musk-società
Breaking

Perché Elon Musk ha rilanciato la causa contro OpenAI e l’ad Sam Altman

Questo articolo è apparso su Forbes.com

Elon Musk ha riproposto una causa contro OpenAI e il suo fondatore Sam Altman, sostenendo che l’azienda ha dato priorità allo sviluppo dell’intelligenza artificiale per il profitto invece che per il beneficio dell’umanità, settimane dopo che l’amministratore delegato di Tesla ha ritirato la sua causa originale e rivitalizzando una faida di anni tra Elon Musk e l’azienda.

LEGGI ANCHE: “OpenAI risponde alla causa di Musk: non accetta che la società abbia fatto “grandi progressi senza di lui””

I fatti principali

  • Nella nuova denuncia, Elon Musk sostiene che OpenAI, Altman e il cofondatore Greg Brockman hanno violato il contratto di fondazione di OpenAI del 2015 sviluppando l’Ia per “profitti personali”, sostenendo che Altman “ha intenzione di guadagnare miliardi” dalla società, invece che usarla per il “beneficio dell’umanità”.
  • Musk ha presentato una causa simile a febbraio, ma l’ha ritirata a giugno, un giorno prima che un giudice si pronunciasse sull’eventuale archiviazione, anche se Musk non ha spiegato la sua decisione di tirarsi indietro.
  • Altman e Brockman hanno avvicinato Musk, che in seguito ha accettato di contribuire a finanziare il progetto,  nel 2015 per lanciare un’organizzazione no-profit per sviluppare l’intelligenza artificiale per il bene pubblico, una missione che Musk sostiene che l’azienda e i suoi fondatori abbiano tradito collaborando con Microsoft, secondo l’ultimo documento.
  • L’azione legale di Musk richiede un processo con giuria e che OpenAI paghi i danni che saranno determinati in quel processo, e che un giudice annulli completamente o parzialmente l’accordo di licenza di OpenAI con Microsoft.
  • OpenAI non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento.

La risposta di OpenAI

OpenAI ha risposto alla causa originale di Musk in un post sul blog, affermando che la missione dell’azienda è quella di garantire che l’IA “porti benefici a tutta l’umanità, il che significa sia costruire una tecnologia sicura e vantaggiosa” sia “contribuire a creare benefici ampiamente distribuiti”.

LEGGI ANCHE: “Tra sicurezza e innovazione: la difficile ricerca di equilibrio sull’intelligenza artificiale”

Cosa è successo prima

A marzo Musk ha intentato una causa contro OpenAI e i suoi fondatori, a causa delle affermazioni che, secondo Musk, la società avrebbe fatto per ottenere un finanziamento da lui. Secondo Musk, OpenAI, fondata nel 2015 come organizzazione no-profit, avrebbe promesso di rendere pubblica la propria tecnologia, sviluppando allo stesso tempo dei guardrail per l’IA.

OpenAI ha lanciato il suo ramo for-profit nel 2019, affermando che avrebbe “aumentato rapidamente i nostri investimenti” per contribuire a garantire che l’IA “vada a beneficio di tutta l’umanità”. Musk si è allontanato da OpenAI nel 2018, anche se la sua documentazione indica che ha continuato a contribuire finanziariamente fino alla fine del 2020.

OpenAI ha dichiarato che Musk ha riconosciuto la necessità di un ramo a scopo di lucro dell’azienda per contribuire a garantire i finanziamenti, nonostante le sue critiche, e ha anche affermato nel 2017 che Musk voleva avere la maggioranza delle azioni del ramo a scopo di lucro dell’azienda ed esserne l’amministratore delegato.

Musk ha criticato per anni il rapporto di OpenAI con Microsoft, sostenendo che l’azienda ha dato priorità ai profitti e al valore degli azionisti rispetto alla sicurezza dell’intelligenza artificiale. Nel suo documento originale, Musk ha affermato che Microsoft “sta per fare una fortuna” vendendo GPT-4, il modello di intelligenza artificiale dell’azienda, cosa che “non sarebbe possibile” se OpenAI rendesse la sua tecnologia disponibile e gratuita al pubblico “come è tenuta a fare”.

LEGGI ANCHE: ““L’Ia può portare l’umanità all’estinzione”: la lettera aperta di Sam Altman e altri 350 esperti”

Il patrimonio di Musk

Musk è la persona più ricca del mondo con un patrimonio netto di 226,9 miliardi di dollari, secondo ultime stime di Forbes.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .

Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .