Secondo quanto riferito, OpenAI annuncerà un motore di ricerca alimentato dall’intelligenza artificiale per il suo chatbot di punta ChatGPT, una funzione molto pubblicizzata che aumenterebbe la concorrenza con il gigante della ricerca Google, mentre le startup e le big tech fanno a gara per primeggiare sulla nuova tecnologia.
Aspetti principali
- OpenAI annuncerà il suo motore di ricerca IA lunedì, un giorno prima della presentazione da parte di Google dei piani per i prodotti Gemini AI alla sua conferenza annuale I/O per gli sviluppatori, come ha riferito Reuters, citando due fonti che hanno familiarità con la questione.
- Mentre OpenAI ha dato il via al boom dell’IA generativa con il lancio di ChatGPT, l’azienda è stata sottoposta a crescenti pressioni per espandere i propri servizi, con i suoi rivali che hanno iniziato a rilasciare i propri chatbot. Da mesi si rincorrono le voci che la startup sostenuta da Microsoft stia complottando per entrare nel settore della ricerca.
- Secondo The Verge, le intenzioni di OpenAI sono quelle di “arruolare dipendenti di Google” per il team che si occuperà del lancio del prodotto. Da alcune fonti si apprende che l’azienda ha registrato un nome di dominio per il servizio, search.chatgpt.com, anche se attualmente l’url viene visualizzato come “non trovato” quando viene visitato.
- Secondo quanto riferito da Bloomberg, lo strumento di ricerca IA sarà incorporato nel chatbot ChatGPT di OpenAI e reperirà informazioni direttamente dalla rete, oltre a fornire una serie di citazioni quando risponderà alle domande degli utenti.
- Lo strumento di ricerca di OpenAI sarà in parte alimentato dal motore di ricerca Bing di Microsoft, come riporta The Information, mentre Bloomberg riferisce che una versione del prodotto utilizzerà immagini o diagrammi accanto al testo quando risponderà alle domande.
- OpenAI non ha risposto alla richiesta di commento da parte di Forbes.
Sullo sfondo
Google è considerato il re indiscusso della ricerca sul web. Per anni ha definito il modo in cui le persone trovano e consumano le informazioni online, tanto che il suo nome è entrato nel lessico popolare quasi come un verbo. L’intelligenza artificiale generativa, tuttavia, è in procinto di stravolgere la ricerca online, offrendo agli utenti un nuovo modo di reperire le informazioni.
Avvertendo il cambiamento, Google ha già iniziato a implementare l’IA nei suoi prodotti di ricerca e si prevede che continuerà a farlo, mentre startup di IA come Perplexity stanno cercando di sfidare il suo dominio in questo momento di cambiamento potenzialmente vulnerabile.
L’integrazione del chatbot di OpenAI con informazioni e citazioni in tempo reale potrebbe contribuire a risolvere uno dei problemi più persistenti che i bot di IA devono affrontare quando presentano informazioni: l’affidabilità. I chatbot di IA possono fornire informazioni convincenti ma false, che possono essere difficili da verificare senza un’adeguata fonte o che mancano del prezioso contesto che si può ottenere con una ricerca manuale dei risultati.
Cosa guardare
La conferenza annuale degli sviluppatori di Google, I/O, è spesso ricca di annunci e aggiornamenti per i suoi prodotti. L’evento prenderà il via con un keynote alle 10 di martedì sera. Secondo le previsioni, quest’anno l’intelligenza artificiale sarà molto presente e si attendono aggiornamenti sui piani del gigante tecnologico per il suo modello Gemini AI, oltre a novità sul sistema Android e sui dispositivi Pixel.
Le stime di Forbes
Secondo le stime di Forbes, Altman ha un patrimonio netto di 1 miliardo di dollari. Sebbene sia noto soprattutto per aver co-fondato e guidato OpenAI, la fortuna dell’imprenditore proviene da altri settori, in quanto non detiene azioni della società.
Lo status di miliardario deriva da una serie di investimenti di valore, tra cui le partecipazioni in società come Reddit, appena quotata in borsa, in Stripe, operativa nel settore fintech, e in Helion, che si occupa di fusione nucleare. Prima di lavorare in OpenAI, Altman ha fondato la società di social mapping Loopt ed è stato partner e presidente dell’influente incubatore di startup Y Combinator.
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