La prima presidente donna della storia del Messico si chiama Claudia Sheinbaum ed è un’ingegnera ambientalista. La sua coalizione di centrosinistra, Sigamos Haciendo Historia (‘Continuiamo a fare la storia’), ha ricevuto quasi il 60% dei voti: più del doppio di quelli dell’alleanza di centrodestra Fuerza y Corazón por México (‘Forza e cuore per il Messico’).
Sheinbaum si insidierà il 1 ottobre e resterà in carica per sei anni.
Chi è Claudia Sheinbaum
Sheinbaum ha 61 anni ed è nata a Città del Messico. Sarà anche la prima presidente ebrea della storia del paese: dal lato paterno discende da aschenaziti lituani, da quello materno da sefarditi bulgari. È stata paragonata all’ex cancelliera tedesca Angela Merkel per via della sua formazione scientifica: ha una laurea in fisica, come Merkel, e un dottorato in ingegneria energetica. Ha lavorato come ricercatrice all’Università Nazionale Autonoma del Messico, ha scritto due libri e più di 100 articoli sull’energia e l’ambiente e ha fatto parte del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni unite (premio Nobel per la pace nel 2007).
È entrata in politica nel 2000, quando Andrés Manuel López Obrador (Amlo), oggi presidente uscente e all’epoca sindaco di Città del Messico, la scelse come assessore all’ambiente. Nel 2012, quando Amlo lasciò il Partito della Rivoluzione Democratica, storica forza di sinistra, per fondare il Movimento Rigenerazione Nazionale (Morena), lo seguì. Tra il 2015 e il 2017 è stata sindaca di Tlaplan, la più estesa delle 16 delegazioni che compongono Città del Messico, e dal 2018 al 2023 sindaca della capitale.
L’agenda di Claudia Sheinbaum
Sin dal nome, la coalizione che ha sostenuto Sheinbaum ha promesso continuità con López Obrador. I commentatori sono convinti che la vicinanza della nuova presidente Amlo, che è ancora molto popolare, ma non poteva ricandidarsi, sia stata importante per la vittoria. Sheinbaum erediterà un’economia cresciuta del 3,2% nel 2023 e in cui 8,8 milioni di persone, secondo dati della Banca Mondiale, sono usciti dalla povertà tra il 2020 e il 2022.
Allo stesso tempo, Sheinbaum dovrà fare i conti con i problemi della droga e della violenza. Nel 2018, al momento dell’insediamento, López Obrador promise di risolvere il problema del narcotraffico con un programma chiamato ‘Abrazos, no balazos’: abbracci, non proiettili. L’idea, come ha spiegato Il Post, era di limitare le occasioni di scontro tra narcos e forze dell’ordine, per ridurre la violenza, e intanto favorire lo sviluppo delle aree più povere, su cui i narcotrafficanti hanno più presa. Il risultato è stato che i narcos, aiutati dalla linea più morbida delle forze dell’ordine, hanno allargato le loro attività, mentre la violenza è rimasta a livelli altissimi: in Messico ci sono più di 30mila omicidi all’anno (l’Italia, che ha la metà degli abitanti, ne registra 330). A sua volta, la violenza alimenta l’emigrazione verso gli Stati Uniti, che è in aumento.
Le donne nella politica messicana
Nel discorso dopo la vittoria, Sheinbaum ha detto: “Non arrivo sola, arriviamo tutte”. Come ha scritto su Forbes.com la giornalista e scrittrice Kim Elesser, la sua elezione è il culmine di un processo cominciato nel 1953, quando le donne ottennero il diritto di votare e di ricoprire cariche pubbliche. Più di recente, un’altra svolta è avvenuta nel 2019, con una riforma costituzionale per la parità di genere. La riforma stabilì che la metà dei candidati agli incarichi esecutivi, legislativi e giudiziari dovesse essere composta da donne. Nel frattempo sono arrivate anche decisioni come quella con cui la Corte Suprema ha depenalizzato l’aborto, nel 2023.
L’elezione di una presidente donna in Messico nel 2024 era pressoché certa: la principale rivale di Sheinbaum era Xóchitl Gálvez, ex senatrice di destra. Oggi il paese è il quarto al mondo per rappresentanza femminile in Parlamento, alle spalle di Rwanda, Cuba e Nicaragua. Secondo il Global Gender Gap Report del World Economic Forum, che ordina gli stati in base al divario di genere a livello di istruzione, economia, salute e politica, è 33esimo al mondo (l’Italia è 78esima). Nello stesso giorno della vittoria di Sheinbaum, l’economista Clara Brugada, del suo stesso partito, è diventata sindaco di Città del Messico, carica che per gli ultimi due capi di stato ha rappresentato il preludio alla presidenza.
Allo stesso tempo, sottolinea sempre Elesser, la questione della violenza continua però a colpire in modo particolare le donne, con circa 1.000 femminicidi all’anno. Il risultato, secondo alcuni ricercatori messicani, di una “cultura del ‘machismo’ che aggrava la violenza contro le donne e i femminicidi supportando tacitamente il dominio maschile in casa e l’uso di violenza contro partner e coniugi”.
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