Un piano di Sviluppo decennale della rete di trasmissione nazionale nel segno dell’innovazione e del basso impatto e con una linea preferenziale: sono queste le soluzioni innovative per la trasmissione elettrica sottomarina. Il Piano prevede un deciso incremento degli investimenti sulle opere in cavo marino con una forte impronta sostenibile.
I progetti delle grandi infrastrutture marine, tra i quali il Tyrrhenian Link, che unirà la Campania, la Sicilia e la Sardegna; l’Adriatic Link, il collegamento fra Marche e Abruzzo; Elmed, l’interconnessione elettrica fra l’Italia e la Tunisia, utilizzeranno soluzioni che limitano l’interferenza con l’ambiente e garantiscono la sicurezza degli asset e il monitoraggio delle condizioni ambientali nelle vicinanze delle opere.
Terna riveste un ruolo cruciale nel processo di transizione energetica perché le infrastrutture dell’energia e, in particolare, le reti di trasmissione rappresentano uno degli strumenti per contribuire al raggiungimento dei target europei e nazionali di decarbonizzazione (Green Deal europeo e Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima), che prevedono una riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2030 di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990.
Il Progetto Underwater
In questo contesto, il gruppo ha inaugurato un nuovo capitolo nel suo percorso di innovazione avviando il Progetto Underwater e il Progetto Odisseo. Il primo consiste nella sperimentazione della tecnologia dell’Internet of Underwater Things (IoUT) in collaborazione con Wsense, società deep-tech leader nel monitoraggio e nei sistemi di comunicazione per l’ambiente subacqueo. La sperimentazione della tecnologia IoUT si è svolta nelle acque del Mar Tirreno, nel canale di Piombino. In dettaglio, Wsense ha predisposto un sistema di sonde sottomarine, collegate l’una con l’altra in una rete wi-fi subacquea per la trasmissione dei dati.
Attraverso questo network sottomarino è stato possibile acquisire in tempo reale, per un periodo di tempo prolungato e continuativo, dati per il monitoraggio dell’ecosistema marino relativi a diversi parametri: rumore subacqueo, correntometria, clorofilla, temperatura e torbidità dell’acqua. La sperimentazione con Wsense, che riflette l’interesse crescente di Terna nell’adottare soluzioni avanzate per migliorare l’affidabilità della propria rete, ha puntato a valutare, oltre alle performance della tecnologia IoUT, la sua adattabilità alle esigenze specifiche del Gruppo.
I risultati ottenuti hanno evidenziato il potenziale molto promettente di questa soluzione tecnologica. L’adozione della tecnologia dell’Internet of Underwater Things (IoUT) potrebbe dunque rilevarsi un’opportunità strategica per monitorare l’ecosistema marino nel corso della realizzazione dei grandi collegamenti sottomarini.
Il progetto Odisseo
Il Progetto Odisseo invece ha come focus l’applicazione della tecnologia degli Autonomous Underwater Vehicle (AUV) alle attività di ispezione del fondale e dell’ecosistema sottomarino per realizzare importanti infrastrutture elettriche, garantendo il pieno rispetto dell’ambiente. La sperimentazione è avvenuta in collaborazione con Terradepth, startup statunitense specializzata nella raccolta e diffusione di dati oceanici con una comprovata esperienza nell’utilizzo di sistemi senza pilota per indagini geofisiche ad alta risoluzione in acque profonde.
Terna è entrata in contatto con la società statunitense attraverso la propria Innovation Antenna di San Francisco, un avamposto nella città californiana che ha l’obiettivo di fare scouting e presidiare fisicamente l’ecosistema americano dell’innovazione, instaurando un contatto diretto con le startup presenti sul territorio La sperimentazione si è svolta al largo del porto di Casamicciola Terme, nell’isola di Ischia e ha permesso ai tecnici di Terna, durante l’indagine geofisica del fondale marino, di verificare le prestazioni del drone Gavia, un AUV di Terradepth equipaggiato con sensoristica avanzata.
Gli obiettivi di Terna
L’innovazione nei processi e nelle attività delle persone di Terna è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di transizione energetica del Gruppo guidato da Giuseppina Di Foggia: non può esserci una transizione energetica senza una contestuale transizione digitale che la accompagni e la sostenga. Per questo Il concetto della Twin Transition, energetica e digitale è uno dei pilastri del Piano Industriale 2024-2028 che ha pianificato un investimento in digitalizzazione e innovazione di circa 2 miliardi di euro: un valore in forte crescita (+60%) rispetto al precedente Piano e pari a circa il 12% del totale dei capex previsti dal Piano (16,5 miliardi di euro in linea con i principali concorrenti europei e con le previsioni dell’Agenzia Internazionale dell’Energia a livello globale).
Il piano di innovazione di Terna si pone l’obiettivo di gestire l’evoluzione del sistema elettrico, di incrementare le prestazioni e la resilienza delle reti di trasmissione, di aumentare l’efficienza e ridurre al massimo i rischi derivanti dalle attività di manutenzione.
Sono circa 70 i progetti di innovazione attivi che seguono il modello “70:20:10”: i70% dedicato al core business, quindi alla manutenzione della rete nazionale e alle attività di dispacciamento dell’energia elettrica; il 20% a soluzioni innovative negli ambiti adiacenti applicabili al settore elettrico; Il 10% rappresentato dai progetti di innovazione disruptive (dal quantum computing al metaverso).
I progetti di innovazione portati avanti dal Gruppo si concentrano su cinque cluster tecnologici: ‘Digital’(soluzioni intelligenti per la gestione dell’energia e della potenza), ‘Energy system Tech’ (soluzioni innovative che utilizzano tecnologie più efficienti e green), ‘Grid Tech’ (tecnologie a favore di una gestione efficace dell’infrastruttura di rete), ‘Advanced Materials’ (attività di ricerca e sviluppo per l’utilizzo di materiali eco-compatibili a ridotto impatto sull’ambiente) e ‘Robotics’ (per l’automazione dei processi).
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