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Da Intesa Sanpaolo 1 miliardo per il turismo enogastronomico in Puglia. Stefano Barrese: “Risorsa strategica per il Paese”

La Puglia è la quarta meta italiana per turismo enogastronomico e quest’anno ha registrato presenze da record. Intesa Sanpaolo aveva già finanziato investimenti regionali ai settori agroalimentare e turistico per quasi 2 miliardi di euro nel periodo 2020-2024. E adesso mette a disposizione 1 miliardo di euro per incentivare processi di riqualificazione delle strutture alberghiere e agricole, digitalizzazione, sviluppo filiere e indipendenza energetica.

L’incontro con gli imprenditori locali a Ostuni

In un incontro con gli imprenditori locali che si è svolto ad Ostuni, nella Masseria Santa Lucia, Intesa Sanpaolo ha presentato il modello Puglia, basato sull’integrazione dell’offerta turistica con l’enogastronomia, la cultura e le bellezze naturali del territorio. Al convegno sono intervenuti per la Banca Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori, Gregorio De Felice, chief economist, Massimo Deandreis, direttore generale di Srm, Massimiliano Cattozzi, direttore Agribusiness, e Alessandra Modenese, direttrice regionale Basilicata, Puglia e Molise, che ha aperto l’incontro. Alla tavola rotonda hanno partecipato Pasquale Casillo, presidente Casillo Partecipazioni, Marisa Lisi Melpignano, socio e manager Gruppo Melpignano, Savino Muraglia, managing director Frantoio Muraglia, e Fioravante Totisco, ceo Cds Hotels, primari imprenditori dei settori turistico e agribusiness pugliesi.

L’intervista a Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo

Nella regione il settore agroalimentare ha prodotto un valore aggiunto di 4,2 miliardi di euro nel 2021, con una crescita del 5,4% rispetto al 2020. Questo quanto è emerso dall’analisi della Direzione Research di Intesa Sanpaolo. Nell’economia regionale, il peso del settore agroalimentare è del 5,9% sul valore aggiunto totale, un’incidenza maggiore rispetto alla media nazionale del 4%.

La Banca, inoltre, attraverso laboratori esg e servizi per gli investimenti, incentiva le imprese a raggiungere obiettivi di tutela dell’ambiente, responsabilità sociale e gestione aziendale. In particolare, concentra i suoi sforzi sulla gestione dell’acqua e ha reso disponibili 20 miliardi di euro per investimenti indirizzati a migliorare l’efficienza idrica e promuovere il riutilizzo, sostenendo la transizione energetica delle piccole e medie imprese italiane. La sostenibilità, infatti, come leva di crescita per il territorio, è connessa con il turismo e con l’agroalimentare. Ne abbiamo parlato con Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo,

Avete stanziato nuovo credito per un miliardo di euro per supportare e migliorare il turismo locale: in particolare, quali progetti volete sostenere?

La Puglia rappresenta un modello interessante e quindi replicabile su scala nazionale perché ha saputo investire, facendo leva sulle proprie competenze e sulla creazione di distretti produttivi che abbracciano tutte le specializzazioni manifatturiere, agricole e dei servizi. Intesa Sanpaolo favorisce la crescita e gli investimenti delle imprese del territorio orientati a riqualificazione delle strutture, innalzamento della qualità, interventi per la transizione sostenibile ed energetica, accelerando lo sviluppo delle filiere e dell’indotto. I prodotti agroalimentari rappresentano l’identità di numerosi territori e di intere comunità, e per questo hanno anche un forte valore culturale: e così potremmo parlare di “agri-cultura”.

L’Italia vuole puntare sempre più sulla sinergia tra turismo e agricoltura, ma trovare persone giovani e disposte a lavorare nel settore agricolo non sempre è semplice. Cosa si può fare per aiutare i giovani a investire sulla propria crescita professionale in questo tipo di percorso di sviluppo?

Il turismo e l’agroalimentare sono due risorse strategiche per l’intero Paese e per il Mezzogiorno, che possono massimizzare le proprie potenzialità in un ecosistema innovativo, capace di coniugare la disponibilità di giovani lavoratori con gli investimenti di un tessuto produttivo dinamico. La formazione gioca un ruolo essenziale nell’accompagnare la vivacità delle nuove generazioni verso una crescente richiesta di qualità e di sostenibilità trasversali in ogni settore produttivo. La banca sostiene la ricerca universitaria quale socio fondatore dei quattro centri nazionali di ricerca collegati agli atenei di Bologna, Milano, Napoli e Padova.

Come pensate di replicare il “modello Puglia” in altri territori?

Si tratta di un modello replicabile nel Mezzogiorno ma anche su scala nazionale. Oggi dobbiamo spingere sulla capacità di attrazione del turismo domestico e internazionale, trovando nuove strade e soluzioni di offerta. L’attenzione alla riqualificazione del patrimonio esistente in una logica green e di benessere incontra le esigenze più evolute sia dei turisti che del mercato. Più la filiera turistica è integrata, più alto è il valore per le imprese e il territorio. A questo fine abbiamo destinato 10 miliardi di nuovo credito, di cui 3 per l’intero Mezzogiorno, nell’ambito del nostro programma “Il tuo futuro è la nostra impresa”, che destina complessivamente 120 miliardi di euro fino al 2026 per investimenti.

 

 

 

 

 

 

 

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