Articolo tratto dal numero di luglio 2024 di Forbes Italia. Abbonati!
Il lavoro è uno degli ambiti in cui i divari di genere sono più visibili. L’Italia è uno dei paesi in cui si registra la differenza più marcata tra uomini e donne a livello di tasso di occupazione e di livelli salariali, a parità di ruoli. Per non parlare di educazione finanziaria e potenziamento delle competenze stem. Forbes Italia ha incontrato Chiara Soldano, da novembre ceo del gruppo assicurativo Axa Italia, che si sta spendendo molto per l’empowerment femminile. Soldano è approdata in Axa Italia nel 2016 come head of underwriting broker, assumendo ruoli di crescente responsabilità, tra i quali head of liability & international.
Come possono le aziende, e in particolare le assicurazioni, contribuire a ridurre il gender gap?
Credo che colmare questo divario sia un imperativo morale per tutti. Non è solo una questione economica (diversi studi dimostrano che intervenire sul divario di genere porta a una crescita significativa del Pil pro capite), ma anche etica. In particolare nel nostro Paese, dove, secondo i dati del Women’s Empowerment Progress Index 2023, il gender pay gap è oltre il 10%. Molto può e deve essere ancora fatto. Come assicurazione vogliamo avere un ruolo sempre più rilevante nel contesto in cui operiamo, a partire dalla creazione di nuove competenze, soprattutto in ambito stem, per consentire alle donne di inserirsi nei settori che sono previsti in crescita nei prossimi anni e che rappresentano il futuro dell’economia. Per aumentare le competenze in ambito stem, in collaborazione con l’Università Bocconi, ad esempio, abbiamo istituto un corso di alta formazione per costruire le competenze del futuro su big data e intelligenza artificiale, in cui il 40% è rappresentato da donne. Inoltre, sul tema dell’educazione finanziaria siamo partiti dai nostri colleghi, dedicando una settimana di formazione al financial wellbeing per aumentare la conoscenza e la consapevolezza in ambito finanziario. Un tema di cui abbiamo parlato anche al Women7 Summit, evidenziando il valore dell’empowerment economico delle donne come leva di crescita per il Paese.
Quali sono gli impegni di Axa per l’empowerment e, più in generale, per l’inclusione?
La strategia di Axa vede tra i suoi pilastri la sostenibilità non solo ambientale, ma anche sociale. In Axa ci impegniamo per l’inclusione e l’empowerment femminile, questione per noi prioritaria. La nostra prospettiva, in quanto assicuratori, è correlata al concetto di rischio, in cui rientra anche il mancato raggiungimento della parità di genere in un tempo ragionevole. A livello di gruppo ci siamo dati l’obiettivo di raggiungere la parità di genere nelle posizioni di leadership entro il 2023 e ci siamo riusciti. Siamo impegnati da anni nella lotta contro la violenza sulle donne. Abbiamo ad esempio dato vita, in collaborazione con WeWorld, al primo Punto Donna di Milano per favorire l’ascolto e il reintegro nell’ambiente lavorativo di donne che hanno subito violenza. Abbiamo avviato quest’anno un progetto, insieme alla fondazione Una, Nessuna, Centomila, per sensibilizzare al contrasto della violenza sulle donne, rivolto a ragazze e ragazzi di 20 scuole secondarie di primo grado a livello nazionale. Un percorso incentrato sul ruolo dell’arte come linguaggio per far riflettere, stimolare il racconto emotivo e il pensiero critico attraverso strumenti culturali e momenti di confronto, nella consapevolezza che il futuro deve essere costruito anche tramite un dialogo aperto con le giovani generazioni.
Con la sua ultima campagna, Axa ha assunto un impegno quotidiano al fianco delle donne. Quali sono i progetti realizzati e gli impegni futuri?
La nostra campagna recita: ‘Essere donna non dovrebbe essere un rischio’. Per questo ci impegniamo e agiamo su tre livelli. Come azienda abbiamo lavorato a un modello di flessibilità che favorisce una maggiore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Per essere al fianco delle persone, abbiamo puntato sullo sviluppo di una piattaforma che mette a disposizione servizi di assistenza e di cura personalizzabili, attivi 24 ore su 24, e stiamo sviluppando un’offerta di inclusive protection pensata per la fascia di clienti a basso reddito, in particolare donne, che non possono permettersi coperture assicurative. Ci impegniamo per consolidare il ruolo di attore rilevante per la società sostenendo l’imprenditoria femminile attraverso Angel4Women. Inoltre, dal 2020 abbiamo attivato e continuiamo a supportare, assieme all’Università Bocconi, l’Axa Gender Lab, che promuove studi e raccomandazioni di policy per eliminare il gender gap. A settembre partiremo con il progetto di sensibilizzazione al contrasto della violenza di genere per le scuole.
Che impronta vuole dare nel ruolo di ceo?
Sono convinta che inclusione ed equità di genere possano essere raggiunte attraverso il sostegno e la valorizzazione del talento femminile e delle competenze nel mondo del lavoro. In un mondo in cui purtroppo c’è ancora tanta strada da fare su questi temi, ritengo fondamentale il contributo del singolo per apportare un cambiamento concreto e lottare, insieme, per un futuro migliore e più inclusivo. Quella dell’empowerment femminile è una sfida ampia, in cui le assicurazioni possono giocare un ruolo cruciale, non solo offrendo nuovi prodotti e servizi per colmare i gap di protezione, ma anche collaborando con altri attori, impegnati in iniziative sia di sensibilizzazione che di supporto nella gestione dei bisogni quotidiani della donna, in ottica di protezione e prevenzione dei rischi. Tutte le iniziative di questi anni sono espressione di un impegno continuo e concreto.
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