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8 agosto 2024

Tim contro gli stereotipi e la violenza di genere. La presidente Alberta Figari: “Orgogliosa di essere la prima donna al vertice della società”

Sensibilizzare e creare consapevolezza sul tema del gender gap. È con questo obiettivo che Tim ha lanciato ‘La parità non può aspettare’
Tim contro gli stereotipi e la violenza di genere. La presidente Alberta Figari: “Orgogliosa di essere la prima donna al vertice della società”

Massimiliano Carrà
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Massimiliano Carrà

articolo di Danilo D’Aleo apparso sul numero di luglio 2024 di Forbes Italia. Abbonati!

Sensibilizzare e creare consapevolezza sul tema del gender gap. È con questo obiettivo che Tim ha lanciato ‘La parità non può aspettare’, la campagna istituzionale basata sulla consapevolezza che “all’Italia che vuole crescere servono il talento, la passione, il coraggio e l’impegno di tutte e tutti”, ed è quindi necessario mettersi “in connessione per superare gli stereotipi e offrire opportunità alle donne e contrastare la violenza di genere”.

Tim, ‘La parità non può aspettare’

Parole che trovano risonanza nelle protagoniste della campagna: Sofia Goggia, campionessa olimpica di discesa libera, Danielle Madam, campionessa italiana di getto del peso, e Giulia Dragoni, centrocampista del Barcellona e della Nazionale italiana di calcio femminile. Volti dello sport e dei media, alle quali si aggiungono lavoratrici di Tim o persone comuni, in cui tutte le donne si possono riconoscere. Come Pamela D’Alessandro, che lavora come tecnica in Tim, Laura De Dilectis, presidente di DonneXStrada, Carla Nisio, manager Tim, e una ragazza il cui volto richiama l’attenzione sulla necessità di accelerare il cambiamento. Sono loro a testimoniare che ‘La parità non può aspettare’ per lo sviluppo sociale ed economico del nostro Paese: dallo sport all’imprenditoria, dal gap salariale alla copertura mediatica degli sport femminili, dalla cultura della leadership all’occupazione delle donne nei settori tecnologici. 

Caratterizzata da immagini con messaggi forti e fondati su dati, come ‘La parità di genere sarà raggiunta solo nel 2155’ o ‘Le donne manager nelle imprese italiane sono solo il 20,5%’, la campagna è stata premiata ad aprile con un Honoree ai Webby Awards 2024, nella categoria advertising in ambito diversity, equity & inclusion, il più alto riconoscimento nel mondo di  internet secondo il New York Times. I Webby Awards, infatti, sono realizzati dall’Accademia Internazionale delle Arti e delle Scienze Digitali, la principale organizzazione di premi internazionali per l’eccellenza su internet nelle categorie pubblicità, siti web e mobile, film, video online, podcast, giochi, IA e metaverso.

Non è tutto. A inizio anno è andato in onda anche Il labirinto, uno spot firmato dal regista premio Oscar Giuseppe Tornatore, che ha al centro della storia i pregiudizi, gli stereotipi e le differenze di genere che le donne sono costrette ad affrontare ogni giorno: un labirinto di difficoltà da cui sembra impossibile trovare una via di uscita. Che invece c’è, con il contributo di tutti e tutte. La 18esima edizione degli Nc Awards, la manifestazione che ogni anno celebra il meglio della comunicazione italiana, ha premiato lo spot come miglior campagna televisiva/cinematografica. 

Quanto raccontato dalle campagne conferma l’impegno di Tim su questi temi. Ne sono un esempio Women Plus, l’app (con il patrocinio della Commissione europea) che supporta le donne nella ricerca del lavoro e nei percorsi di carriera, coinvolgendo oltre 200 partner, o la collaborazione con l’associazione no profit DonneXStrada, grazie alla quale i punti vendita Tim su tutto il territorio nazionale sono stati convertiti in Punti Viola, ossia luoghi sicuri per offrire una prima assistenza alle donne che si sentono in pericolo.

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Cultura, organizzazione e processi aziendali

L’azienda, inoltre, contrasta il gender gap anche al proprio interno, con progetti che agiscono sulla cultura, l’organizzazione e i processi aziendali. Oltre ad allestire eventi di recruiting dedicati alla valorizzazione delle donne in ambito stem, Tim lavora anche sulla sua struttura organizzativa. Sono stati infatti rinnovati i consigli di amministrazione delle società del gruppo, portando oltre il 40% la partecipazione delle donne, ed è stato azzerato il pay gap a livello manageriale. Aspetti che stanno permettendo alla società di raggiungere uno degli obiettivi prefissati: raggiungere almeno il 33% di donne manager in posizioni di responsabilità.

Al vertice del gruppo, l’assemblea dei soci ha recentemente nominato come presidente l’avvocato Alberta Figari. “Sono molto orgogliosa di essere la prima donna al vertice di Tim e spero sia un segno per la società e per altre aziende italiane”, ha dichiarato Figari. “Il superamento del gap di genere è già uno dei nostri progetti più importanti e mi auguro di contribuire anch’io nel mio ruolo”.

Va in questa direzione il piano di comunicazione avviato dalla società per creare consapevolezza, specialmente tra i giovani, come evidenzia Maria Enrica Danese, direttrice corporate communication & sustainability del gruppo. “Nel lavoro le donne sono ancora in svantaggio rispetto agli uomini”, ha detto. “Un problema sono i pregiudizi, in particolare quelli che ostacolano il cambiamento. Ad esempio, si crede che le donne siano meno ambiziose, che preferiscano la flessibilità più degli uomini, che incontrino ostacoli solo nelle posizioni apicali, mentre i dati ci dicono che non è così. Un modo per superare questi bias è partire direttamente dalla fine, dando visibilità alle donne, facendo diventare normale il fatto che siano in prima linea. In Tim abbiamo sposato questo approccio, i risultati si vedono e credo che si rifletteranno sulla reputazione aziendale”.  

Importanti anche gli eventi formativi che hanno come focus diversi aspetti della leadership femminile, percorsi di mentorship e incontri ispirazionali, realizzati insieme a partner qualificati come ValoreD, e il progetto Women Group Empowerment che, articolato in cinque incontri su self empowerment, leadership, influenza, negoziazione e potere, fornisce strumenti e metodologie per rafforzare l’auto-consapevolezza.