Articolo tratto dal numero di ottobre 2024 di Forbes Italia. Abbonati!
L’innovazione si fa anche made in Italy. A dimostrarlo è Dedagroup (Deda), uno dei principali gruppi tecnologici a capitale interamente italiano. Dedagroup offre ad aziende, istituzioni finanziarie e servizi pubblici strumenti e competenze che spaziano dal cloud all’intelligenza artificiale, fino a cybersecurity e piattaforme software proprietarie. Con ricavi consolidati di 342 milioni e oltre quattromila collaboratori, negli anni il gruppo è cresciuto costantemente in Italia e ha ampliato la propria presenza a livello globale, con sedi negli Stati Uniti, in Messico e nel Regno Unito. Oggi ha più di quattromila clienti in oltre 50 paesi. Numeri che dimostrano le potenzialità del sistema italiano.
Per comprendere i segreti di questo successo, Forbes Italia ha intervistato Marco Podini, presidente esecutivo di Dedagroup e amministratore delegato di Lillo, holding di famiglia e controllante di Md, realtà della grande distribuzione con un fatturato 2023 di 4 miliardi di euro.
Dedagroup è nata 25 anni fa dall’intuizione e dalla volontà di Podini di investire sulle potenzialità della tecnologia differenziando il business di famiglia. Oggi offre servizi end-to-end che aiutano le organizzazioni a far crescere il business e ad accelerare la trasformazione digitale.
Podini, qual è l’approccio di Deda all’innovazione?
Lavoriamo in una logica di ecosistema, per creare un contesto che permetta a tutti di cogliere i segnali di una possibile innovazione per il business. È un modello aperto e collaborativo, di confronto continuo con le realtà che lavorano sul futuro, dalla ricerca alle startup, in una logica multisettoriale di scambio e di co-creazione. Adottiamo questo modus operandi anche con i clienti: il confronto costante genera un circolo virtuoso, un loop di innovazione in cui nascono nuove idee e si migliora costantemente, insieme. La nostra è una storia di innovazione continua, costruita negli anni sulle competenze tecnologiche e sulla dedizione verso i clienti, stabilendo spesso relazioni decennali. Innovare significa anche combinare la visione imprenditoriale con gli investimenti e con l’espansione delle competenze, per esempio crescendo negli Stati Uniti e nel Regno Unito, dove abbiamo realizzato le ultime due acquisizioni.
Come evolveranno i software di domani?
La nuova generazione di applicazioni native cloud sarà caratterizzata da moduli indipendenti capaci di auto-organizzarsi. Per far fronte a questo cambiamento, in Deda stiamo lavorando per rendere i nostri software sicuri by design – abbiamo lanciato con Fondazione Bruno Kessler un laboratorio di ricerca che ha questo obiettivo – e per far evolvere le nostre piattaforme software proprietarie a beneficio di tutti i settori che serviamo.
Come interpretate il contributo dell’IA all’evoluzione delle aziende?
L’IA ha un impatto reale e immediato nella semplificazione dei processi e stabilisce così nuovi benchmark. È necessaria, per tutti gli stakeholder, una strategia chiara di adozione dell’IA, per evitare di restare fermi nell’illusione di un’accelerazione iniziale. L’IA stabilisce un nuovo livello di competizione che richiede visione e obiettivi chiari.
Quali attività state sviluppando in ambito cybersecurity?
La sicurezza è un tema che occorre affrontare in modo strutturale, includendo anche le aree di governo, rischio e compliance, su cui c’è una crescente attenzione. In Deda stiamo sviluppando una nuova piattaforma software che combina competenze Grc e cybersecurity per integrare l’IA nell’automatizzazione delle operazioni di monitoraggio del rischio e garantire un nuovo livello di governance della cybersecurity.
Come immaginate la tecnologia sostenibile di domani?
Un esempio per noi è quello del partenariato pubblico-privato Trentino Data Mine per la creazione di un data center di nuova generazione, ospitato nel cuore delle montagne. Un progetto da oltre 50 milioni di euro, in parte finanziato con fondi Pnrr, cui partecipiamo insieme a Covi Costruzioni, Gpi, Isa e Università di Trento. Si tratta di un’infrastruttura tecnologica avanzata che garantirà elevati standard di sicurezza fisica e un’attenzione particolare all’efficienza energetica e che sarà inserita in un ecosistema progettato per ridurre l’impatto ambientale, promuovendo la sostenibilità e la circolarità delle risorse.
Quali sono le vostre strategie future e qual è il senso della nuova identità di Deda?
La nuova corporate identity apre un nuovo capitolo per il gruppo e concretizza il nostro impegno nel fare della dedizione l’aspetto che rende più umana ed efficace l’evoluzione tecnologica di un’azienda. Ci posizioniamo come un acceleratore di tecnologia e di business che aiuta le organizzazioni a coltivare la dedizione, che moltiplica l’impatto positivo della tecnologia sulla crescita sostenibile del business e la trasformazione digitale, così come sul potenziale delle persone e sull’evoluzione della società, per renderla sempre più prospera. Per questo motivo il nostro purpose è ‘Stay Dedicated’.
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