Articolo tratto dal numero di giugno 2024 di Forbes Italia. Abbonati!
Anche se i robot non fanno ancora parte del nostro vivere quotidiano, ci sono moltissimi ambiti in cui il loro impiego può semplificare le attività dell’uomo. Partendo da questa intuizione, nel 2023 Francesco Stella ha creato Helix Robotics per rendere la robotica sicura e fare in modo che i robot siano in grado di lavorare a stretto contatto con gli umani.
“I bracci robotici tradizionali, sebbene precisi e potenti, sono pericolosi quando utilizzati vicino alle persone, a causa della loro struttura rigida. Questo ha fortemente limitato l’adozione di robot in ambienti condivisi da umani e macchine”, spiega Stella. “Per risolvere questo problema, a Helix Robotics abbiamo sviluppato il primo braccio robotico realizzato con materiali morbidi in grado di lavorare in ambienti industriali. Vogliamo proporre una nuova generazione di manipolatori robotici che, grazie alla loro flessibilità, garantiscano un’interazione sicura con l’ambiente circostante. Questo approccio permetterà l’introduzione di robot in settori come l’agricoltura, la manipolazione alimentare e l’automazione di laboratori”.
Come nasce Helix Robotics
Il progetto sta passando dal laboratorio alla fase di startup, e il team di Stella sta avviando un round un pre-seed con venture capitalist europei e americani. Laurea in ingegneria meccanica alla Sapienza di Roma e master in robotica all’Università tecnica di Delft, in Olanda, Stella sta terminando un dottorato in robotica e intelligenza artificiale alla Scuola politecnica federale di Losanna, in Svizzera. Helix Robotics è frutto di una collaborazione tra il Create Lab dell’Epfl e il Phi-Lab del Tu Delft.
“Questa sinergia ha permesso di combinare l’esperienza dell’Epfl nella progettazione e fabbricazione di metamateriali con le teorie di controllo non lineare sviluppate al Tu Delft. L’integrazione di queste competenze ha dato vita al braccio robotico flessibile più preciso mai realizzato, un risultato che ha meritato una pubblicazione su Nature npj Robotics”.
Come funziona il braccio robotico
Ma come funziona, esattamente? “Il braccio è stato progettato usando come ispirazione la proboscide degli elefanti. Invece di muoversi solo in pochi punti discreti, come la maggior parte dei robot rigidi, il nostro è in grado di sfruttare la flessibilità della sua struttura per deformarsi in maniera continua lungo il corpo. La struttura è stata ottimizzata per permettere una configurabilità superiore rispetto a quella dei robot rigidi, consentendo di raggiungere posizioni e configurazioni altrimenti inaccessibili.
Inoltre, è stata progettata per distribuire le forze esercitate sull’ambiente esterno in modo più uniforme ed efficace. Grazie alla sua elasticità, il sistema risulta delicato e sicuro nelle interazioni con oggetti e persone circostanti”, spiega Stella.
Il ruolo dell’IA
Intanto, sugli scenari futuri dell’IA Stella ha le idee chiare: “Mi aspetto che il ruolo dell’IA, e in particolare delle tecnologie alla base di ChatGPT, sarà sempre più importante. Spero però che, nei prossimi anni, anche le considerazioni etiche diventino centrali.
Attualmente sto lavorando a un algoritmo per incapsulare le informazioni riguardanti le interazioni tra robot e ambiente in strumenti come ChatGPT, facilmente accessibili e interpretabili dai robot. Non vedo l’ora di integrare questa tecnologia nel braccio robotico di Helix Robotics, unendo così gli ultimi sviluppi nell’intelligenza artificiale con le innovazioni nella progettazione meccanica di robot”.
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