di Mirko Crocoli
Conosciuta come Lola, Erjola Braha è la giovane ceo di Alehandro Group, una delle più grandi aziende di commercio di vino albanesi, con sede a Tirana ma rapporti internazionali in tutto il mondo. Nota negli ambienti dell’enologia come la “donna del vino”, con la sua attività sta portando valore aggiunto in tutta l’area dei Balcani. Nata in Albania e naturalizzata italiana (veneta d’adozione, di Valdobbiadene per la precisione), dopo aver creato Alehandro Group è oggi, con vent’anni di esperienza alle spalle, ambasciatrice di decine di eccellenze vitivinicole nazionali ed estere. Questo grazie anche alle consolidate partnership con alcuni dei maggiori produttori al mondo: da Château Lafite Rothschild a Edmond Rothschild, da Louis Roederer a Ornellaia, passando per Marchese Mazzei a Villa Sandie e altri.
Capillare la distribuzione della manager nelle zone costiere albanesi e nelle grandi città, così come è elevato il target di riferimento a cui si rivolge. L’obiettivo è rafforzare quello che ormai è chiaro a tutti: l’Albania è anche destinazione di lusso. Lola ha promosso numerose Masterclass nelle migliori location di Tirana, Valona e del resto del paese per diffondere la cultura del bere e la consapevolezza che il cosiddetto “italian style” rimane una filosofia di grande pregio.
Ha introdotto nuove tecnologie informatiche e sistemi sostenibili per migliorare la distribuzione e la promozione dei vini, facendo di Alehandro Group un esempio di innovazione nel settore. E poi c’è il sogno nel cassetto che si sta relizzando: un’academy per la formazione dei giovani nel settore enologico. Un progetto che mira a educare e formare le future generazioni di professionisti, instillando la consapevolezza che mai come oggi si rivela essenziale la promozione della cultura e della tradizione vitivinicola italiana. Ne abbiamo parlato direttamente con Erjola Braha.
Da passione a professione: come è accaduto? Partiamo dai primi passi.
Quando sono arrivata in Italia ero molto giovane ed è stato molto facile integrarmi nella cultura e nello stile di vita italiano. Una volta rientrata in Albania, ho subito pensato di fare qualcosa di importante per il mio paese, mettendo in atto quanto l’Italia mi aveva insegnato. Entrare nel mondo del vino è stato naturale, visto che ho trascorso la gioventù tra le dolci colline di Valdobbiadene, e subito ho capito che quella era la mia strada. Così, per accrescere le competenze, mi sono lanciata a capofitto in questo settore, informandomi, degustando e visitando tante aziende. Alla fine, dopo tante fatiche, sono riuscita ad importare in Albania le prime bottiglie di vino. È stata un’emozione unica.
La sua attività ha sede in Albania ma ha esteso il raggio nei Balcani. Quali sono oggi i suoi orizzonti?
Come dicevo poc’anzi, sono sempre stata affascinata da tutto ciò che è Made in Italy. Negli anni, mi sono specializzata nell’importazione dei migliori vini italiani nei principali mercati albanesi, estendendo la mia attività anche al resto dei Balcani. In seguito, accrescendo l’esperienza in questo fantastico settore, ho allargato i miei orizzonti enologici inserendo, nella mia lista vini, alcune fra le più prestigiose Maison francesi.
Come è strutturata Alehandro Group?
Alehandro Group oggi è un’azienda giovane e dinamica, dove competenza e formazione stanno alla base del successo. La struttura aziendale è formata da vari settori operativi che dialogano strettamente tra loro e che vanno dall’amministrativo alla vendita, fino alla consegna del prodotto. Un’azienda che ricopre l’intera filiera e che fa del servizio al cliente il suo fiore all’occhiello.
I rapporti con i protagonisti del settore sono importanti. Tra i suoi, anche il presidente mondiale degli enologi, Riccardo Cotarella. Ci vuol parlare di alcuni di loro?
Frequentando il mondo del vino, ho avuto l’opportunità di conoscere moltissime persone: produttori, enologi, sommelier e tanti altri. Tutte persone fantastiche e appassionate del loro lavoro. Una di queste è appunto il presidente Riccardo Cotarella, enologo di fama mondiale, con il quale collaboriamo commercialmente importando alcuni vini della sua azienda.
Mission e obiettivi a medio e lungo raggio per i vini made in Italy nei Balcani?
Alehandro Group si sta specializzando sempre di più nell’accrescere le competenze nel settore vinicolo, per offrire un servizio sempre puntuale e professionale alla nostra clientela. I Balcani sono in pieno sviluppo economico e turistico: per questo è essenziale perfezionare la nostra presenza in modo capillare e aumentare la capacità distributiva. In questo impegnativo lavoro siamo avvantaggiati proprio dal fatto che trattiamo vini made in Italy: un marchio in grado di distinguere prodotti e servizi con qualità e raffinatezza riconosciute a livello globale. Ultimamente stiamo osservando un aumento della richiesta, soprattutto nelle zone turistiche, di vini locali. Per questo motivo, stiamo sviluppando un nuovo progetto finalizzato alla nascita di una nostra cantina per produrre alcuni vini a nostro marchio.
Parliamo dell’Albania. Oggi è diventata una meta di lusso: perché?
Negli ultimi anni l’Albania sta emergendo come meta del turismo di lusso grazie ai suoi paesaggi incontaminati e alla splendida costa mediterranea. I visitatori possono intraprendere esperienze culturali uniche nei numerosi siti Unesco, tra città storiche e rovine antiche. La politica nazionale ha dato un importante impulso a questo sviluppo, puntando alla nascita di hotel e resort di alta gamma che offrono ospitalità di alto livello. Inoltre la cucina locale, che combina influenze mediterranee e balcaniche, aggiunge ulteriore fascino, rendendo l’Albania una destinazione attraente per questo tipo di viaggi.
Rothschild e Roederer: qual è il suo rapporto con queste due aziende?
Le aziende Rothschild e Roederer giocano un ruolo significativo nel mercato dei vini di lusso, contribuendo con prodotti di altissima qualità che sono riconosciuti e apprezzati a livello globale. Io in Albania sono ambasciatrice per queste due famiglie, con l’impegno di divulgare, sempre ad alti livelli, i loro magnifici prodotti.
Progetto academy: in cosa consiste?
Anche per l’Albania il futuro è rappresentato dai giovani preparati e motivati, indipendentemente dal settore di appartenenza. Per questo stiamo realizzando un’academy che avrà il compito di formare le nuove generazioni che si avvicinano, per professione o per diletto, al mondo del vino. Ci saranno docenti, provenienti anche dall’Italia, che si occuperanno della formazione nell’academy, in modo da farla diventare un altro gioiello di questo territorio.
Cosa significa fare impresa in questo settore per una giovane donna come lei?
Il mondo del vino negli anni passati, non solo in Albania, era molto maschilista. Nei primi anni ho dovuto quindi lottare per affermarmi nel comparto e portare avanti la mia visione d’impresa. Oggi, fortunatamente, le cose sono cambiate e una donna, se decisa e capace, riesce sicuramente ad imporsi e ottenere ottimi risultati.
A chi vorrebbe dire grazie oggi?
Desidero esprimere la mia gratitudine alle istituzioni albanesi e italiane per il costante supporto ai miei numerosi progetti, alle aziende che, con i loro fantastici prodotti, mi permettono di affermarmi nei mercati. Ai miei collaboratori, il cui entusiasmo e dedizione sono la forza motrice di questa avventura, e ai clienti, la cui fiducia rende tutto possibile.
Sogni nel cassetto?
Ce ne sono ancora molti. Nel futuro vorrei continuare a crescere nel settore vinicolo, portando l’Albania a diventare un punto di riferimento internazionale per i vini di alta qualità. Vorrei formare, attraverso l’academy, le future generazioni di professionisti del vino, non solo in Albania ma in tutta la regione balcanica. Inoltre desidero consolidare ulteriormente le mie partnership internazionali, continuando a rappresentare prestigiose famiglie vinicole e a diffondere la cultura italiana nel mio paese natio.
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