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Che cosa sappiamo sull’arresto di Pavel Durov, il ceo miliardario di Telegram

Questo articolo è apparso su Forbes.com

Pavel Durov, miliardario e ceo di Telegram, è stato arrestato in Francia, secondo quando riportato da diverse fonti.. L’arresto è arrivato in seguito a un’indagine di verifica della stessa app di messaggistica. Telegram, infatti, è ancora molto controversa e, secondo l’indagine, permetterebbe di compiere reati, a causa della mancanza di una moderazione.

L’arresto di Pavel Durov

  • Secondo quanto riportato da diversi organi di stampa (che citano fonti anonime), Durov, 39 anni, è stato arrestato sabato sera dopo essere atterrato all’aeroporto Le Bourget di Parigi dall’Azerbaigian.
  • Secondo quanto riferito, Durov è stato arrestato nell’ambito di un’indagine sul sistema di moderazione dei contenuti di Telegram. Gli investigatori ritengono che l’app di messaggistica, che conta oltre 950 milioni di utenti, non mitighi i comportamenti degli utenti criminali né collabori adeguatamente con le forze dell’ordine quando viene utilizzata per traffico di droga, contenuti pedopornografici e frodi.
  • Fino a ieri pomeriggio non era ancora chiaro quale agenzia francese avesse arrestato Durov, né quali accuse gli fossero mosse (sempre se effettivamente ci sono). Peraltro, la procura di Parigi ha rifiutato di rilasciare dichiarazioni al New York Times, dichiarando la presenza di un’indagine in corso.
  • Un avvocato di Durov, che è originario della Russia ma ha lasciato il paese circa dieci anni fa e risiede a Dubai, avrebbe criticato duramente l’arresto, dicendo ai media russi che è come se un produttore di automobili fosse stato ritenuto responsabile di un incidente o se fosse accusato perché qualcuno ha usato la macchina per trasportare droga.
  • L’ambasciata russa in Francia ha affermato, in un post su X pubblicato ieri mattina, di avere chiesto ulteriori chiarimenti sull’arresto alle alle autorità francesi, ma che al momento non ha ricevuto alcuna risposta.

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Che cosa aspettarsi

Durov potrebbe affrontare un’incriminazione, ha riferito Reuters, citando i media francesi. Dovrebbe comparire in tribunale nei prossimi giorni, secondo Agence France-Presse .

La valutazione di Forbes

Secondo Forbes Durov ha un patrimonio di circa 15,5 miliardi di dollari. Cifra che lo rende la 150esima persona più ricca del mondo (dati aggiornati a domenica 25 agosto).

Il contesto

Telegram è una piattaforma di messaggistica che compete con app come WhatsApp e Signal, creata da Durov nel 2013, anni dopo aver fondato Vkontakte, il più grande social network russo. L’app ha una messaggistica crittografata end-to-end, il che significa che i messaggi non sono accessibili a nessuno tranne al mittente e al destinatario. È anche nota per i suoi gruppi e canali di social network: dopo che la Russia ha invaso l’Ucraina nel 2022, Telegram è diventata una fonte di comunicazione fondamentale ed è regolarmente utilizzata dai leader russi e ucraini.

È controversa a causa del suo noto approccio poco restrittivo alla moderazione, che ha portato alla comparsa di contenuti estremisti sull’app, sebbene Durov l’abbia difesa come un rifugio per la libertà di parola e la privacy (l’azienda afferma di bloccare i gruppi terroristici). Ad esempio, dopo la rivolta del Campidoglio del 6 gennaio 2021, l’app ha visto un aumento di estremisti e teorici della cospirazione, che la utilizzavano dopo essere stati rimossi dalle piattaforme di social media americane, ha riferito il Times.

Un fatto sorprendente

Durov, nato in Russia, è fuggito dal paese nel 2014 dopo essersi rifiutato di ottemperare alle richieste governative di rilasciare dati dei leader delle proteste ucraine o di chiudere le comunità di opposizione su Vkontakte, ha riferito il New York Times. Come riportato da Reuters, inizialmente ha dichiarato di essersi dimesso da Vkontakte perché la sua libertà era stata limitata, ma poi ha affermato di essere stato licenziato dopo aver tentato di ritirare le sue dimissioni. Durov è cittadino di Francia ed Emirati Arabi Uniti e Telegram ha ora sede a Dubai. L’app è stata vietata in Russia nel 2018, dopo che la sua leadership non ha rispettato un ordine del tribunale che richiedeva ai servizi di sicurezza dello Stato l’accesso ai messaggi crittografati dei suoi utenti, ha riferito Reuters, sebbene il divieto sia stato revocato nel 2020.

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