Articolo tratto dall’allegato Small Giants del numero di gennaio 2024 di Forbes Italia. Abbonati!
Un’azienda manifatturiera, che in 15 anni è passata da officina ‘artigianale’ per conto terzi a partner tecnologico che affianca il cliente dalla fase di progettazione sino alla prototipazione e produzione, coprendo così tutto il ciclo industriale, anche con un approccio tailor made. Una realtà che ha visto crescere costantemente il giro d’affari, le persone impiegate e che ha iniziato a relazionarsi, non più solo con aziende di piccole e medie dimensioni, ma anche con tante multinazionali italiani ed estere.
Cinquant’anni nella meccanica di precisione
Con sede a Buccinasco, nella provincia di Milano, Microingranaggi è una società specializzata da cinquant’anni nella progettazione e realizzazione di microcomponentistica meccanica ed elettromeccanica di precisione e, quindi, di riduttori e motoriduttori, attuatori elettrici, ingranaggi, viti senza fine e pulegge. Tra i settori industriali in cui opera figurano l’avionico, l’automazione, la robotica, il packaging, la domotica, tutti i comparti di competenza della strumentazione tecnica per il medicale, il navale, il tessile, l’aeronautico e il militare.
“Oltre ai componenti standard, da diverso tempo Microingranaggi ha deciso di costituire di un ufficio tecnico interno e ha iniziato così a occuparsi anche della fabbricazione di soluzioni su misura partendo dalle richieste specifiche di ciascun cliente”, spiega Stefano Garavaglia, fondatore, ceo e azionista insieme alla moglie Antonella Silvagni. “È questo un servizio molto apprezzato dai clienti, così come vendiamo molto bene un’altra evoluzione della nostra offerta, quei sistemi meccatronici assemblati utilizzati nell’industria per movimentare qualsiasi oggetto, da un braccio robotico ad una mano protesica, così come un cassetto che si apre in modo autonomo”.
Investimenti e personale fidelizzato
Una diversificazione produttiva resa possibile dai tanti investimenti stanziati negli scorsi anni nell’ambito del piano Industria 4.0 per l’automazione e digitalizzazione dei processi. “Con un piano del valore di oltre due milioni di euro, il più grande e strutturato della nostra storia, siamo di recente diventati una factory 4.0. Tutte le macchine dello stabilimento produttivo sono collegate in rete, inclusi i nuovi magazzini automatici, l’impianto di lavaggio, i torni e le dentatrici. In questo sistema interconnesso abbiamo l’opportunità di avere un quadro sempre aggiornato in tempo reale di quello che accade durante i cicli di lavorazione. L’introduzione di questi automatismi ci ha inoltre permesso di ricollocare alcune risorse secondo logiche di processo decisamente più efficienti”.
Tanti investimenti tecnologici ma anche un impegno costante nel tempo per poter contare su personale qualificato e fidelizzato, oggi arrivato a una cinquantina di unità. “Cuore della strategia di crescita di Microingranaggi è infatti da sempre la politica nell’ambito delle risorse umane, il valore più importante d’altronde che un’impresa può avere”, dice Marco Garavaglia, terza generazione della famiglia in azienda. “Nel 2021 abbiamo ottenuto la certificazione Great Place to Work, il riconoscimento attribuito dall’omonima casa certificatrice sulla base delle opinioni dei dipendenti delle aziende. Tra i vari interventi messi in atto nell’ambito del welfare, abbiamo introdotto una giornata di smart working settimanale per quei profili che possono lavorare da remoto e la possibilità di usufruire di una settimana di ferie al di fuori dei periodi più classici, ovvero agosto e le festività di fine anno”. Nel 2022 è stata quindi avviata la Microacademy, “un progetto di condivisione delle conoscenze basato sul coinvolgimento diretto del nostro personale come docenti di corsi che possono spaziare su tematiche differenti, da quelle strettamente connesse al lavoro quotidiano, ad altre più legate alla formazione di base, come il personal branding, la leadership, l’intelligenza artificiale e lo studio delle lingue straniere”.
I numeri di Microingranaggi
Scelte strategiche cha hanno permesso a Microingranaggi di registrare nel 2022 un incremento di fatturato del 30%, toccando per la prima volta nella sua storia gli 8 milioni di euro, una cifra che l’azienda conta di confermare nel 2024 dopo un 2023 segnato da un leggero calo dei volumi. “Un risultato fisiologico, considerando che il mercato di riferimento ha perso più del 15% e che il boom dei ricavi dell’anno precedente è stato determinato anche da una corsa all’accaparramento dei materiali da parte dei nostri clienti, preoccupati dalla scarsità di prodotto a disposizione”. Aumenta anche il peso dell’export, salito al 20% delle vendite, “con ottime performance negli Stati Uniti, un mercato dove negli ultimi anni abbiamo sviluppato relazioni anche con importanti multinazionali, in Francia, Svizzera, Germania, Turchia, Polonia, India e Brasile”.
Guardando al futuro, “Microingranaggi da un lato continuerà ad investire nei piani Industria 4.0, soprattutto lato software, server e rete, in modo da rendere più efficienti i sistemi di monitoraggio e reportistica dell’attività produttiva e migliorare, di conseguenza, la qualità dei processi e l’ottimizzazione dei costi”. Dall’altro l’azienda intende dotarsi di tutte quelle certificazioni “oggi indispensabili quando hai a che fare quotidianamente con grandi aziende e devi dunque avvicinarti ai loro standard operativi, parlare lo stesso linguaggio. Abbiamo ottenuto ad esempio la Iso9100 per il settore avionico, la Iso45001 per la sicurezza sul lavoro e da tempo stiamo compiendo importanti passi in avanti nell’ambito delle politiche green: già nel 2024 contiamo infatti di presentarci al mercato con il nostro primo bilancio di sostenibilità”.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .