I grandi donatori miliardari si stanno avvicinando all’ex presidente Donald Trump e, con ingenti somme per sostenere la sua candidatura, lo stanno aiutando a colmare il divario con la prima raccolta fondi del presidente Joe Biden. Molti di loro avevano sostenuto i principali oppositori di Trump o avevano preso le distanze da lui quando aveva lasciato la Casa Bianca.
Chi sono i grandi donatori di Donald Trump
- Harold Hamm. Il fondatore di Continental Resources e amico di lunga data di Trump ha donato anche alla campagna per le primarie dell’ex governatrice della Carolina del Sud Nikki Haley e del governatore della Florida Ron DeSantis. Hamm era tra i partecipanti all’ormai famigerata cena di aprile a Mar-A-Lago, con dirigenti del settore petrolifero. In quella occasione Trump, secondo quanto riferito dai giornali statunitensi, ha prospettato politiche favorevoli all’industria, sollecitando una donazione di 1 miliardo di dollari. E, secondo quanto riportato da Reuters, a maggio Hamm ha co-ospitato una raccolta fondi a Houston per Trump. (Forbes calcola che Hamm abbia un patrimonio di 18,5 miliardi di dollari).
- Timothy Mellon. Mega-donatore repubblicano di lunga data e principale sostenitore alla campagna di Trump del 2020, Mellon è colui che ha elargito di più nel ciclo elettorale del 2024. Secondo quanto riportato da USA Today, che cita dati di OpenSecrets, Mellon ha donato 25 milioni di dollari ciascuno ai super Pac che sostengono Trump e Robert F. Kennedy Jr. (Forbes calcola che la famiglia Mellon abbia un patrimonio di 14,1 miliardi di dollari).
- Bernie Marcus. Secondo Politico, il co-fondatore di Home Depot ha donato 1 milione di dollari al principale super Pac di Trump, Maga Inc., nella seconda metà del 2023 e ha co-ospitato una raccolta fondi ad Atlanta per Trump ad aprile. (Forbes calcola che Marcus abbia un patrimonio di 9,6 miliardi di dollari).
- Kelcy Warren. Dopo aver donato alla candidatura per le primarie di DeSantis, con un’inversione di tendenza rispetto al sostegno alla rielezione di Trump nel 2020, il fondatore della società di gasdotti Energy Transfer ha donato più di 800mila dollari all’apparato elettorale di Trump, il comitato Trump 47, nel primo trimestre, secondo i documenti della Commissione elettorale federale. Ha anche co-ospitato la raccolta fondi di maggio con Hamm. (Forbes calcola che Warren abbia un patrimonio di 6 miliardi di dollari).
- Isaac Perlmutter. Ex presidente e amministratore delegato della Marvel Entertainment, vicino da tempo Trump, che ha consigliato sulle politiche per gli affari dei veterani durante il suo mandato, Perlmutter, con la moglie Laura, ha fatto la donazione più grande, 10,1 milioni di dollari, a un nuovo super Pac pro-Trump, Right for America, nel primo trimestre. (Forbes calcola che Perlmutter abbia un patrimonio di 4,3 miliardi di dollari).
- J. Joe Ricketts. Presidente di Td Ameritrade, Ricketts ha donato l’importo massimo, 824.600 dollari, al comitato Trump 47. (Forbes calcola che Ricketts abbia un patrimonio di 4 miliardi di dollari)
- John Paulson. Il miliardario degli hedge fund – che secondo diverse fonti è nella lista dei candidati di Trump per diventare segretario al Tesoro, se venisse eletto per un secondo mandato – ha organizzato una raccolta fondi da 50 milioni di dollari per Trump nella sua casa di Palm Beach ad aprile. Ha anche co-ospitato una raccolta fondi a Manhattan a maggio, con i miliardari Woody Johnson e John Catsimatidis. (Forbes calcola che Paulson abbia un patrimonio di 3,5 miliardi di dollari).
- Steve Wynn. Wynn – ex magnate dei casinò e presidente delle finanze del Comitato nazionale repubblicano, è stato citato in giudizio dal Dipartimento di Giustizia l’anno scorso per presunta attività di lobbying su Trump per conto del governo cinese. È stato indicato come co-conduttore della raccolta fondi di Paulson a Palm Beach e ha donato più di 800mila dollari a Trump 47 durante il primo trimestre di quest’anno. (Forbes calcola che Wynn abbia un patrimonio di 3,4 miliardi di dollari).
- Geoffrey Palmer. Tra i maggiori sostenitori di Trump nel 2016, il magnate dell’immobiliare di Los Angeles ha donato 1 milione di dollari a Maga Inc. nella seconda metà del 2023, secondo quanto riferito da Politico, e più di 80mila dollari a Trump 47 nel primo trimestre del 2024. (Forbes calcola che Palmer abbia un patrimonio di 3,1 miliardi di dollari).
- Linda McMahon. Ha donato 11 milioni di dollari per sostenere Trump in questo ciclo elettorale, ed è quindi il secondo più grande sostenitore dopo Mellon. McMahon è la co-fondatrice della World Wrestling Entertainment (Wwe), insieme a suo marito, Vince McMahon. Ha ricoperto il ruolo di amministratore della Small Business Administration degli Stati Uniti sotto Trump e presiede l’America First Policy Institute, che promuove l’agenda di Trump. (Forbes calcola che Vincent McMahon abbia un patrimonio di 2,9 miliardi di dollari).
- Phil Ruffin. Il magnate dei casinò – che è comproprietario con Trump dell’hotel Trump International Las Vegas e si dice sia uno degli amici più cari dell’ex presidente – ha anche donato più di 800mila dollari a Trump 47 nei primi tre mesi dell’anno, dopo aver aiutato a finanziare la sua campagna 2020. (Forbes calcola che Ruffin abbia un patrimonio di 2,6 miliardi di dollari).
- Timothy Dunn. Secondo Politico, l’uomo d’affari petrolifero del Texas ha contribuito con 5 milioni di dollari a Maga Inc. nella seconda metà del 2023. (Forbes calcola che Dunn abbia un patrimonio di 2,2 miliardi di dollari)
Che cosa bisogna aspettarsi
Diversi miliardari hanno indicato l’intenzione di donare a Trump, ma non hanno ancora versato contributi. Dopo aver invocato una “nuova generazione di leader” e aver saltato la corsa alle primarie, il ceo e co-fondatore di Blackstone, Steve Schwarzman (che secondo Forbes ha un patrimonio di 37,7 miliardi di dollari), ha dichiarato il mese scorso che intende fare una donazione a Trump, in parte a causa del “drammatico aumento di antisemitismo”.
Il fondatore dell’hedge fund Citadel, Ken Griffin (che secondo Forbes ha un patrimonio di 37,1 miliardi di dollari), ha detto che sta aspettando di vedere chi Trump sceglierà come suo vice prima di decidere se donare. Si prevede che Miriam Adelson (patrimonio di 29,2 miliardi di dollari secondo Forbes), magnate dei casinò e sostenitrice di lunga data di Trump, faccia una donazione considerevole al super pac pro-Trump Preserve American, che ha ricevuto 90 milioni di dollari da lei e dal suo defunto marito, Sheldon Adelson, durante la campagna 2020, secondo diversi rapporti.
Si pensa poi che il fondatore di Pershing Square Capital Management, Bill Ackman (9,3 miliardi di dollari di patrimonio), appoggi Trump, dopo aver sostenuto in precedenza le campagne primarie di Kennedy e Haley. A marzo Liz Uihlein, che ha co-fondato la società di spedizioni e imballaggi Uline con il marito Dick Uihlein, ha dichiarato al Financial Times che la coppia avrebbe sostenuto Trump, dopo aver donato alla campagna per le primarie di DeSantis (ciascuno dei coniugi Uihlein, secondo Forbes, ha un patrimonio di 6,7 miliardi di dollari).
Dopo essersi scusato per aver sostenuto la campagna di Trump per il 2020 all’indomani dell’assalto al Campidoglio 6 gennaio 2021, l’investitore miliardario Nelson Peltz (1,6 miliardi di dollari di patrimonio) ha dichiarato che, con riluttanza, lo avrebbe sostenuto nuovamente nel 2024, parlando di preoccupazioni sul tema immigrazione e sull’età di Biden. In un’intervista di marzo al Financial Times, Peltz ha dichiarato: “Probabilmente sarà Trump, e non ne sono felice”.
Il patrimonio di Donald Trump
Forbes calcola che Trump abbia un patrimonio di 6,1 miliardi di dollari.
La cifra
141 milioni di dollari. Questo è l’importo che la campagna di Trump e il Comitato nazionale repubblicano hanno dichiarato di aver raccolto a maggio. Il 37% è arrivato da contributi online nelle 24 ore successive alla sua condanna a Manhattan.
L’avversario
Biden ha avuto un vantaggio iniziale su Trump a livello di raccolta fondi e ha chiuso marzo con 192 milioni di dollari a disposizione. Una somma che, secondo la sua campagna, è stata la più grande mai accumulata da un candidato democratico a quel punto del ciclo elettorale. Biden ha anche il sostegno di diversi miliardari, tra cui il co-fondatore di Renaissance Technologies, James Simons, e sua moglie Marilyn, che hanno donato 6 milioni al Pac pro-Biden Future Forward nel primo trimestre.
Anche il co-fondatore di LinkedIn, Reid Hoffman, ha donato 6 milioni di dollari, mentre l’ex direttore operativo di Facebook, Sheryl Sandberg, ha contribuito con 1 milione. La raccolta fondi di Biden ha rallentato ad aprile, fermandosi a 51 milioni, dopo che la sua campagna e i comitati affiliati avevano raccolto più di 90 milioni a marzo. Trump e il Comitato nazionale repubblicano hanno riferito di avere raccolto 76 milioni ad aprile.
A margine
Anche Elon Musk, la persona più ricca del mondo, con un patrimonio di 210,4 miliardi di dollari, sta contribuendo a rafforzare la campagna di Trump, raccogliendo sostegno nella comunità tecnologica della Silicon Valley, notoriamente progressista. Sebbene abbia affermato che non sosterrà finanziariamente un candidato, sta lavorando attivamente per impedire che Biden venga rieletto.
Il Washington Post ha riferito che Musk ha incontrato Trump a marzo nella casa di Peltz a Palm Beach e, secondo il Wall Street Journal, ha ospitato riunioni di leader aziendali per discutere di come opporsi a Biden. Ha anche difeso Trump sulla scia del suo verdetto di colpevolezza per il caso dei pagamenti alla pornostar Stormy Daniels, twittando: “Oggi è stato fatto un grande danno alla fiducia pubblica nel sistema legale americano”.
Il contesto
Da quando ha ottenuto la nomination, a marzo, Trump ha intensificato la sua raccolta fondi, partecipando a eventi e incontrando dirigenti aziendali a porte chiuse. In queste occasioni, secondo quanto riferito dai media statunitensi, ha lanciato politiche favorevoli all’industria, suggerendo che i vertici dovrebbero donare ingenti somme alla sua campagna. Alla cena di aprile a Mar-A-Lago con i dirigenti dell’industria petrolifera, Trump li ha esortati a donare 1 miliardo di dollari per sostenere la sua candidatura. Secondo il Washington Post, ha poi spiegato in dettaglio come avrebbe revocato le normative ambientali di Biden, approvato ulteriori trivellazioni petrolifere offshore e revocato la moratoria dell’attuale presidente sui permessi per le nuove esportazioni di gas naturale liquefatto.
Alla raccolta fondi ospitata da Hamm a maggio in Texas, sempre secondo il Washington Post, Trump ha detto ai dirigenti petroliferi: “Vi sto implorando di darmi i vostri soldi”. Pochi giorni fa, ha riferito Bloomberg, ha incontrato circa 80 amministratori delegati, tra cui Tim Cook di Apple e Jamie Dimon di JP Morgan, all’incontro annuale del potente gruppo di lobbying Business Roundtable a Washington. Nell’occasione ha lanciato proposte per tagliare l’aliquota fiscale sulle società dal 21% al 20%. Inoltre, secondo quanto dichiarato alla Reuters dal consigliere economico di Trump, Stephen Moore, il miliardario ha anche affermato che una delle sue prime priorità, se ottenesse un secondo mandato, sarebbe “liberare l’energia americana”.
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