (Texas)
- University of Notre Dame (Indiana)
- University of Southern California (California)
- Vanderbilt University (Tennessee)
Queste dieci scuole private, situate in nove stati e a Washington D.C., stanno attirando gli studenti più dotati e il plauso dei datori di lavoro. L’analisi ha escluso le scuole con meno di quattromila studenti, le otto vecchie Ivies e quattro scuole Ivy-plus: Stanford, Mit, Duke e Chicago.
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