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Nel 2023 crescono spettacoli e spettatori, spesa più alta di sempre. I dati del rapporto Siae

Dopo il periodo di chiusura legato alla pandemia, le persone sono tornate a popolare i luoghi dello spettacolo tradizionali, uscendo dalla dimensione digitale a cui erano costrette. I numeri del 2023 parlano chiaro: più eventi (3,5 milioni, +15% sul 2022), più spettatori (quasi 265 milioni, +30% sul 2022), più luoghi di spettacolo (116.681, +14% sul 2022) e la spesa più alta di sempre (4,2 miliardi, +37% sul 2022). A rivelarlo è l’ultimo rapporto della Siae, giunto alla 88esima edizione, che ha confermato la ripresa, seppur lenta in alcuni comparti.

A presentarlo è stato il presidente Siae Salvatore Nastasi: “L’Osservatorio dello Spettacolo Siae rappresenta da decenni una fonte esclusiva di informazioni sullo stato di salute dell’intero panorama dello spettacolo e dell’intrattenimento italiano, grazie alla capillarità dei dati a sua disposizione: un ricco patrimonio informativo proprio di un presidio centrale per l’industria culturale e creativa come la Società Italiana degli Autori e degli Editori. Oltre a registrare i numeri dello spettacolo italiano, Siae continua la propria attività dietro le quinte per contribuire alla crescita dell’industria culturale e creativa, incoraggiando la creazione di valore attraverso accordi con gli attori principali della filiera e con i partner a livello nazionale e internazionale, e mantenendo un dialogo continuo e costante con le istituzioni nazionali ed europee senza mai dimenticare la ragione per cui è stata fondata ormai 142 anni fa: promuovere e proteggere il diritto d’autore italiano”.

Il quadro generale

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Matteo Fedeli, direttore generale Siae

La ripresa del settore è confermata dai dati sulla spesa complessiva del 2023, oltre 4,2 miliardi di euro (la più alta di sempre), con un + 37% sull’anno precedente e un +10% rispetto ai livelli del 2019.

Il comparto è trainato dagli spettacoli (3,5 milioni), con una crescita a doppia cifra sull’anno precedente (+14,9%) anche se ancora con un ritardo rispetto all’offerta complessiva del 2019 (-18,5%), e dagli spettatori (265 milioni), 60,5 milioni in più rispetto all’anno scorso (+30%), sfiorando il livello del periodo pre-pandemico (-6% sul biennio 2018-19).

Tra i settori che hanno registrato la crescita maggiore ci sono cinema e calcio, che in un anno hanno recuperato rispettivamente 26,4 milioni di spettatori (+55%) e oltre 9 milioni di spettatori (+46%), ma soprattutto i concerti live, che hanno raddoppiato i risultati del 2019 (+88%), con 23,7 milioni di spettatori realizzati nel 2023 (+13,6 % sul 2022).

“La pandemia, che aveva portato alla chiusura di tanti luoghi dello spettacolo e la traslazione sull’online e lo streaming, non si è tradotta nel temuto trasferimento definitivo del pubblico sul digitale, e le persone nel 2023 sono tornate a popolare i luoghi dello spettacolo tradizionali”, dice Matteo Fedeli, direttore generale Siae.

“Siae è pronta a osservare e a misurarsi con le evoluzioni dell’intera filiera culturale e dell’intrattenimento, con un occhio particolarmente attento all’impatto, sia in termini di sfide che di opportunità, che le nuove tecnologie, dall’AI al metaverso, eserciteranno sull’intero comparto e in primis sugli autori e sugli editori, attori centrali per la creazione di valore nell’economia culturale”.

Crescono gli incassi al cinema

I dati vedono il settore in netta ripresa dopo i recenti anni bui, e lasciano ben sperare per il futuro: per il 2023 l’Osservatorio dello Spettacolo registra poco meno di 2,6 milioni di proiezioni (+14% sull’anno precedente). Anche l’affluenza ha registrato un grande balzo in avanti, con 74,1 milioni di spettatori (+55,4% sul 2022),  nonostante i numeri siano ancora molto distanti dal 2019 (-29%).

Con la crescita del pubblico crescono anche gli incassi, in maniera più che proporzionale a causa dell’effetto dell’inflazione sui costi dei biglietti, con un volume di 530,5 milioni di euro, cifra ben superiore a quella dell’anno precedente (+59%).

Il cinema riprende quota anche nella stagione estiva, tradizionalmente più debole dal punto di vista dei risultati, grazie all’uscita di alcune pellicole molto attese. C’è ancora domani di Paola Cortellesi, risulta il film più visto nelle sale italiane, con oltre 5 milioni di spettatori, mezzo milione in più del cult mondiale Barbie, che si piazza al secondo posto, e oltre un milione in più di Oppenheimer, ultima perla di Christopher Nolan.

Un contributo importante alla ripresa è arrivato da Cinema Revolution, la misura di sostegno del Ministero della Cultura che, da giugno a settembre, ha offerto i biglietti a 3,50 euro per i film italiani ed europei. A luglio 2023 si è registrato il 117% in più degli spettatori sullo stesso mese del 2022, mentre agosto e settembre 2023 hanno segnato +102% e +84% di partecipazione.

Raddoppiano i concerti live

I concerti di musica pop, rock e leggera continuano a crescere anche nel 2023, superando quota 36 mila eventi (+16% sul 2022). Rispetto ai livelli pre-pandemici, il numero di spettacoli è praticamente raddoppiato (+98% sul 2019) e i primi dati del 2024 sembrano confermare questo trend.

Gli eventi più partecipati nel 2023 si sono tenuti in poche, grandi location, come la RCF Arena di Reggio Emilia, l’Ippodromo e lo Stadio Meazza di Milano, l’Autodromo di Monza, il Circo Massimo di Roma, luoghi dotati di maggiore capacità in termini di strutture ospitanti e di infrastrutture di collegamento.

Con 23,7 milioni di spettatori realizzati nel 2023 (+13,6 % sul 2022) il settore dei concerti ha quasi raddoppiato i risultati del 2019 (+88%).  La predominanza dei generi pop, rock e leggera nel comparto della musica dal vivo è particolarmente evidente se si guarda al volume di incassi generato dal settore, che nel 2023 è 894 milioni di euro, pari al 92% dei ricavi complessivi realizzati da tutti i concerti.

A contribuire a questo risultato non è solo l’aumento generale del pubblico, ma anche un complessivo incremento dei prezzi dei biglietti. Sulla scia dei rincari generali aumenta, infatti, anche la spesa media individuale, che arriva a circa 37,7 euro (+16,8% rispetto all’anno precedente): il livello di spesa più alto del settore, pari a circa il doppio di quella per il jazz e oltre il doppio di quella per la classica, nonché tra i più alti in tutti i comparti.

Discoteche e ballo: cresce il settore ma il divario resta

Il 2023 ha registrato un’offerta di 197 mila spettacoli, con incremento percentuale del 20,4% rispetto all’anno precedente, a fronte di una crescita del numero di soggetti organizzatori ben più consistente (+47%). Tuttavia, il divario con i dati del biennio 2018-2019 rimane però ancora significativo (-34%).

Con quasi 34 milioni, il numero degli spettatori è in moderata crescita (+15%) rispetto al 2022 ma, come per gli spettacoli, il livello raggiunto è ancora inferiore di circa il 20% rispetto al biennio 2018-19.  Nel 2023, il settore ha registrato una spesa totale di quasi 490 milioni di euro. Pur rappresentando un aumento significativo (+19%) rispetto al 2022, la spesa totale del 2023 rimane notevolmente inferiore (-32%) rispetto ai livelli pre-pandemici.

Parchi divertimento: l’anno più prolifico di sempre

Negli ultimi anni i parchi divertimento in Italia hanno vissuto notevoli variazioni nel numero di spettacoli offerti, con una dinamica chiaramente influenzata dalla pandemia. Nel biennio pandemico 2020-2021 si stima che, solo in Italia, siano stati persi oltre 250 milioni di euro di fatturato e decine di migliaia di posti di lavoro.

Già nel 2022 i dati dell’Osservatorio Siae avevano rilevato una forte inversione di tendenza e con il 2023 si è andati persino oltre: con oltre 21,3 mila spettacoli (+14% rispetto all’anno precedente) è l’anno più prolifico di sempre per i parchi da divertimento italiani, con livelli di offerta superiori al periodo pre-pandemico di oltre il 20%.

A livello di pubblico, anche se di poco, si sono superati gli ingressi del 2019 (19,6 milioni vs 19,15).  Se si considera la spesa, nel 2019 la cifra ammontava a circa 266 milioni di euro, per poi passare ad appena 100 milioni nel 2020 e poi una costante risalita che nel 2023 ha segnato il picco di 346,5 milioni di euro.

Oltre alla domanda, in completa ripresa rispetto ai livelli pre-pandemia, un contributo è arrivato dall’adeguamento dei prezzi che si riflette nella spesa media individuale arrivata a 17,64 euro per partecipante. Rispetto al 2019, si tratta di un incremento di circa il 30%, il più alto registrato tra tutti i settori oggetto di questo annuario.

Un italiano su due allo stadio

Il calcio, da solo, rappresenta l’83,2% degli eventi sportivi fruiti nel Paese. Nel 2023, l’offerta di eventi calcistici è arrivata a oltre 63 mila spettacoli, più di uno spettacolo ogni mille abitanti: un segnale chiaro della progressiva ripresa del settore, anche se non ancora ai livelli pre-pandemia del 2019, quando gli eventi superavano i 100 mila.

Il calcio si afferma tra i generi di spettacolo più popolari per la popolazione italiana, il terzo per attrattività di pubblico nel 2023, dopo il cinema e il comparto delle discoteche. Nel 2023, il pubblico degli spettacoli calcistici ha superato i dati del 2019, con oltre 28,7 milioni di partecipanti (+20%), cresciuto di oltre il 45% sul 2022, un incremento tra i più elevati rilevati dall’Osservatorio Siae.

Secondo il rapporto, quasi un italiano su due è andato a vedere una partita di calcio almeno una volta nel 2023. Il tasso di partecipazione territoriale è pari, infatti, a circa 486 spettatori ogni mille abitanti. Questo evidenzia che il futuro dello spettacolo calcistico poggia su una base più che solida: un pubblico nutrito e capace di affezionarsi.

 

 

 

 

 

 

 

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